Autore: URANIA (---.prova.tim.it)
Data: 06-23-04 13:23
Carissimi,
Alcune sere fa stavo osservando dal terrazzino di casa l'occultazione di Europa da parte di Giove.
Mentre ero avvinto nell'osservare e registrare sul mio quaderno di appunti il fenomeno, odo l'acuto segnale di un clacson giù per strada:è bastato questo meccanico segnale sonoro affinchè la mia mente ed il mio pensiero ritornassero di colpo sulla Terra!
Con un'occhio osservavo l'evolversi del fenomeno, con l'altro osservavo l'ambiente che mi circondava: palazzi, gente, automobili, negozi aperti e chiusi, insomma, mentre il formicolio della civiltà umana era rapita dalla sua effimera quotidianeità, a 774 milioni di chilometri stava invece avvendo uno dei più suggestivi fenomeni astronomici: l'occultazione di una delle lune gioviane da parte del grande pianeta.
Mi è sembrato strano poter osservare in cotemporanea questi due fenomeni che appartengono alla vita umana:
da un lato osserviamo tutto ciò che vive e che ci circonda quotidianamente, dall'altro osserviamo un fenomeno naturale che avviene a centinaia di milioni di chilometri sopra le nostre teste.
Che differenza sussitono tra queste due realtà e quale profondità di pensiero differenzia questi due avvenimenti i quali ambedue avvengono nel medesimo momento ed ambedue osservabili dalla stessa persona, quasi come la sua mente ed i suoi pensieri di dividessero in due distinte e sfere omocentriche:quella della conoscenza e della speculazione e quella della superficialità ed effimerità umana.
Ma, ambedue sfere omocentriche pur percorrendo strade e sentieri equidistanti, alla fine convergono in un unico punto focale della nostra esistenza sia culturale che pratica e quando ciò avviene ci rendiamo conto della nostra trasformazione interiore: la mente ritrova il pensiero e con essa la ragione di tutte le cose che legano l'uomo alla scienza del Cielo.
Un caro saluto
antonio
|
|