Autore: alfonso
Data: 09-16-04 15:10
ho trovato su un sito ( vialattea.net ) un commento di un certo Luigi Fontana che parla di questa maschera e dice testualmente:
<< La maschera di Hartmann (mdH), nella sua forma più semplice, è un tappo da porre davanti al telescopio, nel quale sono ricavati due o più fori (di norma di diametro 1/5-1/8 dello strumento a piena apertura, e separati tra loro il più possibile). È utile per mettere a fuoco, soprattutto con dispositivi di ripresa quali CCD, videocamere, macchine fotografiche, specie con lunghe focali. Pochi osservatori la utilizzano visualmente. Funziona in modo semplicissimo. Si punta una stella abbastanza brillante e si osserva l'immagine ripresa, o si guarda nel mirino della macchina fotografica. Quando il telescopio non è perfettamente a fuoco, ogni foro produce un'immagine (grande e sfocata) della stella. Mano a mano che ci si avvicina al fuoco, le varie immagini divengono più piccole, più brillanti e si avvicinano tra loro. Quando coincidono, il telescopio è a fuoco.
Ricordiamo che tutti i soggetti astronomici, dalla vicina Luna alla più lontana galassia, sono all'infinito per qualsiasi telescopio, e quindi, messa a fuoco una stella qualsiasi, è a fuoco ogni altro soggetto (questo non è detto sia vero per l'occhio umano, ma come detto la mdH si usa soprattutto per "sensori", siano essi elettronici o chimici).
L'uso della mdH (normalmente realizzata con un semplice cartoncino) apporta diversi vantaggi, tra cui:
Minore dipendenza dal seeing (turbolenza atmosferica). Se invece di un telescopio da 60 cm metto a fuoco usando una mdH con due fori da 8 cm, la tolleranza al seeing sarà quella di un telescopio da 8 cm, enormemente meno soggetto a mostrare immagini instabili rispetto allo strumento usato a piena apertura.
Possibilità di "quantificare" la sfocatura. Per esempio, se si vedono le immagini toccarsi e ci vogliono tre giri del manettino della messa a fuoco per produrre un'uguale sfocatura dall'altra parte, il fuoco migliore sarà un giro e mezzo "indietro".
Messa a fuoco molto precisa in tempi brevi.
In telescopi grandi la MdH può essere posta presso lo specchio secondario invece che come tappo, con identico risultato.
Il numero e la disposizione dei fori varia, anche un po' in base alla fantasia degli utenti. La maschera più classica ha due fori a 180°, ma anche 3 a 120° sono una soluzione comune. Alcune maschere asimmetriche (due fori grossi a 180° e uno piccolo a 90°) permettono di riconoscere a prima vista da che parte bisogna muovere la messa a fuoco, ma si tratta di finezze.
Esiste anche un tipo completamente diverso di mdH, con disegno complesso, simile al disegno "tracce/settori" di un disco, con una sola finestra per "traccia" aperta. Permette, al banco ottico, di testare indipendentemente le varie zone di uno specchio, per individuare le zone che necessitano di correzione di lavorazione. >>
a me interessa sapere un metodo semplice di costruzione artigianale e poi le dimensioni dei fori e quale soluzione è la migliore tra quelle indicate ( 2 o 3 fori )
alfonso
- E' doveroso per i credenti, a qualunque religione appartengano, proclamare che mai potremo essere felici gli uni contro gli altri; mai il futuro dell'umanita' potra' essere assicurato dal terrorismo e dalla logica della guerra.
Giovanni Paolo II -
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