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 Collimazione
Autore: Fabio (---.cust-adsl.tiscali.it)
Data:   06-18-05 19:45

Salve a tutti

Volevo sapere se una configurazione Maksutov (tipo SkyWatcher MC 127), sia meno sensibile alla scollimazione rispetto i newtoniani ( il classico 114mm ad esempio) che possiedono due specchi mobili (primario e secondario) rispetto al catadiottrico con alluminatura (secondario) della lastra frontale praticamente fissa. Tale differenza nelle configurazioni rende i Maksutov anche più semplici nella eventuale collimazione?

Grazie
Fabio

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 Re: Collimazione
Autore: Gianluca Carinci (---.pool8253.interbusiness.it)
Data:   06-19-05 10:34

Ciao Fabio,
entrambi gli strumenti hanno bisogno di essere collimati.
I Newton hanno un secondario piano che consente di avere più gradi di libertà e una collimazione che, "a naso" potremmo dire meno critica: traslare lo specchio parallelamente a sé stesso non inficia infatti la collimazione (influenza la posizione del centro del campo di piena luce), e un errore del tilting del secondario può essere recuperato colimando a seguire il fuocheggiatore (una soluzione abbastanza diffusa su strumenti più curati). Il secondario è a tutti gli effetti un elemento neutro. Il doscorso "fattivo" è poi che i Newton sono strumenti costruttivamente più spartani; il fatto ci essere relativamente economici ha portato a renderli diffusi fra i grandi diametri, e lì la collimazione diventa più difficile non "in assoluto", ma perchè gli strumenti da una certa dimensione in poi richiedono soluzioni costruttive meno tolleranti (ad esempio, vanno considerate le flessioni che seguono le diverse direzioni di puntamento). Un Newton 10" f/4.5 ha tolleranza sulla coassialità fra centro fisico del primario, suo centro ottico e asse meccanico del portaoculari che non vanno oltre il mm; a 10" f/7 siamo già sui 3mm: le necessità cambiano, la facilità pure, ma anche gli ingombri e le richieste strutturali.
I Mak, tipicamente i 5", hanno meno problemi per un motivo: sono assemblati con scelte costruttive diverse, sopratutto grazie alle dimensioni che lo consentono. Ma un Mak in realtà è più critico "a parità".
Il primario lavora con rapporti focali dell'ordine di f/2.
Il primario è sferico, e non ha un asse ottico proprio: piccoli fuori asse sono recuperabili con aggiustamenti del tilting, ma in genere il primario non è colimabile separatamente nei 5" più diffusi. L'ultimo elemento ottico (prima del quale 'cè il secondario) è il portaoculare+oculare, e per la sua posizione allineamento dipendiamo dalla bontà dell'esecuzione: in effetti non è raro incontrare esemplari che hanno oculare un po' fuori asse e un po' inclinato.
Il secondario è in genere sferico, e come il primario, in teoria, piccoli fuori centro sarebbero recuperabili con piccoli tilting. Ma se il secondario non è indipendente dal menisco quando per es. è ricavato per alluminatura di una porzione di quest'ultimo, come nel diffuso schema Gregory), e la cosa non è fattibile.
La posizione del menisco è la condizione più critica: sebben in molti abbiano la messa a fuoco per deriva del primario, la distanza fra primario e menisco sono piuttosto critiche, e non ci si dovrebbe allontanare dalle condizioni di disegno. il menisco incoltre deve essere perfettamente centrato, oin modo piàù preciso, per es., che negli SC. Naturalmente fattibile, ma non semplicissimo.
Direi che i Mak da 6" in su hanno bisogno di avere un buon sistema di collimazione, e per certo tutti gli elementi su supporti liberi. Compattezza e possibilità di evitare i problemi di tensioni per escursione termica, minori masse etc. rendono possibile avere i pratici Mak fino a 5" senza troppi problemi con una collimazione "presettata" in fabbrica. Dai 6" in poi il discorso cambia.
I Newton hanno meno elementi ottici e meno critici (il secondario, in teoria, non esiste: in realtà c'è e bisogna metterlo con criterio); resta meno difficile e meno critico in principio, anche se il suoi pregi fanno si che sia diffuso in diametri tali che la collimazione diventa difficotosa, vuoi per tolleranze strette dei rapporti più corti (quasi necessari al crescere del diametro), vuoi per problemi strutturali.
Stesso discorso, con i dovuti rapporti, per tutti gli strumenti: un rifrattore 80mm f/15 non dà problemi: Maurizio Forghieri sul suo APO da 155mm, costruito con totale consapevolezza dei parametri, a Campigna ha preferito ritoccare sul posto la ghiera di tenuta del suo tripletto bagnato in olio...
E poi gli SC che hanno non pochi problemi nell avere il primario non collimabile etc. Non è un caso se Mak e Cass di elevate prestazioni, anche nei diametri più piccoli (dai 6"( hanno comunque la possibilità di un totale controllo dei gradi di libertà della collimazione.
Finchè si resta sui Mak da 5" (ben fatti) non ci sono grossi problemi; i Newton, per le soluzioni costruttive (celle in fusione, senza accoppiamenti meccanici e le parti tornite che nei Mak tengomno il tutto in posizione già con buona precisione) richiedono tanto per cominciare di essere portati in posizione di lavoro... e poi collimati, anche se sarebbero "meno critici" se confronytati con Mak analoghi in dimensioni ed uso.

Clear Skies

Gianluca

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