Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data: 02-04-04 14:19
Carissimi,
L'argomento di questa settimana è molto prosaico: strumenti ed accessori per gli astrofili.
Tema molto dibattuto in tutti forum di astronomia, anche sul nostro, ma ben lungi da essere completamente esaurito.
Il motivo di questo continuo andirivieni di domande, di quesiti mai risolti, di dubbi amletici, di ...mastrubazioni mentali, fanno parte del nostro vissuto astrofilino, altrimenti non esisterebbero i Forum e forse anche la grande pletora di pseudo "esperti" e saccenti che animano sia i forum che le varie ed articolate rubriche che appaiono sulle diverse testate mensili dedicate alla Scienza di Urania.
Fin quì poco male, sono sempre esistite queste rubriche dedicate ai suggerimenti ed ai test di strumenti o di accessori.
Servono ad aiutare tutti coloro che intendono acquistare o valutarne il loro eventuale utilizzo per le proprie osservazioni astronomiche.
Purtroppo, molto spesso ci lasciamo condizionare da scelte ed opinioni altrui, anche se esposte da altolocati esperti, i quali però, non tutti, non sono insensibili al richiamo degli importatori i quali desiderano, sempre a fini commerciali, spingere l'una o l'altra cosa sempre tenendo ben presente le leggi che sovraintendonbo il mercato internazionale e nazionale dedicato all'Astronomia.
Mi riferisco sia agli astrumenti veri e propri come, ad esempio, la grande e magliloquente campagna propagandistica finalizzata ai rifrattori apo a corta focale che costano un botto di soldi, che a tutta quella parte informatica ed elettronica come le web camere le quali anch'esse costano un botto di quattrini.
Mi domando? Servono tutti questi "altolocati" accessori e strumenti per un astrofilo alle prime e seconde armi che intende osservare il cielo?
Perchè le riviste e gli esperti spingono quasi all'inverosimile l'arte della fotografia astronomica digitale quasi fosse l'unica attività che consente all'astrofilo di appagare la sua immensa sete di conoscenza del cielo stellato?
Ma non è finita: i grandi marchi come la Celestron e la Meade hanno posto in commercio meno di due anni fà i noti telescopi della serie nexstar gps e meade 2000 gps.
Ambedue le ottiche sono trattate in modo da garantire un'ulteriore qualità osservativa dei rispettivi strumenti.
Stiamo parlando di strumenti che costano un occhio della testa, non sono regalati a meno che non si abbia la possibilità di acquistarli negli Stati Uniti ma con il rischio di non avere la garanzia e quindi quel poco di assistenza tecnica da parte dei rivenditori autorizzati:Auriga e Focas.
Essendo questi strumenti molto sofisticati sotto il profilo informatico, ma anche ottico (basti pensare alla configurazione fastar dei Celestron), si corre il serio rischio di dover spedire il proprio strumento negli States o nel milgiore dei casi in Germania.
Certo, in Italia ci sono alcuni tecnici che possono aiutarci, ma teniamo anche ben presente che sono le stesse persone che hanno una consulenza tecnico-scientifica per gli stessi importatori italiani di questi strumenti made in Italy.
Questo è per quanto concerne grandi marchi come la Celestron la meade e la Vixen e per le altre marche di telescopi come la mettiamo?
Comunque non era questo il punto di cui volevo perlarvi, bensì sul fatto che stiamo assistendo da un pò di tempo a questa parte alla commercializzazione, direi quasi annuale, di nuovi modelli di telescopi da parte della Celestron e della Meade.
Alludo in particolare al trattamento delle ottiche che promettono sempre più meravigliosi et stupefacenti risultati !
Balle, ma di quelle spaziali: non credo che questi nuovi strumenti offrano dei risultati strabilianti rispetto alle precedenti versioni, tantomento penso che possano milgiorare il seening o l'inquinamento atmoasferico e luminoso che avvolge le nostre città al punto che tali forme di inquinamento sono ben visibili nell'arco di cento chilometri!
E' il caso di Roma, ma credo anche di Milano, di Torino, di Genova è così via dicendo.
Allora a cosa serve rincorrere questi nuovi "gioielli" che costano quel che costano è perchè nessuno ci dice che tutto sommato non è oro quel che luccica?
Stesso ragionamento vale per i rifrattori APO a corta focale: sono degli astrografi!!!!
Il vero rifrattore deve possedere l'opprtuna lunghezza focale: 130 mm di diametro della lente, 1250 cm di focale !
Oggi noto in commercio dei barilotti di alcuni centimetri su cui è montata una lente da 130 o 150 mm: di questo passo non acquistiamo dei telescopi ma dei teleobiettivi fotografici!
Eppure, c'è chi ne parla tanto bene al punto da ingrassare l'occhio del padrone!
Stanno scomparendo i vecchi telescopi di un tempo: parlo dei "cuccioli" a media e lunga focale.
E' rimasta solo la Vixen e la Tagahashi che commercializzano telescopi a rifrazione del tipo tradizionale che in effetti gasrantiscono dei buoni risultati in campo stellare e planetario.
Anche i Televue non sono da disprezzare, anzi direi il contrario, ma se dovessi acquistare un rifrattore sarei orientato per il rapporto prezzo-qualità verso l' Ed della Vixen a lungafocale: 102ed f 900, tanto per fare un esempio.
Ma è la moda e il commercio che muove tutto il mercato sia estero che nazionale e con esso anche i nostri valenti esperti e capi-rubrica!
Dove sono finiti gli astrofili "maturi" di un tempo?
Tra le nostrwe fila abbiamo ancora qualche residuo come il nostro Michele il quale di osservazioni "visuali " e di ottica se ne intende abbastanza.
Sono o siamo pochi coloro che gridono basta!
L'astronomia non può costare milioni di euro solo perchè dobbiamo ingrassare la gallina del padrone!
Come pure sarebbe il caso che certa "immondizia" o "fondi di bottiglia" non fossero più propinati ai giovani astrofili come grandi telescopi con i quali è possibile osservare l'intero universo!
Basta leggersi gli annunci dell'usato per vedere, toccare con mano, quali sono gli strumenti che vengono offerti, marche comprese, al miglior offerente in quanto una volta che si è capito cosa sia ha per le mani, non si vede l'ora di disfarsene, putroppo a spese di altri giovani astrofili.
Alcuni giorni fà ha mensionato la storica rivista Coelum, che non ha nulla a che vedere con quella attualmente commercializzata.
Ebbene su Coelum scrivevano i migliori astrofili italiani ed i loro suggerimenti erano dettati solo dall'esperienza pratica acquisita in ore ed ore di osservazioni visuali al telescopio.
Questo anche nel campo della fotografia astronomica la quale, giustamente, veniva sempre dopo il visuale!
Oggi invece le cose si sono capovolte: prima la web camera o la ccd è poi, se avanza tempo, l'osservazione visuale del cielo stellato!
Ohibò, mi accorgo che ciò che ho scritto non è vero, certamente il mio cervello farnetica, frutto delle mie incontrollabili crisi di defecatio mentis!
antonio
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