Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data: 11-24-04 13:15
"Copernico sul comodino!"
E' il titolo di un articolo apparso oggi nelle pagine culturali del Corriere della Sera a firma di Armando di Torno.
L'articolista descrive come Owen Gingerich, un ricercatore astronomo di Harvard, abbia seguito per oltre trent'anni la lunga scia delle prime tirature del Devolutionibus orbium coelestium di Copernico.
Di questa sua incessante ricerca bibliografica l'astronomo inglese ha recentemente pubblicato un libro: "Alla ricerca del libro perduto" edito da Rizzoli dal costo di 17 euro.
Fin dalle prime pagine l'autore trascina il lettore nella sua avvincente ricerca di tutti coloro che all'epoca avevano letto il libro di Copernico.
L'autore viaggia da Londra, a Parigi, da Mosca a Filadelfia, da Varsavia a Pechino fino a Roma la cui copia finì nelle mani dell'allora regina Cristina di Svezia ereditata da suo padre Gustavo Adolfo pr finire nelle mani del cardinale Ottoboni , al secolo Papa Alessandro III il cui manoscritto è ancora custodito in Vaticano.
Ma l'autore ha avuto tra le mani anche la copia in posseduta da Giordano Bruno che, da quanto si narra, pare non l'abbia letto.
Un'altro esemplare del libro di Copernico è appartenuto ad Adam Smith e poi a Keplero il quale, diversamente da Bruno, aveva invece annotato molti appunti sul volume di Copernico.
A volte, come descrive nel suo libro l'autore, ha trovato degli esemplari ricchi di appunti come quello di Keplero, ma scritti da banchieri, o da personaggi che hanno in qualche modo avuto un ruolo significativo per la messa all'indice del libro di Copernico.
Lo stesso Gallileo non aveva letto tutta l'opera di Copernico in quanto si trattata di diversi volumi, anche se Andreas Osiander, il sacerdote di Norimberga che corresse le ultime bozze dell'opera di Copernico, ne curò una edizione in versione ridotta.
Infatti, gli storici, sono propensi a credere che l'anonima introduzione del De revolutionibus fosse propria opera di Osiander.
A riguardo non sono state raccolte delle inoppugnabili prove che sia stato proprio l'Osiander a scrive l'incipit di questo rivoluzionario trattato di meccanica celeste.
Ma, come scrive l'articolista del Corsera, ogfni pagina di questo libro vi avvincerà trasportandovi in luoghi e circostanze misteriose e poco note in cui aleggia sempre l'esprit del grande matematico.
buona lettura
antonio
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