Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data: 12-04-03 14:08
Caro Serafino e soci del Forum,
Desidero dedicarvi una piccola appendice culturale al nostro "Salotto di Urania", spero che il racconto vi piaccia.
Prima di narrarvi ciò che stò per scrivervi, devo fare una piccola premessa che in termine letterario si chiama "incipit".
In questi giorni che predono il natale stò leggendo il libro che ha scritto il Cardinal Martini: "Verso Gerusalemme" .
Nel libro l'autore traccia con vivacità di espressione e di linguaggio, un punto del suo intimo albero della vita, ovvero del proprio vissuto sia come arcivescovo di Milano, che come biblista e studioso della cultura ebraica.
Naturalmente, il filo conduttore del libro conduce il lettore per le storiche viuzze della bilbica ed evangelica città di Gerusalemme: luogo d'incontro della cultura ebraica, cristiana e mussulmana.
Gerusalemme, infatti, rappresenta per l'immaginario collettivo l'Alfa e l'Omega dell'umanità, in cui il passato s'intreccia con il presente proiettandoci in un futuro che dipende solo dalla saggiezza dell'uomo.
Ma non è di questo che intendo parlare, bensì del fatto che tutto ruota idealmente in Terra Santa, anche l'Astronomia!
Infatti, la scienza di Urania o per meglio precisare la cosmogonia si ritrova abbondantemente sia nella Bibbia che in alcuni importanti testi e tradizioni del popolo ebraico.
A riguardo, parlando di Cultura, desidero narrarvi il significato di una delle più importanti festività ebraiche che, come dicevo, si richiama anche alla scienza dei cieli!
Parlo della "Festa delle Luci", che gli ebrei chiamano "Hannukàn".
Questa festa rappresenta il Natale del popolo ebraico è si festeggia intorno al 15 dicembre di ogni anno, come facciamo noi cristiani con il Santo Natale.
Perchè l'Hannukàn si chiama "Festa delle Luci" ?
Innanzitutto perchè l'Oriente è il paese ove sorge la Luce, ossia il Sole!
A riguardo devo narrarvi una storica tradizione che tutt'ora viene osservata in Terra Santa.
Dovete sapere che a Gerusalemme il Sole sorge molto presto e pertanto quando la "eterna lucerna" si erge maestosa e raggiante sopra la Città Santa, che gli arabi chiamano "Al Quds", il popolo dice che Dio ha dato inizio ad un nuovo giorno!
Infatti in Terra Santa c'è l'antica tradizione sia per gli ebrei che per gli arabi, di salutarsi in questo modo: "Ti auguro un giorno buono" e si risponde all'augurio: "Ti auguro un giorno di Luce!"
Un'altra leggenda narra che anche Gesù amava salutare la gente in questo modo, forse anch'egli era un astrofilo come noi!
Certo, con un Padre come il suo non credo che abbia problemi d'inquinamento luminoso per osservare il Creato!
Ma proseguiamo con il racconto senza indugiare oltre del dovuto.
Ritornando alla nostra " Festa delle Luci" c'è da dire che la sua origine si richiama appunto alla luce del Sole la quale si richiama simbolicamente alla Luce divina che l'Onnipossente manda ogni giorno sulla terra.
Il Sole, infatti, secondo la Bibbia, è lo stesso astro lucente della Creazione dell'Eden e quindi dell'uomo.
Ergo, la Luce costituisce l'elemento fondamentale che si ritrova sia in tutta la rivelazione bilblica che nei testi ebraici del Talmud.
"Dio è luce ed in lui non ci sono le tenebre!"
Ed ancora: "Chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" - così si espresse Gesù secondo la narrazione dei Vangeli-
Pertanto, tra i simboli biblici e quindi ebraici, troviamo il noto "candelabro a sette braccii", fatto per ordine di Dio secondo il modello che Mosè aveva visto sul biblico Monte Sinai.
In particolare il candelabro a sette bracci si chiama "Menorah" è storicamente occupava nel Tempio ove era risposta l'Arca dell'Allenza, il posto accanto alla Torah,ossia alla bibbia ebraica.
A cosa serviva la Menorah accanto alla Torah?
Ad illuminare la Torah, ossia la parola di Dio in quanto Egli avrebbe ordinato che una lampada bruci presso il tabernacolo allo scopo di riflettere la sua luce.
Infatti, secondo gli ebrei ed i cristiani, la Torah è la luce dell'umanità, come Dio è la luce dell'Universo.
Pertanto la Menorah rappresenta la stilizzazione dell'albero della vita ove la luce ha preso il posto dei frutti.
L'albero infatti racchiude fin da tempi più remoti un profondo significato religioso: l'incarnazione della divinità, ossia il mito dell'albero cosmico della vita.
In altri termini la Menorah rappresenta dunque un' emanazione dell'albero della vita, ma la sua forma, le sue funzioni, le sue fiamme, ne fanno per gli ebrei l'albero della Luce!
Misticamente la Menorah è l'albero che conduce gli uomini verso la Luce e la Luce verso gli uomini ed è per mezzo di questa Luce, che scorre come un torrente, Dio è presente ovunque!
Anche nelle nostre Chiese cattoliche accanto al Tabernacolo troviamo una lampada sempre accesa , in cui non c'è il rotolo della Torah , ma la parola di Dio fatta carne, ossia l'Eucarestia.
Tornando nuovamente al nostro candelabro a sette bracci in esso c'è anche il simbolo della creazione dell'Universo che, secondo la Genesi è avvenuto in sette giorni.
In particolare i sette bracci dell'Menorah rappresentano i sette cieli inondati dalla luce di Dio, mentre la luce centrale rappresenterebbe il sabato, giorno di riposo per gli ebrei.
La cifra sette, inoltre, riveste un'importanza particolare per la mistica ebraica in quanto significa la perfezione: Sette sono gli occhi di Dio che scrutano il mondo; nell' Apocalisse Giovanni vede l'agnello come immolato, con sette coma, ossia il simbolo della potenza di Dio, ed i sette occhi, simbolo della conoscenza di Cristo.
Oltre a tutti questi significati mistico-religiosi la Menorah racchiude anche un simbolo astronomico, ovvero il Sistema Planetario: il Cielo con il Sole al centro ed i pianeti da ambo le parti (Saturno, Giove, Marte, Mercurio, Venere e Luna).
I pianeti infatti, come le sette lampade del candelabro, ricevono la luce dal Sole, ossia la luce celeste che è eterna!
Ecco quindi spiegatovi il profondo significato della Festa delle Luci che viene misticamente rapprsentato dal candelabro a sette bracci che gli ebrei chiamano "Menorah".
In conclusione, volendo reinterpretare misticamente questa importante festività religiosa ebraica, potrei azzardare a definirla come la Festa della Creazione" in cui l'umanità ed il nostro Sistema Planetario vengono costantemente illuminati dalla sapienza e dalla presenza dell'Altissimo.
Un grande saluto
a tutti voi
Antonio
Quest'anno mi recherò al ghetto ebraico di Roma per acquistare un candelabro a sette braccia che porrò acceso al centro tavola il giorno di Natale per ricordarmi come la luce divina giunge a noi attraverso il Sole che a sua volta illumina i pianeti e con essi tutto il Creato.
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