Autore: Marco Vedovato
Data: 04-15-03 18:45
DA SILVANO MINUTO RICEVO ED INOLTRO. PREGO DI LEGGERE CON ATTENZIONE. LO SFORZO IN CORSO PER DETTO CONVEGNO E' NOTEVOLISSIMO. NON MANCATE PERCHE' UN CONVEGNO COSI' SARA' DIFFICILE RIPETERLO E SOPRATTUTTO E' ORGANIZZATO PER VOI,
M.V.
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come sapete, i prossimi 2,3,4 maggio si terrà a Frascati il Seminario Internazionale sull'Inquinamento Luminoso.
Vorrei informarvi sullo scopo di questo Seminario.
L'UAI unitamente a Cielobuio e Ida non hanno degli uffici con dei dipendenti che possano svolgere un lavoro di controllo e intervento sul territorio. Non siamo certo la protezione civile. Ci sono dei responsabili e dei collaboratori più stretti che sono astrofili e che quindi vorrebbero interessarsi di astronomia. Molti distolgono dal loro interesse principale moltissimo tempo per dare modo a tutti di avere delle prospettive future. Ma non possono certo monitorare e tenere sotto controllo tutto il territorio.
Anche se ci sarà un'ottima legge nazionale a protezione del cielo notturno, senza un diffuso controllo locale non si otterrà nessun risultato.
Per poter intervenire occorre però che gli astrofili abbiamo una buona conoscenza di illuminotecnica e di come fare a richiedere chiarimenti ed eseguire interventi sul territorio.
Ci sono degli astrofili che credono che quello che stiamo facendo sia contro l'interesse dei cittadini e delle autorità locali.
Non è affatto vero perché con illuminazioni di qualità non solo ci si vede meglio ma si possono ottenere delle riduzioni nei consumi energetici molto rilevanti. Con una buona illuminazione si riducono anche i problemi di circolazione stradale.
Ricordo che Bonata ha realizzato un programma di calcolo illuminotecnico che permette di distanziare i pali 5 volte la loro altezza. Quanto si risparmia adottandolo? A volte il 30/40% del costo degli impianti.
Come fare però a spiegare queste cose nell'ambito locale? Ci vogliono non solo delle conoscenze ma anche delle strategie comuni.
Vi faccio solo un esempio: perché ci sono ancora dei fari di discoteca funzionanti? Perché non siamo ancora riusciti a sfruttare tutta l'esperienza fin qui maturata. Se potessimo disporre di un fascicolo contenente le ordinanze di spegnimento, i documenti delle prefetture, le interpellanze che potremmo fare al Ministero dei trasporti, magari un parere dell'ACI, dei Carabinieri e della Polizia Stradale nessuno si sognerebbe più di accendere tali fari. Come fare per ottenere tutto questo, occorre coordinandoci e utilizzare le esperienze di tutti.
Alcuni astrofili poi pensano di vivere in una loro isola felice esente da inquinamento luminoso, salvo poi chiedere disperatamente aiuto perché un faro o un supermercato hanno distrutto la loro postazione di osservazione. Ricordatevi che nei prossimi anni, se non ci sarà un intervento molto efficace da parte nostra, nessun luogo del territorio italiano sarà più buio.
Quanto sopra per dirvi che cosa? una cosa semplice, stiamo facendo da alcuni mesi uno sforzo considerevole per organizzare il Seminario: Un'altra manifestazione di questo genere non si potrà facilmente ripetere nei prossimi anni e quindi si tratta di una occasione unica. Se riusciremo ad avere molti astrofili presenti, suddivisi su tutto il territorio nazionale, potremo gettare le basi per una proficua collaborazione e dare una spinta notevole alla soluzione del problema IL.
Se invece le risposte saranno scarse o localizzate in poche zone vorrà dire che l'inquinamento luminoso non è di interesse primario nella scala di valori degli astrofili ed è quindi giusto che venga lasciato solo alla buona volontà di alcuni e che gli illuminotecnici continuino ad operare come hanno fatto fino ad ora.
MI riallaccio quindi a quanto comunicato in questi giorni da Emilio Sassone Corsi, Diego Bonata e Mario Di Sora per ribadire la necessità che partecipi al Seminario almeno un rappresentante per ogni associazione/delegazione.
Vi aspetto quindi numerosi a Frascati.
Silvano Minuto
CNIL UAI
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