Autore: franco sgueglia
Data: 09-22-05 10:23
Il campionamento , nel caso del deep sky , ha importanza
relativa .
Trovi astro imagere che utilizzano lo stesso strumento di ripresa
sia con focali da 500 mm ( FSQ) che da diversi metri ( gli RC da 20" f8)
ed in entrambi i casi i risultati sono supefacenti .
la qualità estetica dell'immagine, prima ancora della qualità ottica dello
strumento di ripresa, delle capacita' tecnico artistiche dell'astroimager e' convogliata tutta in una buona autoguida e , ovviamente , un cielo
perfetto.
Qeust'ultimo puo' essere "trascurato" se i soggetti cui ci rivolgiamo per
la ripresa sono nebulose ed operiamo a banda stretta .
Per le galassie , invece , non vi e' scampo ......non c'e' soluzione sotto
cieli inquinati ; dovremo accontentarci , nella maggior parte dei casi , del nucleo e di pochi dettagli fusi col cielo .
La montatura e la guida , quindi , sono propedeudici a tutto il resto .
La montatura deve assicurare un inseguimento "morbido"; anche se non perfetto , anche se con un escursione di errore molto ampia l'importante e' che non vi siano pendenze sulla distribuzione dell'errore molto rapide la cui correzione avviene lenta e con difficolta da parte del sistema di autoguida.
Se papi utilizzasse uno strumento a specchio tipo SC con l'inconveniente del mirror shift , non vi sarebbe alternativa alle SBIg , essendo costretti a guidare da dove si riprende .
( a meno di non appesantire ulteriormente con un aggeggio tipo Giant Easy guider dove collocare due camere guida una per la ripresa e l'altra per la guida fuori asse).
Il fatto che egli usi un rifrattore ed ha gia uno strumento da adottare come guida ( per quando sia abbastanza difficoltoso farlo con una webcam , io ci sono passato ) può svincolarlo dalla scelta obbligata verso sbig.
Tornando ai cieli però , se riprende sotto cieli inquinati , le principali soddisfazioni deriveranno dalla banda stretta e in particolare dall'Ha , dove i sensori SBIG non hanno rivali , almeno nelle Starlight.
La maggiore latitudine di posa ( nel caso dei sensori leggi FWC ) quasi doppia rispetto alle starlight consente di avere una escursione maggiore nei valori
della luce catturata , rendendo cosi piu facile staccare dettagli dal fondo cielo.
Tutto poi e' rimesso alle capacita' e scelte dell'astroimager che , ovviamente , ha il ruolo principale nella resa finale dell'immagine.
A tale scopo vi invito a visitare i seguenti siti.
Il primo e' di un astroimager che usa strumenti che molti di noi disdegnerebbero per qualita' obsolescenza, e cosi via
eppure e' capace di ottenere dei risultati fantastici .
http://www.astro-pics.com/images.htm
Il secondo , al contrario , e' di due astroimager secondo me sfigatelli
che hanno la fortuna di possedere il meglio che oggi offre il mercato , ma
evidenti scarsissime capacità di utilizzo ( nonche' sensibilita nella
valutazione di una immagine ).
http://paginas.terra.com.br/arte/astrophotography2/
Esempi contrastanti come questi ce ne sono tanti a dimostrazione
che non e' condizione necessaria e sufficiente avere per le mani un costosissimo tubo per ottenere risultati soddisfacenti .
Ho posseduto anche io una starlight , il modello HX916. Se non erro
modelli di analoghe caratteristiche oggi in commercio costano ancora sotto
i 4000 euri . Io andrei dritto ( come ho fatto ) verso una ST8XME classe 2
con doppio sensore , la comprerei in usa e mi costerebbe poco piu di una Starlight.
Se invece il tuo budget non contempla le megapixel , allora il confronto
andrebbe fatto con una ST402, il cui sensore ha le stesse caratteristiche
di una ST8XME cambia il contenitore, il raffreddamento e l'elettronica di gestione.
cieli sereni a tutti
Franco
http://www.franco-sgueglia.com
|
|