Autore: DavideV
Data: 01-24-04 15:17
Allegato: Giove 23012004.gif (2k)
L’osservazione di oggi è una vera e propria sorpresa. Infatti dopo una pausa di ben 14 anni è tornato a nevicare su Roma! Incredibile… La giornata era iniziata male con delle nubi all’orizzonte; queste nuvole poi si sono trasformate in una fitta nevicata (che però non ha attecchito) e, nel corso della serata, un graduale miglioramento ha portato il cielo ad aprirsi completamente. Nonostante questo il freddo mi suggeriva comunque di starmene al calduccio sotto le coperte, ma quando sono arrivato a casa il pensiero è andata alla tuta da neve ed ai doposcì… ed in men che non si dica mi sono ritrovato a preparare tutta l’attrezzatura. Così, una volta imbacuccato e sistemato, mi piazzo sul balcone a nord-est ed inizio la sessione (che pizza, quando c’è una serata buona non posso mai andare sul balcone di mia madre che si affaccia nella zona della Via Lattea e dove ci sono molte più cose da vedere…).
Osservazione del 23-24/01/2004
Località: Roma (periferia sud-est, balcone di casa);
Ore: dalle 23.18 TU del 23/01 alle 01.56 TU del 24/01;
Strumenti:
- Konustart 60/700 (AZ);
- Antares Tanker 12x50;
Oculari:
- Huygens 20mm (35x);
- Celestron Omni 40mm (17,5x);
Accessori:
- Barlow 2x;
- PC Toshiba Satellite 2610CDT & Planetario HNSky;
Condizioni meteo: Discrete, con una leggerissima brezza.
Turbolenze: 6/10;
Umidità: 6/10;
Seeing: 6/10 scala Pickering;
Situazione Inquinamento Luminoso: pessima, Luna assente.
Magnitudini limite:
- Visuale: n.d.
- Binocolo: n.d.
- Telescopio: 9.2
Neanche a dirlo, il primo obiettivo è Giove. Col 40mm sono visibili solo Io, Europa e Callisto. Inizio quindi a salire con gli ingrandimenti anteponendo la Barlow alla diagonale, ma il risultato è un vero disastro: cromatismo allucinante, immagini fantasma, disco del pianeta ballerino. Col solo 20mm l’immagine è molto più stabile, noto molti meno cromatismi e intravedo, forse, il quarto satellite immediatamente dietro al disco del pianeta. Le due bande equatoriali sono molto nette e noto anche delle leggere sfumature striate vicino ai poli, che però vanno e vengono a causa del seeing un po’ ballerino. Neanche a dirlo, anche qui la Barlow abbinata al 20mm fa perdere moltissimo alla qualità dell’immagine. La luce proveniente dal pianeta si diffonde creando un alone intorno ad esso, ed il cromatismo veste praticamente a festa il Gigante (tanto si avvicina carnevale…). Il peggioramento dovuto al duplicatore di focale salta subito all’occhio osservando nuovamente il pianeta solo col 20mm. Segno la posizione dei satelliti e confrontando il risultato con la simulazione software osservo che la luna occultata dal pianeta è Ganimede che alle 23.20 TU stava intercettando il disco (transito o eclisse? La strumentazione in mio possesso non mi permette di notare la differenza) mentre alle 23.38 – ora del rilevamento grafico - non era più visibile.
Dopo di ciò provo uno star test su Regolo, la stelle più luminose a mia disposizione. Mentre la inquadro (23.57 TU) il campo dell’oculare viene attraversato verticalmente, a circa 20’ N dalla stella, da un meteoroide molto veloce e poco luminoso che lascia una scia debolissima ma persistente per almeno 3 secondi.
Purtroppo per effettuare il test sono costretto ad utilizzare la Barlow perché 35 ingrandimenti sono davvero insufficienti ed il risultato, anche se non è dei più incoraggianti, mi sorprende piacevolmente perché immaginavo di trovare più turbolenza, visto il leggerissimo vento. Bene, adesso è il momento di andare per il DeepSky, quindi mi sbarazzo di Barlow e H20 (non definitivamente!) e metto il 40mm. Ogni volta che lo inserisco nel porta oculari mi sembra di armare un carro armato! Bellissimo…
Già che mi trovo nel Leone, provo a cercare qualche galassia del gruppo. Tento sia M95 ed M96 che M65 ed M66, ma sono tutte fuori portata. Provo comunque da Denebola uno star-hopping verso le galassie della Vergine e sfrutto l’inizio di questo percorso per carpire il limite di magnitudine raggiungibile dal telescopio stasera. Anche queste galassie sono tutte fuori portata. Infatti ho provato ad individuare tre delle più luminose (M99, M85 ed M100), ma visto che queste erano invisibili non ho neanche provato a cercare il resto, che si aggira attorno ad una magnitudine media di 10.0.
All’1.20 TU mi prendo una pausa per dare un’occhiata generale al cielo che si stende davanti a me e, mentre osservo la Vergine, proprio al centro dell’asterismo formato dalle stelle Alfa, Delta, Gamma e Zeta due meteoroidi (o probabilmente uno stesso frammentato, vista la quasi istantanea apparizione) solcano velocissimi e luminosi il cielo. La magnitudine è all’incirca la stessa di Alfa Bootes, estensione 4,5° circa. Stasera tre meteoroidi aventi tutti e tre la stessa direzione... mah, che strano. A questo punto riparto verso M44, l’ammasso di Coma Berenice, del quale ottengo una visione d’insieme maggiore rispetto al 20mm, ma che in ogni caso non può pareggiare quella del binocolo, per via dell’ampio campo di quest’ultimo. Dall’Alfa di questa costellazione parto quindi alla volta di M64, una galassia di magnitudine 8.5, estesa per un’area di 10’x5’, ma anche questa rimane invisibile. Serataccia oggi… sarà anche che mi sono scelto degli obiettivi assurdi!
Visto che di oggetti nuovi oggi sembra che non se ne possa parlare, tento con M3, l’ammasso globulare che mi ha fatto tanto penare tre settimane fa. Grazie al 40mm non ho più niente (o quasi) a che vedere con le interminabili prove di star-hopping della volta scorsa, e l’ammasso appare presto nel campo. La maggiore luminosità nel centro è maggiormente individuabile col 40mm, a fatica col 20mm. Ormai alla fine scopro, osservando il planetario a caccia di materiale interessante, che è sorto un altro oggetto: M5, appartenente anch’esso alla famiglia degli ammassi globulari. Prima individuo la zona col binocolo ed infine col telescopio. A dirlo sembra che abbia impiegato pochi secondi, ma in realtà ho dovuto riprendere in mano il binocolo + volte perché la bassa latitudine dell’oggetto faceva sparire molte stelline di fondo che mi servivano da riferimento. Alla fine comunque anche questo ammasso globulare appare nel campo inquadrato come un piccolo puntino circondato da una tenue nebulosità. Al 20 mm sembra non essere molto regolare, con ovviamente una maggiore densità al centro. Stranamente però M5 è meno luminoso rispetto ad M3. Dico stranamente perché le magnitudini integrate farebbero pensare al contrario visto che uno è 6.3 e l’altro 5.7.
Ormai è tardino e sonno e freddo iniziano a farsi sentire… meno male che la serata si è raddrizzata sul finale!
Cieli sereni a tutti!
...e speriamo di poter osservare insieme al più presto!
DavideV.
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«I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l'Opera delle sue mani.»
(Salmo 19:1)
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