Autore: antonio (194.243.137.---)
Data: 12-11-02 14:23
Caro carlo,
se mi consenti le tue domande sono mal poste:dovrei prima sapere l'utilizzo di questi strumenti, ossia a quale ramo dell'astronomia intendi dedicarti e solo così ti si può dare un consiglio se acquistare o meno questo tipo di "giocattolo".
Inoltre, dovresti rendere noto se questi strumenti sono mobili, ossia da trasportare in giro per le osservazioni, oppure tenerli uin un luogo fisso: osservatorio amatoriale, terrazzo, giardino etc...
Non avendo alcuno di questi elementi informativi a disposione e presupponendo che non sia il tuo primo strumento, provo a risponderti, ma per grandi linee.
Innanzitutto stiamo parlando di due tipi di strumenti impegnativi sia per il portafoglio che per la loro gestione operativa in quanto "pesano" e quindi poco maneggevoli da una sola persona almeno che tu non sia Maciste o Ercole.
Otticamente questi due tipi di strumenti sono da considerare come punto di arrivo e non di partenza per ogni astrofilo che intende dedicarsi seriamente all'osservazione del cielo stellato.
naturalmente, come già saprai, questi due strumenti sono poco indicati per la fotografia tradizionale, ma possono invece andar bene con i ccd.
Gli smith-cassegrain hanno infatti questa limitazione, anche se si ricorre al riduttore di focale, resta sempre il fatto che necessariamente richiedono una lunga esposizione, fatto salvo l'impiego della ccd, della web camera e forse della digitale.
In sostanza questi due "scaldabagni" ti offrono la possibilità di osservare il profondo cielo in maniera ineccepibile in quanto stiamo parlando di grossi strumenti amatoriali.
Anche la planetologia può offrirti delle grandi soddiafazioni, anche se, in quest'ultimo caso, prediliggo il rifrattore apocromatico dell'Astro-Phisics.
Anche un buon newton potrebbe andare algiusto caso: ma la lunghezza focale sarebbe alquanto difficile da gestire ed ecco quindi che la soluzione, o per meglio dire il valido compromesso, sono gli SC.
Sono ambedue validi sia sotto il profilo ottico che tecnico-informatico: su quest'ultimo propenderei più verso il Meade in quanto sono stati i primi a dotare i telescopi di sistemi computerizzati: vedi la fortunata serie LX 2000 gps.
Come robustezza non c'è alcun dubbio. meade, mentre per la parte ottica direi che si equivalgono, anche se "gingilli2 di queste dimensioni richiedono almeno un'ora di ambientazione se si intendono svolgere delle buone osservazioni, soprattutto se parliamo di Luna, pianeti e stelle doppie.
In sostanza sono sue buoni strumenti con cui è possibile fare dello "zapping celeste", ovvero un pò tutto senza nessuna specializzazione in questo o in quel campo dell'astronomia.
Rispetto ad un rifrattore apocromatico ( 150 Astro-Phisics), l'immagine del profondo cielo apparirà meno deifinita e piatta sullo sfondo del cielo stellato, mentre il rifrattore offre un'immwagine più piccola ma meglio definita e "tridimensionale", ossia hasi la percezione della profondità di campo.
Prova ad osservare con un Astro-Phisics da 130 o 150 mm e dopo mi dirai cosa ne pensi!
Mi dirai che il rifrattore apocromatico dell'Astro.Phisics costa un botto di soldi: è vero, ti rispondo,ma è anche altrattanto verso che i due modelli di telescopio che hai citato non sono certo regalati.
Non credo che possiamo paragonare l'accuratezza sia ottica che meccanica dell'Astro-phisics con il C11della celestron o LX11 della Mead.
Una lente è pur sempre una lente e quindi la definizione che può offrirti e nettamente superiore a quello di uno specchio e poi devi tener presente che con l'Astro.Phisics puoi fare delle foto da "sballo"!
Tutte le maggiori riviste di Astronomia quando presentano delle belle fotografie siano esse chimiche o digitali c'è sempre di mezzo un Astro-phisics i quali, tra l'altro, sono ancora trasportabili.
fammi sapere
antonio
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