Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data: 10-27-04 12:25
Carissimi,
Come avrete già capito da tempo, dedico molto tempo a questa rubrica il cui scopo è di approfondire o di proporre argomenti e/o considerazioni che riguardano il nostro rapporto di esseri umani con l'Universo.
In questa rubrica abbiamo affrontato diverse tematiche, tra cui anche argomenti di natura scientifica, filosofica e teologica.
Ho sempre sostenuto che la riflessione sia interiore che esteriore sia una buona "medicina" per accrescere e potenziare il nostro sapere, la nostra esperienza, la nostra curiosità e, conseguentemente,rafforzare il nostro intimo e collettivo legame con il cielo stellato.
In quest'ultimi tempi mi sono chiesto quale sia l'intimo rapporto che mi lega all' astronomia.
Ognuno di noi potrebbe darsi delle risposte diverse e valide, in quanto appartengono alla nostra sfera sia conoscitiva che interiore.
Già, anche l'Astronomia può occupare una poltrona di riguardo nel forum dei nostri sentimenti: perchè sono avvinto da Urania e non da Gea?
La risposta è profonda, perchè è profonda la sensazione che provo quando osservo il cielo: dall'apparire del Sole che con i suoi caldi ed avvolgenti raggi ridona luce, splendore e colori all'aurorale cielo del mattino, fino all'argentea Selene che, con la sua luce cinerea, accompagna e protegge il nostro vagare tra gli astri del Firmamento.
Vedo la notte, come amica e complice delle nostre osservazioni in cui assistiamo estasiati al nuovo sorgere degli astri: queste multicolarate gemme che impreziosiscono il Firmamento.
Osservo l'apparire di questi splendenti corpi che si dispongono, come seguissero un antico rituale, in una suggestiva sequenza di asterismi che danno vita all'antico pantheon astrale dello Zodiaco.
Seguo con lo sguardo e con la mente il loro lento e preciso allineamento distinguendone le varie figure antropomorfiche e zoomorfiche astrali che ricordano e mi trasportano nel loro incorruttibile passato, nella loro segreta ed inviolabile tempio in cui dimorano dei ed eroi dell'Olimpo celeste.
Ogni qualvolta osservo il cielo stellato affronto un nuovo viaggio, oserei dire un nuovo pellegrinaggio nel Firmamento in cui scienza e mitologia s'intrecciano e si fondono con il nostro Sapere, con il nostro desiderio di conoscere e di scoprire i più intimi ed ancestrali segreti dei corpi celesti che gelosamente custodiscono fin dalla loro genesi.
E' lo stesso sguardo e stupore che avevano gli antichi sacerdoti, magi, filosofi ed astronomi delle passate civiltà i quali ci hanno trasmesso attraverso la scrittura e l'arte la loro conoscenza e le loro sensazioni sulla profondità ed immensità del Firmamento.
Oggi l'umanità lancia nelle profondita dell'abisso celeste sonde e satelliti scientifici, assembla nello spazio nuove città astrali, scopre ed esplora nuovi pianeti, lancia messaggi verso le stelle alla ricerca di una risposta intelligente, costruisce grandi e sofisticati telescopi ed elabora nuove ipotesi sulla struttura e sull'evoluzione cosmologica dell'Universo a noi noto.
Una perenne sfida della conoscenza per la comprensione scientifica e filosofica dell'immenso Creato.
Un Creato che ci avvince sempre più, soprattutto noi astrofili, ultimi viandanti degli astri, che nel buio e nel antico silente della notte osservano come gli antichi sacerdoti di Urania, il lento e suggestivo sorgere e vagabondare degli astri nel Firmamento!
un caro saluto a tutti
antonio
|
|