1° Forum di Astronomia amatoriale, nato dagli astrofili per gli astrofili!

IL FORUM SI E' TRASFERITO

>>>forum.astrofili.org<<<
 Nuovo messaggio  |  Torna all'inizio  |  Vai all'argomento  |  Ricerca  |  Entra   Argomento precedente  |  Argomento successivo 
 Omaggio al Pirata
Autore: Ak47piero (---.dialup.edisontel.com)
Data:   02-18-04 12:42
Allegato:  M 101 33 x 105 sec -media.jpg (115k)

Ieri non era certo una serata adatta alla ripresa di immagini astronomiche ma ero fermamente deciso a rendere ommaggio al Pirata. Io non ho la capacità di Alfonso che compone delle poesie ma ho voluto dare comunque il mio contributo con questa immagine. é stata dura prenderla. Ho dovuto autoguidare con pose di 1 minuto e 45 secondi e ricalibrare la stella di guida molto spesso.
Addio pirata, le strade del giro e del tur non saranno più le stesse
Ciao Piero

Rispondi a questo messaggio
 
 Re: Omaggio al Pirata
Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data:   02-18-04 14:45

Non è usuale in questo Forum discutere o, comein questo caso, ricordare dei personaggi che non attengono al mondo dell'Astronomia o della ricerca in generale.

Abbiamo recentemente ricordato l'eroico sacrificio degli astronauti della navetta spaziale, di personaggi come Sagan, ma mai di personaggi legati al mondo dello sport in quanto non è questa la sede giusta per gli argomenti che vengono discussi.

Tuttavia non mi sento di rimproverare Piero in quanto nel suo messaggio traspare il profondo dispiacere per la scomparsa di un grande atleta italiano che ha dato lustro alla nostra Patria.

La sua prematura morte e soprattutto il modo in cui ci ha lasciato, costituisce, per me che sono cattolico, un motivo di riflessione su come questo attuale modello sociale distrugge non solo il corpo ma anche l'anima.

Prendo quindi spunto dalla luttuosa tragedia di Marco Pantani per aprire una riflessione sui nostri giovani, sulle loro aspettative, su tutti questi pseudo valori che vengono loro presentati dai mass media come irrinunciabili traguardi personali da raggiungere, altrimenti si è perdenti: ma di cosa si è perdenti?

Dell'effimero, dei falsi idoli, di quella idolatria commerciale che dura una stagione o il tempo di una campagna pubblicitaria, tanto cara alle grandi multinazionali del consumismo.

Vendere non solo sogni ed effimeri traguardi privi di valore, ma anche di accettare incosciamente falsi o momentanei "eroi" ( non è il caso del nostro Pantani), da emulare affinchè i nostri ragazzi acquistino questo o quel prodotto e che pensino, vestano e si atteggino come l'eroe o gli eroi del momento.

Poi, improvvisamente, tutto crolla: ci si accorge, a spese proprie, che quel mondo che abbiamo tanto ammirato ed emulato non è altro che un mondo virtuale, vuoto di di valori etici e morali in quanto l'unico vero valore è riconducibile al denaro!

Se non si possiede il denaro non si possono acquistare i tanti prodotti e servizi che sapientemente l'impercettibile demonio della pubblicità e dei mass media ci propongono e per farlo essi non hanno scrupoli: agiscono sulla psiche collettiva generando sempre nuovi bisogni e pseudo valori che i nostri giovani rincorrono come gazzelle!

Accadeva anche prima, ma in misura diversa in quanto non esisteva la disponibilità economica di oggi, ma anche perchè vi erano dei freni sociali e morali che impedivano il propagandarsi dell'idolatria del consumismo.

Pantani è stato abbandonato a sè stesso dalla società, la quale prima l'aveva idolatrato perchè generava soldi e consenso, poi, come la carta straccia, l'ha gettato nel cestino degli inutili.

Non serviva più, non era più un cavallo su cui le multinazionali del commercio, dello sport e dei mass media intendevano puntare: era bruciato e per sempre, senza peraltro riconoscere che sono loro i veri colpevoli, non solo morali, della sua tremenda fine.

Tremenda perchè non è umano lasciare questo mondo in solitudine, come un reietto della collettività la quale brucia incosapevolmente la vita di molti giovani .

