Autore: Mauro74
Data: 12-19-03 09:27
Paolo, ti riporto quanto già scritto a proposito tempo fa sullo strumento in questione che lo posseggo da circa 1 anno.
Partiamo dal tubo ottico. Come per tutto il resto, compresa la montatura, l'origine sovietica si sente eccome. Una caratteristica di queste produzioni è quella di realizzare oggetti che ricordino i carri armati. Non c'è spazio per fronzoli o abbellimenti estetici. E' tutto molto grezzo, robusto e... pesante!
Provando a battere sul tubo sembra che sia realizzato in ghisa. E questo si sente sul peso.
Il focheggiatore, a parte le dimensioni non ha nulla di eccezionale, anzi, si potrebbe constatare che manca della vite di fermo e che, nel mio esemplare, il movimento non è molto fluido. Il diagonale, a specchio, non è dotato della scanalatura di sicurezza, infatti mi è già caduto a terra, con tanto di oculare inserito e puoi immaginare le sontuose imprecazioni che mi sono uscite di bocca!! Ma la colpa è stata mia, quindi...
L'ottica è certamente la cosa migliore. L'aberrazione cromatica, pur presente, è ben lontana dall'esser fastidiosa. Nessun alone colorato neanche sugli oggetti più luminosi (ad eccezione di Venere che, ovviamente, è sempre una bella gatta da pelare per questi strumenti; comunque nulla di insopportabile). I dischi di Airy son belli puliti e le immagini ad alti ingrandimenti si mantengono più che buone. Il massimo potere da me utilizzato è 250x con un oculare da 4mm, ma non escludo che si possa salire anche oltre, avendo una barlow, sopratutto sulla luna.
Il potere risolutivo conferma la bontà delle ottiche. Ho agilmente sdoppiato epsilon lirae nelle 4 componenti a soli 100x.
Un pò più deludenti son state le mie osservazioni di giove, in quanto i colori, sopratutto per la macchia rossa, non mi hanno mai esaltato. Troppo tenui. Forse è un problema intrinseco all'apertura limitata, o forse è dovuto al trattamento antiriflesso. Bho!
Un punto debole è sicuramente il cielo profondo. Benissimo sui globulari più luminosi, M13 è esaltante per la risoluzione fino al centro, ma poi la limitata apertura si fa sentire e si avverte la mancanza di qualche cm. in più.
Ho sentito dire che, per le sue caratteristiche, questo strumento lavora egregiamente nell'osserfvazione solare; ma non avendo mai provato non posso confermare.
La montatura.
Bellissimo (e pesante!), il trepiede in legno. Probabilmente è anche utile a smorzare le vibrazioni rispetto all'alluminio. Molto meno bene la testa equatoriale, troppo ballerina per il tubo. Scordati utilizzi seri tipo fotografie a lunga e media posa. E' appena sopportabile per le riprese con webcam. I moti micrometrici sono morbidi e regolari, ma non sono a vite continua, e la cosa infastidisce. La realizzazione nel suo insieme, per le soluzioni tecniche adottate, fa sorridere e riporta la mente agli utensili degli anni 50!
Ma si sa, in Russia non si produceva per vendere, ma per usare; la mentalità era "più è semplice, meglio è". Ed evidentemente anche col loro ingresso nel libero mercato son rimasti legati a questi dogmi!
Accessori nulla di particolare, due decenti oculari ploss, un inutile filtro solare da non usare e qualche altro gingillo.
E' presente anche l'adattatore per macchina fotografica. Peccato che in corredo c'è il modello per la versione R, con focheggiatore da 31,8mm. Quindi non monta sul telescopio!!!!!!
Detto questo purtroppo non posso aggiungere altro, non avendo mai provato i Mak 127.
In linea teorica posso aggiungere i seguenti vantaggi/svantaggi dovuti alla configurazione ottica:
Mak 127
Vantaggi:
- Ingombro limitatissimo e grande facilità di trasporto
- Peso ridotto, quindi stabilità senza ricorrere a grandi montature
- Diametro maggiore, anche se limitata dall'ostruzione centrale
- Lunghezza focale superiore, maggior possibilità di salire con gli ingrandimenti senza ricorrere a Barlow od oculari a cortissima focale
- Nessuna aberrazione cromatica
Svantaggi:
- Contrasto limitato dall' ostruzione
- Minor garanzie di qualità ottica
Penso sia tutto. A te la scelta.
Ciao.
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