Autore: URANIA (---.prova.tim.it)
Data: 09-09-04 12:28
Carissimi,
Non mi sembra che questa settimana vi siano specifici argomenti da sottolineare: "il piatto piange", esclamerebbe un giocatore di poker!
Tuttavia qualche intervento merita comunque la nostra attenzione, soprattutto quando a scrivere sono i neofiti.
Quale strumento acquistare, in quale configurazione, cosa possiamo osservare e soprattutto quanto spendere.
Osserverete che si tratta di un argomento trito e ritrito più volte affrontato in questo forum e che quindi non c'è più nulla di nuovo da dirsi.
Questo è vero, ma è altrettanto vero che un Forum serve anche ad offrire e rioffrire suggerimenti, ragguagli e considerazioni per tutti gli astrofili.
In quest'ultimo periodo ho avuto modo di riflettere più a fondo su alcuni aspetti che ritengo importanti per iniziare ad osservare amatorialmente il Firmamento.
Innanzitutto bisogna porsi la cruciale domanda: cosa ci spinge ad osservare il cielo stellato?
Le motivazioni sono molteplici: dalle più ovvie a quelle che tirano in gioco la filosofia e l'ascesi.
Insomma il Firmamento è in grado di offrire a ciascuno di noi delle risposte "personalizzate".
Spesso si parte con un prefissato obiettivo ma poi, lungo il percorso, si maturano altre considerazioni ed obiettivi da raggiungere.
Faccio un esempio: la gran parte degli astrofili ha iniziato ad osservare il cielo in quanto spinti dalla curiosità di vedere come sia fatto il Firmamento inziando ad osservare la Luna, i pianeti, degli ammassi stellari, le galassie e le stelle doppie.
Questo accade nella prima fase del lungo e suggestivo viaggio conoscitivo ed osservativo che compie un astrofilo.
Ovviamente all'osservazione pratica si aggiunge anche quella da "tavolino" ovvero la lettera di testi divulgativi, l'acquisto di un buon atlante stellare e così via dicendo.
Al telescopio ci appare un nuovo mondo e tutto ci appare fantastico: la Luna con i suoi crateri, rime, appennini, mari e oceani.
Chi può dimenticare le prime e indimenticabili visioni della morfologia lunare che muta con il mutare delle sue fasi?
Non parliamo quando per la prima volta abbiamo osservato il signore degli anelli: Saturno!
L'osservazione di questo esotico corpo celeste con i suoi evanescenti anelli che mutano posizione nel corso dei giorni e dei mesi è sempre avvincente sia per il neofita che per l'astrofilo maturo.
Anche l'osservazione di Giove e dei quattro suoi satelliti medicei o galileani offrono una superba ed avvolgente sensazione di bello, di armonioso e di perfezione.
Ovviamente all'osservazione non poteva mancare Venere con le sue fasi simili alla nostra Luna.
Galileo si servì delle osservazioni delle fasi di Venere per rafforzare il suo convincimento sulla nota teoria Copernicana.
Successivamente si passa ad osservare il sovrano del nostro sistema solare, ovvero il Sole!
Si attrazza il telescopio con un filtro mylar o astrosolar è finalmente appare ai nostri occhi l'eterna lucerna mundi con le sue macule!
Tutto questo accade nella prima fase della vita di un asatrofilo durante la quale prende confidenza con i corpi del sistema solare.
Poi, si passa ad una fase successiva, ovvero l'esplorazione osservativa del cosiddetto "vicino e profondo cielo".
Quì sorgono allora i primi quesiti tecnici da parte dell'astrofilo nella si pone la cruciale domanda: il mio telescopio sarà in grado di farmi osservare il cielo profondo?
A questo punto si attiva subito la forsennata ricerca dello strumento ottimale capace di soddisfare questa sua nuova esigenza: domande e controdomande, valutazioni e controvalutazioni sugli strumenti il tutto finalizzato all'acquisto dello strumento "perfetto" che in realtà non esiste!
Infatti, ecco il punto a cui volevo giungere, non esiste lo strumento perfetto e perfettissimo che ci pone in grado di poter soddisfare tuttle le nostre esigenze alcune delle quali, perdonatemi, sono il frutto di una forma di nevrosi astrofilina!
Allora: qual'è il milglior telescopio?
Quello che si possiede, risponderebbe il curatore di una rubrica di riviste astronomiche!
Ma quale acquistare, replicherebbe subito l'astrofilo: un rifrattore o un riflettore e di quali dimensioni e caratteristiche?
Quì allora si scatena l'inferno dantesco:suggerimenti e controsuggerimenti, smentite e controsmentite fino al punto da confondere le idee e da stordire il povero astrofilo che ha osato porre questa micidiale domanda!
Dov'è allora il buonsenso dei vecchi astrofili?
Anche loro si sono lasciati trascinare dalla impetuosa corrente del consumismo sfrenato senza tener conto che basta poco per suggerire ad un neo-astrofilo quale strumento acquistare e come usarlo?
innanzitutto lasciamo perdere i telescopi della serie "go-to", costano molto è sono poco indicati per la formazione di un astrofilo alle prime armi.
Anche tutto l'apparato che concerne il mondo dell'astro-immage lo ritengo superfluo almeno per il primo periodo di formazione.
Certo, la tentazione è forte, ma più forte e costante deve essere la volontà dell'astrofilo d'imparare e d'impadronirsi sia delle tecniche osservative che ottico-meccaniche degli strumenti, viceversa sarà forse un bravo astro-immage, ma non un bravo astrofilo.
ma ora parliamo dell'acquisto del primo strumento per iniziare ad osservare e comprendere il cielo senza dover accendere un mutuo!
In commercio ci sono dei validi telescopi in grado di soddisfare le aspettative di ogni neofita del cielo stellato: si parte dal classico riflettore newton da 15 cm con focale 1000/1200, fino ai recenti Mak da 15 cm che offrono buone prestazioni sia nel planetario che nel profondo cielo.
Personalmente suggerisco il buon Newton da 15 cm con focale 1000/1200 con il quale si possono fare delle ottime osservazioni nel visuale sia a livello planetario che del profondo cielo.
Anche in campo fotografico (reflex, web camera e CDD), questo strumento offre una buona resa al patto che si sappia ben utilizzare con i dovuti accessori.
Ovviamente il telescopio deve essere motorizzato in ambedue gli assi (A.R. e decl.), mentre la montatura (specialmente il tripode), deve essere stabile e di buona fattura, ovvero una montatura non inferiore all'Eq.5 o alla Vixen GP!
Credo, che con un Newton da 15 cm si possa davvero iniziare ad osservare e studiare e fotografare il cielo senza problemi e soprattutto si tratta ancora di uno strumento trasportabile, di poco ingombro e di basso costo rispetto ad altri analoghi o superiori strumenti che sono attualmente in commercio.
saluti e cieli sereni
antonio
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