Autore: URANIA
Data: 11-21-05 10:47
Carissimi,
Ho letto il post di un nostro amico del Forum nel quale ci comunicava come la Orion commercializza i nuovi telescopi S/C ed anche alcuni prodotti della Celestron.
Come è noto, la Celestron è stata acquistata dalla Synta la quale si è da tempo aggiudicata tutto il mercato internazionale dei telescopi amatoriali.
Mancavano all'appello solo gli S/C per completare il suo catalogo di prodotti
che, come accennato, sono tra i più commercializzati e venduti.
Tuttavia, ancora resistono alcune importanti ditte sia americane che giapponesi come: la Meade, negli USA, la Vixen e la Tagahashi in Giappone.
Ovviamente vi sono anche altre ditte americane come l'Astrophisics, la TMB e la Questar che hanno una loro particolare nicchia di clientela disposta a spendere somme importanti per i loro strumenti.
In questo scenario, ancora in piena evoluzione, quali benefici potranno esserci per gli astrofili?
Innanzitutto l'abbassamento del costo degli strumenti in quanto la produzione di questi telescopi è tale che per essere "smerciata" dovrà avere un listino appetibile per tutte le tasche.
Naturalmente c'è da stabilire se la qualità meccanica ed ottica di questi strumenti, nonchè delle relative montature e degli accessori siano o meno
di buon livello.
La risposta, almeno per quanto mi riguarda, è affermativa, se teniamo la recente produzione della Sky Watcher e della Synta nel campo delle montature.
Tuttavia c'è sempre da considerare il fatto che l'astrofilo esigente si orienta comunque verso prodotti più curati sia meccanicamente che otticamente ma che sono più costosi.
A riguardo, c'è da tener presente che i telescopi rifrattori alla fluorite non verranno più prodotti in Giappone: la nuova produzione Vixen e Tagahashi non contemplano più rifrattori con le lenti alla fluorite a causa delle nuove norme antinquinamento industriale.
Negli USA, come in Russia e credo anche in Cina, non vi sono invece vincoli di questo genere, almeno per il momento.
Ma torniamo alla produzione commerciale dei prodotti cinesi ed al nostro quesito iniziale: in tale scenario cosa cambia per l'astrofilo?
A mio vedere ci sono molti aspetti positivi legati al milglioramento della qualità di alcuni prodotti e di una loro maggore offerta commerciale a buon costo.
Vicerversa assisteremo al sorgere di una " standardizzazione" dei prodotti che, a molti di noi, potrebbe fargli arricciare il naso ma, in quest'ultimo caso, possono orientarsi su quelle ditte di "nicchia" che ancora offrono dei prodotti di livello superiore.
Morale: la globalizzazione ha generato molte cose positive, ma credo anche negative il cui giudizio finale però è strettamente connesso alla soggettività di ciascuno di noi.
saluti
antonio
Invia modifica (11-21-05 11:02)
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