Autore: alfonso
Data: 08-12-04 19:35
voglio raccontarvi una storia reale.
ovvero ciò che ci è avvenuto ieri sera e che, per fortuna, possiamo raccontare.
avevo deciso di andare ad osservare ad occhio nudo le stelle cadenti ai pratoni del vivaro, in collina vicino Roma.
Insieme alla mia famiglia, moglie e figlie.
Siamo partiti verso le 22,15 da casa destinazione osservatorio astronomico F. Fuligni, poco prima mi aveva chiamato anche mau capo per dirmi che lui andava
Io andavo piano con la macchina di mia moglie,Hyunday Atos, non credo oltre i 60-70. ero lungo il rettilineo di via tor vergata verso l’ anagnina.
un camion dell’ ama stava fermo per raccogliere i secchioni dei rifiuti. Ho dovuto fermarmi perché veniva una macchina in senso opposto. Poi strada libera quindi sorpasso il camion ama e rientro. Subito dopo vedo sbucare un veicolo che con un frastuono assordante come di macchina fuori controllo usciva a tutta velocità dalla curva che concludeva il rettilineo ( curva verso sn ).
Il veicolo procedeva in assetto anormale, andava verso l’ esterno della curva quindi gira bruscamente per riprendere la traiettoria e ritornare sulla sua corsia. A questo punto il veicolo avanza ondeggiando e sbandando ma mi sembrava avesse ripreso la sua corsia. Contemporaneamente per istinto mi accostavo alla mia destra per lasciare più spazio al veicolo sopraggiungente. Ma cio non è stato sufficiente. Per un attimo ho perso di vista il veicolo che presumibilmente nel procedere sbandando aveva i fari diretti verso la sua destra. Per cui più che vedere il veicolo piombarmi addosso io l’ ho sentito col suo fracasso, salvo rivederlo all’ ultimo istante. Mentre mi si butta addosso. A quel punto d’ istinto vado ancor più verso la mia destra per allontanarmi ma la macchina mi viene addosso. La mia macchina era in direzione obliqua rispetto all’ asse stradale proprio perché mi dirigevo verso il lato destro della carreggiata. Quindi l’ impatto del veicolo investitore è avvenuto sulla mia fiancata sn. Al momento dell’ impatto, la sua violenza mi ha fatto perdere il controllo della mia macchina che quindi è andata fuori strada sempre verso destra e qui abbiamo colpito un ostacolo ai bordi della carreggiata. Non ricordo di preciso ma ho in mente un muretto di mattoni e una ringhiera. Quindi gli impatti sono stati due uno della macchina investitrice e il successivo della mia macchina con il bordo strada.
Subito dopo l’ impatto a macchina ferma ho avuto per pochi secondi il respiro bloccato e annaspavo per mancanza di aria. Ho avuto difficoltà a far ripartire il respiro. E stavo andando in apnea. Ripreso a respirare mi guardo le mani, mi tocco rapidamente su tutto il corpo per sentire eventuali ferite. Resomi conto di essere tutto intero, noto che mia moglie cerca disperatamente di aprire la sua portiera e poi la mia ma entrambe non si aprono. Poi con un gesto più violento mia moglie riesce a aprire la sua portiera che però subito si richiude e non si riapre nuovamente. Mia moglie continua disperatamente a tentare di aprire la sua portiera e anche la mia. Io nel frattempo ho cominciato ad avvertire forti dolori alla schiena e al petto e non riesco a muovermi. Tento di aprire perlomeno il vetro ma non scorre. A questo punto mi rendo conto che in qualche modo le figlie erano uscite dalla macchina ( le figlie mi hanno poi detto che anche la portiera posteriore destra non si apriva mentre l’ impatto sulla fiancata sn aveva si incastrato la mia portiera ma contemporaneamente aperto di una 20 di cm la portiera posteriore sn dalla quale sono uscite le figlie ). Uscite fuori la figlia grande cercava disperatamente di aprire la mia porta. Per fortuna nel frattempo si era radunata tanta gente dei palazzi vicini e alcuni uomini prima riescono ad aprire la portiera di mia moglie e a farla uscire poi tentano di aprire la mia che però resiste ai tentativi.
Nel frattempo io vedo del fumo che esce, però non capivo se proveniva dal vano motore o dal cruscotto, poi mi rendo conto che nell’ impatto i miei occhiali erano saltati via e quindi in penombra e con la mia miopia di media entità non capivo la provenienza del fumo.
Un signore dall’ esterno a questo punto mi dice di staccare la chiave dal quadro, cosa che ho subito fatto, per evitare scintille e incendio del motore.
