Autore: URANIA (---.prova.tim.it)
Data: 09-14-04 10:40
Carissimi,
L'argomento di questa settimana riguarda la "riflessione!"
Argomento per alcuni astruso e stimolante per altri, soprattutto se queste riflessioni possono dare dare luogo ad un confronto o, in certi casi, a delle riflessioni che apportano un grande arricchimento interiore sia in termini speculativi che di conoscenza.
D'altronde, parrebbe strano che un cultore degli astri non debba porsi delle domande e quindi ricercarne le risposte: non alludo solo alla Genesi dell'Universo, ma anche a tutta una moltitudine di quesiti scientifici, filosofici, teologici e della vita.
Direbbe qualcuno: perchè affannarsi a porsi tutte queste domande?
Non è più facile leggerle su qualche libro o sulle riviste scientifiche in cui gli "esperti" ci documentano su come stanno le cose?
Anche alcuni programmi televisivi offrono spesso intrattenimenti culturali e scientifici di buon livello ed allora: perchè affaticarsi tanto quando ci sono altri a "riflettere"per noi?
D'altronde noi percepiamo l'astronomia come hobby, come trastullo del nostro tempo libero che, tra l'altro, diviene sempre più limitato e costoso!
La nostra mente non merita di essere ulteriormente affaticata in quei pochi momenti di riposo: la riflessione più attendere tempi migliori, magari quando siamo in vacanza al mare o ai monti.
Il nostro obiettivo è ben altro, come ben altri sono i problemi che quotidianamente ognuno di noi deve affrontare e risolvere: chi ha il tempo per pensare o per dare luce a riflessioni che magari riguardano la divina Creatio!
Ricordo un mio caro amico il quale mi confidò che al primo capitolo del "Pendolo di Focault" chiuse il libro è lo mise da parte. senza più riprenderlo!
Mi disse che per lui il libro era troppo astruso e che gli richiedeva un grande sforzo mentale e pertando decise di arrendersi e di riporlo "sotto naftalina".
Certo, Umberto Eco non è uno scrittore facile: l'autore richiede molto spesso nei suoi libri conoscenze lettarie, filosofiche e della patristica.
Tuttavia quello del mio amico non è da considerarsi come un fatto isolato: è lo specchio di una realtà che va assumendo sempre più la connotazione di un vero e proprio comportamento culturale di massa, oserei dire della nostra Civiltà.
Certo, il tempo è tiranno, non ci consente di riflettere abbastanza sugli avvenimenti e sulle cose che ci circondano, figuriamoci se intedessimo dedicarci alla cosmogonia!
Eppure l'uomo è una creatura pensante e quindi la riflessione è una parte sostanziale di noi stessi, direi fondamentale!
Rifletette un'attimo sull'ipotesi che l'uomo non riflettesse: come potremmo definirci?
Non ci potremmo definire, non essendo in grado di riflettere!
Ma, in questo caso, non saremmo neanche in grado di poterci definire esseri intelligenti in quanto privi dell'indispensabile processo logico che consente alla parte più profonda di noi di poter riflettere!
Ecco perchè, cari amici, insisto ed insisterò sempre con tutti noi, me incluso, a riflettere, a discutere, a confrontarci continuamente su tutto e con tutti perchè nella riflessione è racchiusa la linfa vitale del nostro essere umani.
un saluto a tutti voi
antonio
Non è
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