Per motivi di lavoro leggo tutti i giorni molti quatidiani, sono circa una trentina e nelle pagine di cronaca leggo molti avvenimenti drammatici che il più delle volte riguardono i nostri giovani.

Tanti, troppi sono i suicidi di ragazzi che per motivi banali decidono di togliersi la vita, magari per una brutta pagella o per incomprensioni con i genitori o talvolta perchè derisi dai propri compagni di scuola o di lavoro.

La competizione ha preso il sopravvento alla ragione al dialogo, alla comprensione dei loro problemi che per noi adulti sembrano sciocchi, ma non lo sono affatto per loro.

Una delle cause scatenenti di questi efferate tragedie giovanili risiede nel dialogo con la famiglia e nei valori che i genitori hanno loro indicato.

Chi di voi mi conosce personalmente sa molto bene che spesso devo rinunciare agli inviti "astrofilini" perchè sono imsgnato con i miei figli: essere genitore è un grande dono del Signore, ma anche un grande impegno morale ed affettivo.

Essi vanno indirizzati sul sentiero della vita, devono sentire la tenera ma salda mano dei genitori sulle loro giovane spalle.

Entusiasmarsi per i loro successi e sostenerli nei loro insuccessi, aiutandoli a suprerare gli ostacoli del loro cammino verso la maturità.

Ci vuole molto amore e tanta, tanta dedizione, ma i frutti vengono, bisogna saper attendere: se la terra è fertile ed il contadino ha saputo mietere con amore, il suo terreno germoglierà rigoglioso è forte.

Troppo spesso nel mio lavoro trovo dei papà e delle mamme impegnati a ragiungere obiettivi più effimeri: carriera, successo, soldi, prestigio ecc...

I figli sono parcheggiati da soli, in compagnia della tata o per i più fortunati dai nonni, ma tutti o quasi avvinti dal mostro del nostro secolo: la televisione o dai giochi elettronici.

Per più grandi si mette mano al portafoglio: motorino, vestiti, scarpe,giacconi, griffati, telefonini dell'ultimo grido, automobili con e senza targa, vacanze invernali e naturalmente assenza totale di dialogo se non attraverso mugugni o frasario da scaricante portuale.

Il padre è la banca in cui attingere fondi per il sovrano divertimento del venerdì e del sabato sera, la madre altrettanto ed ambedue i genitori si prestano a questo ruolo in quanto devono farsi perdonare in qualche modo la loro assenza dai propri figli.

Scusate non è uno sfogo, piuttosto vi presento uno spaccato sociale che "vivo" fortunatamente da osservatore.

Pantani purtroppo come tanti è figlio di questa società e come ho scritto prima ha pagato con la sua giovine vita il demoniaco tributo che la globalizzazione gli ha richiesto al momento che non serviva più ai suoi fini utilitartistici.

Ecco perchè spesso esorto i giovani del nostro Forum asd interessarsi di Urania e di dialogare con noi.

Nel nostro piccolo mondo dell'Astronomia amatoriale siamo tutti molto uniti anche se talvolta non appare così, ma in fondo sappiamo bene che chi s'interessa e studia il Firmamento reca sempre con sè un messaggio d'amore verso gli altri.

antonio

Rispondi a questo messaggio
 
 Re: Omaggio al Pirata
Autore: Cristiano Orlando 
Data:   02-18-04 19:46

Anche se non concordo col sentimento generale sulla morte di Pantani, concordo in pieno con Urania sulle ottime considerazioni sulla società e sui figli. Per il momento io sono figlio e un giorno sarò padre, non mi sono mai mancati i genitori, ma conosco situazioni anche profondamente diverse essendo nato e vissuto a contatto con persone delle zone della città più disagiate. E' secondo me anche importante comprendere il concetto che non ci può essere pace senza giustizia sociale, la vita delle nuove famiglie è stritolata dal lavoro e dalle industrie, dai modelli sociali "anglo-teutonici" e dell'etica protestante. La cultura mediterranea e cattolica europea si è sfaldata e con essa la società importando un modello che non è nostro. E' un piacere sentire e conoscere (spero un giorno personalmente) persone che rispecchiano ancora la cultura di cui eravamo parte e che ci ha fatto grandi. Se si andassero a ricercare l'origine del processo a cui Urania accennava probabilmente noteremmo una strana coincidenza con certe date seguenti alla guerra mondiale... un dato fuori tema (o quasi) dal 1950 al 2000 i forestierismi in Italiano sono triplicati, vi devo dire di quale lingua? Se parlare una lingua estera in particolare è diventato simbolo di alta cultura e ammirazione, come si fa a non pensare che lo sia anche la cultura in generale con gli stereotipi che comporta?! L'origine della voglia di primeggiare e il fare tutto per arrivarci non può esulare dal questo contesto e in questo quadro generale Pantani è una vittima.
Cieli Sereni
Cristiano

