Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data: 12-22-03 15:24
Cari amici,
Sinceramente non sò ancora se proseguirò insieme a voi il sentiero di Urania, molto dipenderà dalla decisione di Alfonso ed anche di come questo Forum evolverà, o per meglio precisare si orienterà.
Come tutti voi sapete non gradisco la volgarità, la superficialità di opinionio quant'altro appartenga ai cosiddetti discorsi ed atteggiamenti da bar di periferia.
Ognuno di noi ha il suo stile comportamentale e conseguentemente di vita.
Il "Salotto di Urania" è nato per offrire una parentesi culturale a tutti noi, me compreso.
Ognuno di noi avverte il bisogno di confrontare o di esporre le prorie idee, convinzioni, esperienze, conoscenze e naturalemente anche parte del proprio vissuto.
Fin dal primo giorno che ho deciso di assumermi impropriamente il ruolo di garante morale del Forum, ho inteso subito la necessità di rivolgermi ai giovani, in quanto in essi vedevo è vedo anche i miei figli.
E' bello vedere questi giovani che si accostano alla scienza di Urania domamdando consigli, ma molto spesso, se analizzate bene, desiderano anche qualcos'altro: sicurezza ed affetto.
Sicurezza in quanto stanno affrontando la vita nella sua realtà, che, il più delle volte non si presenta con il suo lato milgliore.
Dubbi, perplessità e paure sono i tentacoli della vita che molto spesso avvolgono i nostri ragazzi i quali hanno bisogno di punti di ancoraggio dai quali poter partire per il loro lungo viaggio della vita.
Certo, c'è la famiglia, ma a volte non basta, non perchè manchi loro l'affetto, ma perchè questi nostri giovani amici avvertono il bisogno di confrontarsi o di trovare conferma a ciò che insegnano loro i genitori.
L'Astronomia è una strada molto bella ed affascinante da percorrere, soprattutto per i giovani: conoscere il Creato, ammirare la natura, gioire nel vedere i vari colori che a mano a mano assumono le stagioni nell'evolversi dell'anno, studiare ed osservare le costellazioni, le stelle, i pianeti, lòe nebulose, le galassie, parlare dell'inizio del Cosmo e di tanti altri affascinanti argomenti, sono indiscutibilmente argomenti che arricchiscono e plasmano il pensiero di un giovane, ma anche di un uomo maturo che ricerca qualcosa che ha smarrito nel tempo e che invece oggi intende ritrovare.
Parlare di stelle si può fare in tanti modi: scientificamente e culturalmente o, come spesso avviene in questo Forum, in tutti e due modi.
Per mia natura e per il mio curricula di studi, prediliggo l'aspetto umanistico-filosofico dell'Astronomia la quale poi mi trascina verso l'aspetto prettamente scientifico ed osservativo.
Molto spesso infatti ho parlato della mia Gerusalemme Celeste,riferendomi riferendomi non solo a Sant'Agostino, ma anche a tutto ciò che la Città Santa che gli arabi chiamano "Al Quds" ha rappresentato e
rappresenta per il pensiero filosofico e teologico della civiltà occidentale.
Non ha caso Al Qds è il catalizzatore di tutti i problemi che oggi affligge la società non solo occidentale, ma anche orientale.
Due mondi culturali che ha prima vista possono sembrare diversi, ma analizzandoli bene ci accorgiamo che non lo sono affatto.
Sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono è l'Astronomia è parte attiva di questo processo sia culturale,scientifico e teologico che unisce le tre grandi Civiltà.
Provate a leggervi la Genesi della Bibbia, prima di affrontare la vexata quaestio dei buchi neri, oppure alcune parti dell' Almanagesto di Tolomeo, ove si parla della cultura astronomica dei babilonesi, gli odierni iracheni.
Ed ancora, il pensiero di Pitagora unito a quello di Platone ed allora comprenderete meglio e con una luce diversa cosa vuol dire interessarsi di Astronomia!
"Uomo degli degli astri" dicevano i greci, ossia colui che sapeva leggere tra le pagine del cielo il cammino delle stelle erranti e di quelle fisse o di colui che sapeva spiegare gli arcani enigmi matematici e speculativi che legano indissolubilmente l'uomo al Creato.
Oltre al pensiero scientifico greco, anche molti testi ebraici parlano di astronomia, soprattutto quanto riguarda la meccanica celeste: moto degli astri e delle costellazioni, eclissi, passaggi di comete,occultazioni e congiunzioni astrali e planetarie.
Gli Assiri tenevano ingran conto queste osservazioni astronomiche, al punto che le trascrivevano su tavolette di argilla che sono state ritrovate intatte da archeologi inglesi ed esposte al British Museum.
Anche Erotodo, il primo storico dell'umanità, descrive con molti particolari sia la costruzione che l'orientamento astroonmico delle piramidi che di diverse eclissi di Sole.
In particolare Erotodo narra che nel corso di una storica battaglia fra i medi ed i persiani avvenne un'eclisse totale di Sole.
La battaglia si fermò: tutti i soldati rimasero ad osservare questo prodigioso fenomeno astronomico attribuendolo alla collera degli dei.
La battaglia ebbe subito termine con un armistizio tra i due eserciti in quanto i rispettivi Re interpretarono l'eclisse di Sole come un invito degli dei a cessare le ostilità tra questi due popoli.
ma la storia è ricca di riferimenti astromici e di fatti che inducono un cultore della scienza di Urania a studiarli ed affinare così il proprio sapere.
Affinare le proprie conoscenze culturali vuol dire anche affinare anche il proprio pensiero e quindi il ragionamento.
Mi rivolgo in particolare a voi giovani frequentatori del Forum: coltivate sempre con passione e curiosità il Sapere non solo scientifico, ma anche umanistico, storico e religioso.
Molto spesso di quanto non si creda, nella lettura dei libri si trovano delle risposte o nuovi e stimolanti quesiti che accrescono la vostra conoscenza della vita.
Il Forum è stato a riguardo anche un punto di riferimento per i giovani i quali hanno avuto ed avranno modo di coltivare ed affinare il loro giovane pensiero, comparandolo con altri amici astrofili e non che magari hanno superato la mitica solgia degli 'anta.
Non mi stancherò mai di esortarvi a leggere, scrivere, studiare ed amare l'Astronomia in quanto in essa, se lo desideriamo, possiamo trovarvi molte risposte ai nostri quesiti che ci riserva la vita.
antonio
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