Autore: Cepox (192.92.126.---)
Data: 03-06-03 20:41
L'uomo a quanto ne sappiamo noi è il più complesso sistema di organizzazione presente nell'universo dal punto di vista
della materia. Rappresenta cioè la più elevata espressione di come la materia possa combinarsi per raggiungere il più alto livello di sintropia. Tutto questo dall'ipotetico punto 0 iniziale, quando ha avuto inizio "il tutto". Una delle cose che lascia sempre senza parole è come dal caos primordiale sia potuta nascere la vita, caos costutito dall'entropia più totale, cioè la mancanza assoluta di informazione. E' sorprendente come da questa entropia generale siano potuti nascere i primi componenti molecolari che stanno alla base delle forme più evolute di esseri viventi. Forse quello che soprende ancora di più è il perchè l'energia abbia questa costante tendenza ad organizzarsi in elementi sempre più complessi (la materia come la conosciamo noi è costituita nient'altro che da pura energia) e come questa tendenza del resto sia autodistruttiva. Del resto la seconda legge della termodinamica parla chiaro, l'organizzazione porta al consumo di energia, e man mano che il tempo passa non resterà più energia da sfruttare, facendo sprofondare l'intero universo nell'entropia iniziale. E un po' come accendere un fuoco in una fredda notte. Una volta che la legna verrà totalmente mangiata dal fuoco, il freddo iniziale ritornerà imperante.
Quindi la domanda che segue più spontanea è: (almeno, personalmente è la domanda che mi sorge più spontanea ^^)
ma una volta che si ritornerà al caos più totale ci sarà una nuova possibilità di riorganizzazione oppure tutto finirà nel caos eterno? Ok, domanda troppo retorica, però quello che potrebbe derivare da questa ipotesi chiarirebbe moltissimi dubbi sul futuro dell'universo e anche sul suo passato....del resto passato e futuro potrebbero essere anche la stessa cosa se per esempio supponiamo l'esistenza di un universo ciclico, e quindi un costante tira e molla tra organizzazione e caos. L'idea di stabilire un punto iniziale in un universo ciclico è un po' come camminare sulla circonferenza di un cerchio e stabilirne un punto centrale. In pratica non esiste.
Però questa idea di infinito è fin troppo confusionaria e banale, del resto per quanto ne sappiamo noi tutto quello che conosciamo è un fatto di causa e conseguenza, lo stesso universo come lo conosciamo noi oggi è conseguenza del big bang. In un universo infinitamente ciclico causa e conseguenza in un certo senso si annulerebbero e non esisterebbero più senza un punto in cui abbia avuto inizio tutto. E' come cercare di stabilire se l'universo è iniziato in espansione o in contrazione (sempre supponendo un universo ciclico), non eistendo un punto iniziale non è possibile stabilirlo e quindi conseguentemente causa e conseguenza non esisterebbero.
Quindi secondo me un punto iniziale ci deve essere per forza stato. Magari è davvero il big bang come ormai si suppone sempre più solidamente. Però, giusto per farci venire un po' più di mal di testa, cos'è che ha rotto la perfezione totale dell'entropia assoluta, cos'è in parole povere che ha fatto scattare la scintilla perchè il fuoco si accendesse? Qui ritornano in causa gli elementi di causa e conseguenza e quindi potrei anche azzardare che il big bang non è l'effettivo punto 0 iniziale, ma soltante una conseguenza di una causa che è successiva ad un'altra conseguenza e così via andando a ritroso sempre più nel passato (passato che come ho detto inizialmente corrisponderebbe al nostro stesso futuro).
Capite quindi che questo paradosso tra causa/conseguenza e infinito annulla qualsiasi ipotesi.
Comunque, per concludere alla fin fine mi sembra di avere scritto qualcosa che non concluda niente :) però spero che almeno possa far riflette alcuni di voi e vi possa portare alla realizzazione di altre ipotesi e idee. E' strano perchè tutto questo ragionamento è nato da una un saggio che stavo leggendo riguardo alla tecnologia e all'uomo, e da questo sono partito da un punto iniziale di riflessione che ha causato una specie di reazione a catana di dubbi e questioni. Ecco vedete, quello spunto iniziale è stato l'inizio della causa che ha mi ha portato a pormi una domanda e della relativa conseguenza nell'avergli dato una ipotetica risposta...e così via. Quello che l'uomo cerca, la Verità celata penso sia proprio quello "spunto" iniziale che manca, quell'attimo che possiamo solo concepire in maniera astratta e di cui non intendiamo la natura di appartenenza. Magari non si tratta di una cosa lontana, astratta, inconcepibile e irremediabilmente irraggiungibile, ma forse ci appartiene più profondamente di quanto pensiamo. Magari Dante potrebbe davvero averla descritta questa Verità. Vorrei concludere con un un mio personale assioma: "Comunque boh...è un casino da spiegare" :)
|
|