Rispondi a questo messaggio
 
 Re: Omaggio al Pirata
Autore: AK47piero (---.dialup.edisontel.com)
Data:   02-18-04 21:41

Condivido molto di quanto dite pur non considerandomi un cattolico. L'amore per la terra e per i suoi esseri viventi e il rifiuto del consumismo e delle suoi falsi miti mi accomuna molto alle vostre riflessioni (sembra che la caduta del muro di berrlino abbia finalmente giovato al dialogo fra laici e cattolici su temi che considero fondanti per la civiltà e non solo quella europea).
Pantani è una vittima di un sistema che ne ha minato corpo e spirito. Se ripercorriamo la sua carriera non possiamo non riconoscere quante volte è risorto da infortuni fisici che avrebbero consigliato molti altri ad appendere la bici al chiodo. Quello che ha demolito il più grande scalatore di tutti i tempi sono stati gli attacchi morali che ha subito. Ha questi non a saputo reagire, ma certo non è stato aiutato dalla persecuzione a cui è stato soggetto. Sembra che ci sia stato un particolare gusto nel demolirlo come campione e screditarlo agli occhi di un pubblico del ciclismo che lo ha sempre amato e che continuava ad andarlo a vedere nonostante fossero ormai anni che non faceva imprese epiche.
C'è sempre un punto di debolezza in questi personaggi che ce li rende anche più umani. é certo sintomo di debolezza aver voluto fare la prima donna quando non si è cipollini che lavora 10 km per tappa o quando in preda alla depressione ci si abbandona alle droghe. Ma .... quanta forza e quanto ogoglio e quanta classe nella tappa dello zoccolan.
Scusate l'intromissione ..... d'ora in poi tornerò a parlare di astronomia
Cieli sereni
Piero

Rispondi a questo messaggio
 
 Re: Omaggio al Pirata
Autore: DavideV 
Data:   02-19-04 09:46

Quello che ha detto Antonio è molto giusto e molto bello, soprattutto per quanto riguarda il rapporto che ha con i figli perché purtroppo, in quanto figlio di genitori separati, io so cosa vuol dire assenza di dialogo con dei genitori presenti-assenti. Tuttavia ringrazio Dio perché nonostante questo background credo molto nella famiglia e cercherò di avere un rapporto con i miei figli esattamente come quello che Antonio ha con i suoi.
Questa è l'azione di Dio nel cuore di una persona, che è la vera strada per giungere alla pace; tutto ciò va ben oltre ogni giustizia sociale, è ben più al di sopra di ogni "religione" o "filosofia". Difatti, io sono protestante (anche se preferisco definirmi semlicemnte "cristiano") e non credo che ora perché il protestantesimo è nato al di fuori dei nostri confini sia da bandire altrimenti dovremmo bandire anche il vero cristianesimo, che è nato in quel di giudea!
Né il protestantesimo né il cattolicesimo sono la via giusta, perché nessuna religione o filosofia è depositaria la verità. Gesù ha detto "io sono la via, la verità e la vita".
Scusate l'"esprit", ma quando si parla di pace e giustizia non riesco a non parlare di Dio :-)

Un abbraccio a tutti!

