Autore: Antonio (---.prova.tim.it)
Data: 07-04-03 12:54
..." Ares si avvicina sempre più alla nutrice Gea, il suo colore rosso rubino si erge possente all'avvicinarsi della grande opposizione che usurperà il trono della notte all'argentea Selene..."
... "Le tenebre della notte assumeranno il terrificante colore della paura e del terrore: Deimos e Fobos emergeranno dall'inconscio collettivo della gens romana che vedrà questa apparizione uranica, come un oscuro presagio di sventura e di morte...
I cronisti dell'antica Roma narrano che ogni anno, il 14 marzo, si portava in processione per le strade di Roma, un uomo vestito di pelli che, dopo essere stato percosso con lunghi bastoni, si cacciava via dalla città.
Quest'uomo si chiamava "Manurio Veturio"in quanto la cerimonia aveva luogo il giorno avanti il primo plenilunio di marzo dell'antico anno romano che infatti iniziava il 1 marzo.
L'uomo vestito dalle pelli rappresentava il vecchio anno che veniva cacciato dalla città per dare posto al nuovo anno.
A questo punto vi chiederete cosa centri Marte con questo racconto: vi accontento subito.
L'uono vestito di pelli, generalmente rappresentato da uno schiavo, stava ha rappresentare il "vecchio Marte",in quanto il pianeta rosso non era in origine il Dio della guerra, ma il Dio della vegetazione, ossia dell'agricoltura.
Infatti, i contadini romani si rivolgevano a Marte per la prosperità del grano, delle vigne, degli alberi da frutto e dei boschi.
A sostegno di questa poco nota usanza da parte dei contadini romani, ci viene descritta un'altro rito ad esso collegato: Il sacrificiodi un cavallo da parte dei contadini nel mese di ottobre per assiccurarsi un buon raccolto.
Questa cerimonia sacrificale si svolgeva a "Monte Silvano".
Questa usanza romana di cacciare il "vecchio" Marte al principio dell'anno nuovo, ossia in primavera, la troviamo anche nelle popolazione slave di cui però non ne abbiamo testimonianza scritta da parte dei cronisti del tempo.
alla prossima
antonio
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