Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data: 04-26-04 12:42
Dopo il riallineamento effettuato da Hal su Procione e Spica, il Nestar 5 si diriggeva velocemente verso il sistema planetario gioviano per effettuare una serie di osservazioni programmate dal JPL e dall'Intergalactic Union of Astronomy (IUA).
L'astronave (Nexstar 5i), pur essendo di ridotte dimensioni, era dotata delle più avanzate tecnologie disponibili sia informatiche che ottico-meccaniche; inoltre, i progettisti del JPL e del MIT ( leggi Celestron), avevano anche pensato a rendere più confortevole la vita di bordo:Hal, l'inseparabile computer di bordo era infatti in grado di provvedere a tutto, persino al mio relax: dalla partita a scacchi alla lettura dei libri che sono in dotazione in ogni astronave che si rispetti sia essa mercantile che militare.
Infatti, il mio "Nexstar 5i" fa parte della flotta astrale di astronavigatori free-lance (leggi astrofilo), i quali collaborano con l'I.U.A. per tenere sotto osservazione i vari corpi ed oggetti celesti presenti nel nostro Sistema Solare e nellla limitrofa cintura asteroidale di Kuiper.
Infatti, accade spesso che i satelliti del NOOA della NASA e dell'ESA si guastinino a causa dell'intenso impatto dei vari sciami di micro- meteorici sulle strutture di queste lune artificiali mandando in tilt i loro preziosi apparati.
Il mio lavoro consiste, come quello di altri miei colleghi, oltre a monitorare alcune aree del Sistema Solare, anche di effettuare un' attento e preciso monitoraggio dei cosiddetti NEAR, ovvero di questi sciami meteorici che sovente aggrediscono i satelliti e le sonde spaziali della rete osservativa astrale terrestre.
Nel frattempo i potenti motori del Nexstar 5i mi allontanano sempre più dalla madre patria: dal grande schermo della sala comando vedo il grande geoide azzurro farsi sempre più piccolo, mentre di fronte mi appare la Luna con la sua butterata superficie cosparsa di mari ed oceani di silice e gli immensi crateri lavici a forma di scodella o quelli con gli alti picchi centrali formatesi da impatto con grandi meteoriti.
Mentre osservavo con ammirazione questi due corpi celesti, odo la voce metallica di Hal:
"Sir, ci avviciamo al sistema orbitale lunare: desidera compiere un randez vouz ottico con il sistema barlow 2x?"
" No Hal, preferisco osservare con il sistema ottico a grande campo Televue: focalizzati sui 12 chilometri e proiettami l'immagine sullo schermo principale."
"Affermativo Sir" - rispose efficientemente Hal-
L'istante successivo vedevo nel grande schermo di bordo del Nerxstar 5i una suggestiva immagine ravvicinata della superficie lunare (oculare).
Con la cloche di comando (pulsanti direzionali della tastiera), spostavo il sistema automatico a grande campo per osservare le varie zone della superficie lunare: era fantastico osservare i relitti delle sonde spaziali che vennero lanciate nel secolo scorso dai russi e dali americani che si sono infrante sulla silenziosa superfice selenica.
" Hal, fai una zummata sul quadrante australe: voglio osservare Clavius da vicino." - comandai ad computer di bordo-
" Agli ordini Sir " - rispose Hal-
Il tempo di aggiungere al precedente sistema ottico a grande campo il sofisticato sistema barlow da 2x che subito apparve sul grande schermo dell'astronave il suggestivo cratere Clavius.
Dall'avveniristico schermo di bordo (oculare), osservavo compiaciuto la grande e possente orografia di questo immenso cratere che si estende per ben 230 chilometri, mentre nel suo interno sono ospitati colline e crateri minori, il tutto delimitato da un suggestivo anello montuoso alto ben 5586 metri.
Ad osservare questa maestosa catena montuosa lunare mi vennero in mente le grandi catene montuose del nostro pianeta: l'Himalaia, le Ande, le Alpi ecc...
La grande cavità circolare di Clavius era solo in parte illuminata da Sole e quindi potevo osservare le maestose,impalpabili e tenebrose ombre che lentamente aggredivano l'immenso cratere selenico.
Per un attimo provai un forte smarrimento interiore, forse paura, al pensiero che mi trovavo da solo, racchiuso nel mio tecnologico guscio di titanio e di fibra di carbonio ( Nexstar 5i), circondato ed avvinto da questa immensa struttura morfologica lunare.
Istintivamente diressi il puntamento del sistema ottico verso una zona limitrofa: il cratere Tycho!
Anch'egli, come Clavius, aveva una particolare e maestosa struttura morfologica: il suo cratere è infatti considerato uno dei più belli e suggestivi dell'emisfero australe.
Tycho ha un diametro di 87 chilometri, delimitato da un recinto alto ben 6157 chilometri, soli duemila chilometri in meno di altezza rispetto all'Himalaia!
Terminai la mia breve ricognizione spostandomi sempre con il sistema barlow 2x sul Mare della Tranquillità, storico luogo ove il 16 luglio del 1969 allunarono i primi astronauti della storia umana con la missione Apollo 11.
Hal fece un buon lavoro, quasi come riuscisse a leggermi nel pensiero: il sofisiticato zoom del sistema ottico del Nexstar 5 puntò esattamente il punto ove allunarono gli astronauti: vedevo chiaramente le impronte dei loro passi lasciate sulla superficie, nonchè alcune delle apparecchiature ormai senza vita, ma ancora lucenti, come fossero state poste da poco tempo.
Notai anche la bandiera a stelle e strisce, appesa sulla speciale asta lasciata lì, sul solitario Mare della Tranquillità, a testimonianza di questa grande impresa della mente e della tecnologia umana.
Provai un senso di fierezza, il fatto che il genere umano, al di là delle divisioni geografiche, politiche, culturali e religiose, abbia voluto esplorare da vicino l'unico satellite naturale del pianeta Terra.
Ad un tratto dalla frequenza radio di bordo odo una voce che si collega con il "Nexstar 5i":
" Quì parla la base lunare interplanetaria X15: chi siete?"
Era la stazione di controllo della base lunare che chiedeva chi fossi e cosa facessi nell'orbita lunare.
" Quì è il "Nexstar 5i " sono in missione di ricognizione verso il sistema planetario Giove, ma non ho resistito alla tentazione di fare un "giretto" intorno alla Luna." - risposi sulle frequenza interplanetaria-
" Affermativo Nexstar 5", vi aguriamo una felice missione su Giove, intanto collegate il vostro sistema informatico di bordo con il nostro sistema Interplanet in modo da acquisire dati aggiornati utili allavostra missione esplorativa." - replicò l'operatore della stazione di controllo lunare-
"Ok, grazie della collaborazione e degli auguri, quando tornerò dalla missione verrò a trovarvi" - risposi felice di sentire una voce umana-
Hal, che aveva percepito la conversazione, attivò automaticamente il canale GPRS per l'acquisizione dei dati aggiornati afferenti al bollettino di navigazione planetaria e interstellare della nostra galassia.
Mentre con il Nexstar 5ì compivo una virata a 180 gradi per allontanarmi dall'orbita lunare, sul grande schermo mi apparve il volto di una bella fanciulla che mi augurava un felice proseguimento della mia missione tra le stelle.
Il seguito alla prossima puntata
Antonio
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