DavideV.
---
«I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l'Opera delle sue mani.»
(Salmo 19:1)

http://davidev.altervista.org

Rispondi a questo messaggio
 
 Re: Omaggio al Pirata
Autore: Cristiano Orlando 
Data:   02-19-04 12:06

x Piero:
Pantani forse era vittima del consumismo o forse lo assecondava.
Tu ti chiedi quanta classe c'era io mi chiedo quanta roba c'era in corpo. Pantani non andava crocifisso, come è stato fatto, più di altri sportivi che facevano come lui... ma ho il solo timore che venga "santificato" o considerato SOLO vittima, forse andrebbe fatta un po' di riflessione fredda per capire quanto è il sistema di cui parlava Antonio e te stesso e quanto è personale. Comunque è chiaro che dopo una tragica scomparsa è difficile essere freddi, per questo forse sarebbe meglio sospendere il giudizio.
x Davide:
Dio evade ogni giustizia sociale è vero, ogni filosofia e religione, sono d'accordo. Ma in quanto essere non in quanto possibilità di essere pensato. E' difficile veramente tanto quando si è senza lavoro, senza aiuti, magari deboli e si è persa la "retta" via, essere dediti alla famiglia. Quando si è costretti per vivere a lavorare 18 ore al giorno a dedicare tempo ai figli e alla famiglia e spesso anche ad essere pacifici e a non cadere nelle tentazioni della società. Se Marx c'è stato, un motivo dovrà pur esserci, se dei sindacati (non per forza la triplice) devono lottare contro delle aziende, un motivo ci deve pur essere, forse, a volte, è anche per dare tempo ai lavoratori di vivere. E' quindi più facile per alcuni parlare di famiglia e figli (me compreso) che per altri. Spesso per Dio c'è spazio c'è posto solo nelle bestemmie, è pur sempre una preghiera e una richiesta di aiuto, dico solo che non sempre le condizioni permettono di vivere la famiglia. Una maggior giustizia sociale serve ,secondo me, spesso più anche per la fede in Dio. Io non ho religione e per cui nessun interesse a far prevalere una religione sull'altra, sono fidanzato con una protestante, cresciuta (benissimo) da madre protestante. Ma l'etica protestante è presente nella madre molto più che nella figlia. I paesi protestanti (non le singole persone) hanno una concezione del mondo del lavoro e dell'autoaffermazione sociale,in generale, strettamente legata al loro credo sull'anima, e per tanto ad esso si può imputare il valore elevatissimo che danno al lavoro (senza alcun giudizio se è bene o male), molto più elevato, per necessità, di quello che gli attribuisce un cattolico, questo ha portato ad uno slittamento orizzontale di valori riscontrabile soprattutto nella concezione dell'indipendenza personale. Il mio disaccordo non è per tanto nella religione protestante in generale, ma nella accettazione passiva di valori sociali spuri nella nostra cultura, che è e rimane nata e vivente cattolica. Non vi sarebbe alcun problema se io infatti dicessi che l'Iraq è un paese musulmano, non implicherebbe infatti che i cattolici non ci sono o sono banditi, ma la cultura del paese è evidentemente, per ora, costruita su una fortissima maggioranza di tale religione e così anche la loro etica, che differisce dalla nostra (anche se forse in maniera minore di quanto distingue l'etica cattolica dalla protestante), ma spesso sorge il problema quando si dice che l'Italia è un paese fondamentalmente cattolico, sono spiacente, ma è così. per cui la nostra cultura sta mutando, per me ha degli aspetti negativi, ma non ho il verbo, assumendo caratteri connotativi non propri di questa cultura, come ad esempio la competizione sociale, assente nella tradizione cattolica, presente nei paesi a maggioranza protestante, anche se nata involontariamente. A meno che non si vogliano negare le origini religiose di molte concezioni del mondo, risulta arduo separare le religioni dalla cultura del popolo. Io la vedo così Davide, ma questo non vuol dire che tu che ti definisci protestante non tenga alla famiglia e mi dispiace che il mio intervento precedente ti abbia fatto sospettare questa velata critica, spero con questo intervento, non di farti essere dalla mia parte, ma di aver cancellato l'offesa. Scusa.
Cristiano

Rispondi a questo messaggio
 
 Re: Omaggio al Pirata
Autore: DavideV 
Data:   02-19-04 16:04

Cita:

mi dispiace che il mio intervento precedente ti abbia fatto sospettare questa velata critica, spero con questo intervento, non di farti essere dalla mia parte, ma di aver cancellato l'offesa. Scusa.

