Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data: 02-07-05 16:35
...Da diverso tempo non vedevo la mia cara amica Urania!
Infatti, nel nostro breve, ed intenso incontro, abbiamo rammentato insieme alcuni degli episodi che ci hanno visto protagonisti di molte serate estive e primaverili a lei dedicate.
Quante volte ho montato e smontato il mio strumento e quante volte ho illustrato alla gente i suoi gioielli, le sue meraviglie a volte anche insinuandomi con lo sguardo nella sua più profonda intimità celeste.
Eppure Urania non si è mai dimostrata pudica nei miei confronti, anzi mi ha sempre dimostrato la sua benevolenza aprendosi al mio timoroso e rispettoso sguardo al fine di ammirarne le sue preziosità.
Ma è soprattutto quando siamo ambedue soli e complici del voluttuoso silenzio della notte, in luoghi lontani dal frastuono della civiltà e dagli indiscreti sguardi del consumismo e dell'utilitarismo, che ritroviamo il nostro profondo ed incorruttibile sentimento: un amore che indissolubilmente ci unisce con l'infinito!
Non a caso il grande poeta Leopardi era un astrofilo e non a caso ha scritto una delle più toccanti poesie: Infinito!
Anche Leopardi osservava ed amava Urania la quale sapeva accarezzare la sensibilità di questo grande poeta astrofilo, la cui profondità di pensiero ha saputo dare luce a questa delicatissima poesia, fulgente specchio della sua tormentata anima di poeta e di astrofilo!
Perchè ho citato Leopardi, perchè anch'egli amava come me scrutare ed ammirare gli astri al loro sorgere e seguirli, simile ad un corteo, nel loro silenzioso e ancestrale cammino celeste, sino al loro mattutino tramonto.
Ma prima di allora odo la voce della notte con il canto a volte armonioso a volte stridulo, osservo la delicata danza delle foglie che sono sospese nel vuoto della notte, avverto gli animali del bosco che riposano nelle nodose cavità degli alberi e nelle profonde tane scavate nella nuda terra.
Tutto però è silenzio, persino le lucciole che con il loro vagare formano dei magici asterismi lattinescenti che riproducono l'ancestrale manto dello zodiaco celeste.
La natura si riposa dalle fatiche del giorno, anche le montagne e le colline all'imbrunire si avvolgono nella loro bruna cappa della notte stellata, solo solo gli astrofili sono tutti lì, al buio, fermi in un infinito silenzio rotto solo dal nostro flebile sussurro con la nostra mente alla quale esterniamo la nostra gioia e la nostra meraviglia nell'osservare la divina veste di Urania!
un caro saluto
antonio
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