Autore: alfonso  
Data:   01-25-04 12:55 
 Visto che Parli di Poesia, Marco, te ne mando una dedicata alla Croce del Sud. 
 
Nella regione polare australe, ad una declinazione di –60°, domina la costellazione della Croce del Sud. L’intenso colore delle sue stelle contrasta con il nero assoluto di una nebulosa oscura: 
“Coal Sack” (sacco di carbone).  
 
Latino : Crux (Cru) 
Ascensione retta : 12.45 h 
Declinazione: -59.97° 
E' la costellazione più nota del cielo australe: è anche la più piccola in assoluto dell'intero cielo, ma è tra le più famose per la sua bellezza e per la forma caratteristica. La Croce del Sud ruota intorno al polo celeste Sud, comportandosi come l'Orsa Maggiore per noi osservatori boreali. La sua direzione è quindi solo indicativamente quella sud: è importante per la navigazione, perchè non c'è nessuna stella luminosa sul polo australe 
Non ha legami con la mitologia, fu introdotta da Royer, in epoca moderna. Questo gruppo di stelle faceva parte della costellazione del Centauro, soltanto nel 1679 venne eletto a costellazione vera e propria 
 
La Croce del Sud contiene quattro stelle luminose disposte a quadrilatero. Tre di queste stelle sono sotto la magnitudo 2, mentre la quarta è di magnitudo 2.79, lievemente variabile. 
                               
           --------- Ode alla Croce del Sud -------------- 
 
Pablo Neruda - Poesie - Einaudi - Trad. Di S. Quasimodo 
 
  Hoy 14 de abril, 
viento 
en la costa, 
noche y viento, 
noche  
sombrìa 
y viento 
se conmoviò la sombra, 
se enarbolò el ciprès 
de las estrellas, 
las hojas de la noche  
volcaron 
polvo muerto 
en el espacio 
y todo quedò limpio 
y tembloroso.  
Arbol 
de espadas 
frìas 
fue la sombra 
estrellada, 
copa 
dell'universo, 
cosecha 
de platino 
todo 
ardìa 
en las altas  
soledades 
marinas, 
en Isla Negra 
andando 
del brazo 
de mi amada, 
y ella 
entònces 
levantò un brazo apenas 
sumergido 
en la sombra 
y como un rayo de àmbar 
dirigido 
desde la tierra al cielo 
me mostrò 
cuatro estrellas: 
la Cruz del Sur inmòvil 
sobre nuestras cabezas. 
 
En un  istante 
se apagaron todos 
los ojos 
de la noche 
y solo vi clavadas 
al cielo solitario 
cuatro rosas azules, 
cuatro piedras heladas. 
 
Y le dije, 
tomando 
mi lira 
de poeta 
fente al viento 
ocèanico,entre las dentelladas 
de la ola, 
Cruz 
del Sur, olvidado 
navìo 
de mi patria, 
prendedor 
sobre el pecho 
de la noche turgente, 
constelaciòn marina, 
luz 
de las casas pobres, 
làmpara errante, rombo 
de lluvia y terciopelo, 
tijera de la altura, 
mariposa, 
posa tus cuatro labios 
en mi frente 
y llevame 
en tu nocturno 
sueño           
y traversìa 
a las  islas del cielo, 
a las vertientes 
del agua de la noche, 
a la roca 
magnètica, 
madre de las estrellas, 
al tumulto 
del sol, al viejo carro 
de la aurora 
cubierto de limones. 
 
Y no me respondìo 
la Cruz del Sur: 
siguìo, siguìo viajando 
barrida 
por el viento. 
Dejè la lira entonces 
a un lado, 
en el camino, 
y abracè a mi amada 
y al acercar mis ojos, 
a sus ojos, 
vi en ellos, 
en su cielo, 
cuatro puntas 
de diamante encendido. 
 
La noche y su navìo 
en su amor 
palpitaban 
y besè una por una 
sus estrellas.  
 
 
 
 
 
 Oggi 14 aprile, 
vento 
sulla costa 
notte e vento, 
notte 
cupa 
e vento, 
si sconvolse l’ombra, 
s’inalberò il cipresso 
delle stelle, 
le foglie della notte 
rovesciarono 
polvere morta 
nello spazio 
e tutto restò terso 
e tremolante. 
 
Albero 
di spade 
fredde 
fu l’ombra 
stellata, 
chioma 
dell’universo, 
mietitura 
di platino, 
tutto 
ardeva 
nelle alte 
solitudini 
marine, 
su Isla negra, 
mentre camminavo 
sottobraccio 
con l’amata, 
ed essa 
allora 
levò un braccio appena 
sommerso 
nell’oscurità 
e come un raggio d’ambra 
rivolto 
dalla terra al cielo 
mi mostrò 
quattro stelle: 
la Croce del Sud immobile 
sulle nostre teste. 
 
In un istante 
si spensero tutti 
gli occhi 
della notte 
e solo vidi inchiodate 
nel cielo solitario 
quattro pietre azzurre, 
quattro pietre gelate. 
 
E dissi, 
prendendo 
la mia lira 
di poeta 
davanti al vento 
oceanico, fra le dentate 
dell’onda: 
Croce 
Del Sud, derelitta 
nave 
della mia patria, 
spilla 
sul petto 
della turgida notte, 
costellazione marina, 
luce 
delle case povere, 
errante lucerna, rombo 
di pioggia e di velluto, 
capriata dell’altezza, 
farfalla, 
posa le quattro labbra 
sulla mia fronte 
e portami 
nel tuo notturno 
sogno 
e tragitto 
alle isole del cielo, 
agli spioventi 
dell’acqua della notte, 
alla roccia 
magnetica, 
madre delle stelle, 
al tumulto 
del sole, al vecchio carro 
dell’aurora 
coperto di limoni. 
 
E non mi rispose 
La Croce del Sud: 
proseguì, proseguì il suo viaggio 
spazzata 
dal vento. 
Lasciai la lira allora 
da una parte, 
sulla strada, 
e abbracciai la mia amata; 
e mentre avvicinavo 
i miei occhi ai suoi occhi, 
vidi in essi, 
nel loro cielo, 
quattro punte 
di diamante infuocato. 
 
La notte e la sua nave 
nel suo amore 
palpitavano 
e baciai ad una ad una 
le sue stelle. 
 
- E' doveroso per i credenti, a qualunque religione appartengano, proclamare che mai potremo essere felici gli uni contro gli altri; mai il futuro dell'umanita' potra' essere assicurato dal terrorismo e dalla logica della guerra. 
Giovanni Paolo II - 
 
Invia modifica (01-25-04 12:58)
  
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