I soccorritori ancora tentano di aprire la mia porta ma invano, io intanto sento i dolori aumentare e la bocca secca. Continuo ad avere difficoltà a respirare e comincio a stufarmi del fatto che non riesco a muovermi a causa del dolore. Allora chiedo ai soccorritori di abbassare lo schienale del mio sedile cosi provo a trascinarmi verso la portiera posteriore e dalla quale i soccorritori avrebbero cercato di portarmi fuori. una volta abbassato lo schienale però mi accorgo che non posso fare alcun movimento perché ogni tentativo aumenta i dolori a farli diventare insopportabili, come se avessi un coltello piantato nella schiena. Ma anche il petto dal lato del cuore mi comincia a far male. Penso che sicuramente lo strappo della cinta sia la causa. Però non posso fare a meno di pensare che un infarto in quella situazione di stress e di paura può anche sopraggiungere. Quindi mi dico di rimanere calmo e di attendere senza strafare. A questo punto i volenterosi soccorritori decidono che è meglio aspettare l’ arrivo dell’ ambulanza per tirarmi fuori perché temiamo una lesione alla colonna vertebrale. Il personale dell’ ambulanza decide di caricarmi su una barella a cucchiaio
( quelle rigide per i traumatizzati della colonna ) sospettando anche loro una lesione delle vertebre.
Solo che la barella in questione non si poteva infilare nell’ abitacolo per farmela scivolare sotto il corpo. A questo punto il personale dell’ ambulanza decide di chiamare i pompieri per aprire un varco maggiore e per poter lavorare meglio e in sicurezza. Nel frattempo decidono di mettermi un collare cervicale. A questo punto pur capendo la necessità del collare mi rendo conto che non posso più girare e muovere la testa, bloccato dal collare, e mi sento anora più incastrato e aumenta la difficoltà a respirare perché il collare spinge sotto il collo e sul torace che fa difficoltà a espandersi.
Riesco a mantenermi calmo. Chiedo di mia moglie e delle figlie. Capisco che le figlie sono sane e salve e che mia moglie lamenta solo forti dolori ed è un po’ in stato di shock ma comunque in situazione controllabile. Aspetto l’ arrivo dei vigili del fuoco, nel frattempo do istruzioni alle ambulanze ( due 9 di portarci tutti nello stesso posto per evitare di mandar via da sole le figlie entrambe minorenni. Mi rassicurano in tal senso e continuo ad aspettare. Devo dire che sia l’ ambulanza sia i vigili del fuoco sono arrivati veramente presto.
Arrivati i pompieri mi viene detto di chiudere gli occhi perchè coi loro macchinari devono trinciare le lamiere. Io ero terrorizzato perché non riuscivo a spostarmi dal montante centrale delle portiere e temevo che mi potessero colpire con i loro macchinari. Però ero comunque fiducioso sapendo che i pompieri fanno interventi del genere, purtroppo, come routine giornaliera. Chiudo quindi gli occhi e cerco di distrarmi per non sentire il rumore della trinciatrice. In meno tempo di quanto pensavo capisco che hanno fatto il loro dovere. Il personale del 118 riesce ad infilarmi la barella speciale sotto il mio corpo e mi fanno uscire dal cofano. Nel frattempo capisco che hanno lavorato anche li per aprirsi spazio sufficiente per farmi uscire in barella.
Fortunatamente, devo dire, tutti avevamo le cinture di sicurezza. Gli unici danni nostri sono da riferire, alla fin fine, ai traumi provocati dalle cinture. Ben vengano però questi piccoli traumi se riescono a salvarti la vita o da danni ben peggiori.
Io non ho nessuna frattura ma sono sicuro uno strappo mdi fibre muscolari dietro la schiena che ancora provoca dolori lancinanti in base ai movimenti che faccio. Mia moglie ha avuto un trauma toracico e lamenta dolore forte sullo sterno ( evidentemente schiacciato dalla cintura ). La figlia grande degli ematomi sul fianco sn dove era allacciata la cintura e dolori alla cervicale. La figlia piccola ha avuto meno danni di tutti. Ha sbattuto la testa contro il mio poggiatesta. Quindi a parte dolori e lividi ed ematomi possiamo raccontarla grazie alle cinture e a qualcuno che ci ha protetto da lassù.
infine mi portano all'ospedale di tor vergata, i miei familiari sulla seconda ambulanza. mi raccomando ancora che moglie e figlie vengano portate allo stesso ospedale per non disperderci.
cosi tutti e 4 all' ospedale di tor vergata. qui passiamo tutta la notte tra medicazioni punture, controlli clinici e lastre.
stamattina dopo una intera notte in bianco al ps in osservazione, dopo gli ultimi controlli ci dimettono con consiglio di riposo assoluto e cure con antidolorifici.
siamo tornati a casa col taxi perché parenti ed amici tutti in ferie o non raggiungibili col cellulare.
siamo adesso a casa con 10 giorni di prognosi e con tanti dolori e un brutto ricordo.
Però possiamo raccontarla.
Il monito che mi preme inviare a tutti gli amici è di indossare sempre le cinture di sicurezza, rispettare i limiti di velocità, mantenere il veicolo in buono stato ( freni, pneumatici ecc. ), e infine tener presente che se pure si va piano e con prudenza da ogni curva e da goni incrocio può uscire una macchina impazzita e fuori controllo.
Ciò può produrre un risparmio di vite umane e di sofferenze a tutti.
Un sincero abbraccio
Alfonso
scusatemi ma dovevo raccontarla e ho pensato a voi amici del forum.
- E' doveroso per i credenti, a qualunque religione appartengano, proclamare che mai potremo essere felici gli uni contro gli altri; mai il futuro dell'umanita' potra' essere assicurato dal terrorismo e dalla logica della guerra.
Giovanni Paolo II -
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