Autore: Gianluca Carinci (---.pool8253.interbusiness.it)
Data: 10-09-04 10:50
Ciao.
Sono d'accordo: l'esecuzione Intes è spartana, ma curata: ricorda molto il rigore delle costruzioni italiane che pongono l'accento sulle prestazioni. Gli ortoscopici tradizionali oggi si trovano ad un prezzo vantaggioso dopo l'invasione dei Ploessl. Anche secondo me sono un ottimo valore (lo dico perchè uso con soddisfazione la serie classica, costruita in Giappone, con escluzione di 4 e 22mm).
Le aziende hanno capito che quella dei pPloessl è una strada non più troppo battibile, e stanno iniziando a rilanciare modelli che tre anni fa sarebbero stati etichettati "retrò": ora la Baader rilancia gli ortoscopici con trattamenti antiriflesso sofisticati (ma ad un prezzo non proprio giustificatissimo); addirittura i monocentrici (a prezzi davvero poco comprensibili, tipici della linea APM).
Quindi, benissimo (parere mio) i classici orto che, a 70 euro, competono con i modelli da 100 e oltre; l'uso di poche superfici e i raggi di curvatura che non reintroducono immagini fantasma nei pressi del fuoco fanno il resto, e aiutano questi oculari a colmare gli accademici gap con i modelli più recenti che vantano trattamenti e accorgimenti d'avanguardia. Pochi gradi in meno di campo apparente (ma fra 45 e 52 non è che ci sia un abisso): l'unica questione è che igli Orto offrono un po' meno estrazione pupillare, e che le focali 6mm tendono ade ssere snobbate, ma sono utilizzabili comunque, anche grazie alla costruzione "a vulcano". Comunque, non penso che a centro campo X-cel o simili abbiano presatzioni migliori: introdurre elementi ulteriori e favorire un parametro di disegno (campo, estrazione) va a scapito di altri parametri, e se l'interesse è per la risoluzione a centro campo, in questa fascia di prezzo le alternative non sono molte.
Forse, penserei a Ploessl TV, che cominciano a trovarsi usati in Italia per 85 euro circa: questa mi sembra l'unica alternativa abbastanza reale e che dia certezza di qualità (e lavorazione attuale) a un prezzo analogo.
La Barlow Meade è buona (a f/10), anche il modello acromatico semplice (la 127, mi sembra di ricordare); La 2.4x Intes non la conosco.
Il 12.5mm è fra l'altro il mio preferito, e riempie un gap che hai negli ingrandimenti medi: 120x è un valore molto utile (seeing non buono, ammassi globulari, dettagli negli ogetti estesi luminosi...); considera solo che con la Barlow 2x andrebbe a sovrapporsi al 6.4mm Meade serie 3000 che già hai. Ma anche valori vicini li copri con gli altri oculari e barlow che già hai.
Io proverei a pensare (ma dopo) anche a un grandangolare: i Mak non sono certo ottimizzati per il grande campo, ma con 1500mm di focale (non lunghissima), e sopra i 15mm un grandangolare secondo me regala molto in termini di impatto visivo. Due miei amici hanno entrambi un Mak 150mm, e hanno preso a distanza di un mese (l'uno dopo avere provcato l'altro) un oculare da 2". Sembra un controsenso, ma consideriamo che la curvatura di campo dei Mak (con fattore amplificazione di circa 3x, più un fattore 1.2x tipico per la presenza del correttore) è certo non superiore di quella degli SC (4x), e che il campo di piena luce nei modelli per uso generale è del tutto analogo.
Buone osservazioni e
Clear Skies
Gianluca
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