Le incomprensioni capitano, l'importante è capirsi! Per me tutto ok! :-)

Cita:

Spesso per Dio c'è posto solo nelle bestemmie, è pur sempre una preghiera e una richiesta di aiuto, dico solo che non sempre le condizioni permettono di vivere la famiglia.

Che la bestemmia sia un tipo di preghiera o una richiesta di aiuto adesso non esageriamo.
Essere dediti o meno alla famiglia a mio modo di vedere non può dipendere dalle circostanze esterne, altrimenti si rischia di vivere (e soprattutto di far vivere a chi ci circonda) una vita umorale, sballottati sull'onda delle momentanee circostanze. Con questo non intendo assolutamente dire che sia facile come schioccare le dita, ci mancherebbe!! Ma la fede viene prima, sennò che fede è??
Per quanto riguarda il fatto che la cultura di un paese sia influenzato da una religione sono d'accordo (è così in tutto il mondo), ma equivale a generalizzare: l'America è un paese protestante eppure chiunque può girare armato. L'Italia è un paese cattolico eppure anche qui corruzione e malavita pullulano. Tutto questo ha ben poco di protestante o cattolico... insomma non ha niente neanche di cristiano! D'altronde che si chiami protestantesimo o cattolicesimo, la fonte è sempre la stessa quindi seppur cambia di parecchio la dottrina, non possono cambiare le basi.
Secondo me la cultura della "competizione" in passato in Italia non esisteva semplicemente perché c'era ben poco su cui competere e il divario tra classi era esageratamente elevato perché qualcuno potesse anche solo cercare di fare un "salto". Poi il progresso ha iniziato a far cambiare le cose ed è stato l'egoismo insito in ciascuno di noi, immutabile tendenza della natura umana, a far cambiare il corso delle cose.

DavideV.
---
«I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l'Opera delle sue mani.»
(Salmo 19:1)

http://davidev.altervista.org

Rispondi a questo messaggio
 
 Re: Omaggio al Pirata
Autore: Cristiano Orlando 
Data:   02-20-04 01:08

Beh siamo di idee diverse sulla competizione, ma per il resto concordo con te. Io analizzavo pochi aspetti chiaramente della società (quelli che forse conosco meglio) poi c'è tutto il resto. Ben lontano da essere un tuttologo come Pico de Paperis, vedevo un aspetto, il mio, il tuo, e tutti gli altri fanno quello che siamo e saremo. Sono contento di aver chiarito il mio pensiero e che sia tutto ok, anche perché offendere i protestanti o difendere i cattolici non è mio compito, io non ho fede e quello che credo di sapere lo so per ragonamento, per cui invidio una qualunque fede, in confronto ad un fedele qualunque filosofo positivista non sa nulla e io so poco e solo attraverso questi, quindi... non ho alcuna intenzione di offendere.
Ok allora alla prossima discussione. :-)
Ciao Ciao

Rispondi a questo messaggio
 
 Re: Omaggio al Pirata
Autore: DavideV 
Data:   02-20-04 08:24

Ciao!

:-)

Piuttosto, parliamo di cose attinenti: ti stai esercitando a fare disegni o stai poltrendo?? ;-)

DavideV.
---
«I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l'Opera delle sue mani.»
(Salmo 19:1)

http://davidev.altervista.org

Rispondi a questo messaggio
 
 Re: Omaggio al Pirata
Autore: Cristiano Orlando 
Data:   02-20-04 17:37

Poltrisco su un libro di storia... m'ha fatto due crateri!
Prometto che finiti gli esami ti rompo quanto tu non puoi immaginare.
Cris

Rispondi a questo messaggio
 
 Re: Omaggio al Pirata
Autore: DavideV 
Data:   02-21-04 11:53

Immaginavo! ;-)

Ok, aspetto le tue "rotture"!! :-)

Buono studio!

DavideV.
---
«I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l'Opera delle sue mani.»
(Salmo 19:1)

http://davidev.altervista.org

Rispondi a questo messaggio
 Lista dei Forum  |  Compatta i rami   Argomento precedente  |  Argomento successivo 


 
 Rispondi a questo messaggio
 Il tuo nome:
 La tua e-mail:
 Oggetto:
 Allegato:
Invia le risposte ai messaggi a questo argomento, all'indirizzo e-mail.