Autore: Don Ezio Fonio (---.csi.it)
Data: 01-19-05 02:24
Cari amici,
il 20 ottobre 2004 sono stato tirato in ballo dall'amico Alfonso che mi ha scritto e telefonato. Purtroppo, per una serie di problemi e di stanchezza mia non ho onorato la mia adesione a questo forum prima d'ora.
Gli argomenti di cui avete trattato nei precedenti messaggi ed in genere sono molto interessanti e volentieri mi inserisco per dire la mia (per evitare confusione quanto dico il mio pensiero premetto: Don Ezio) e tralascio i punti che non e' il caso di commentare.
Antonio nel messaggio del 18 ottobre 2004 ha scritto:
"No God, no laws!"( se non c'è Dio, non ci sono le sue leggi!)
e ricorda quanto ha affermato Alessio:
"Personalmente non credo all'anima, ne per quanto riguarda l'uomo, ne per quanto riguarda il cosmo".
Proseguendo il discorso Alessio fa un'affermazione importante, direi per lui fondamentale: " Non credo in Dio!".
Egli però motiva questa sua rilevante dichiarazione con queste parole." Sono d'accordo con chi diceva che dopo la morte non c'è assolutamente niente, come non c'è niente prima della vita!"
Don Ezio: Come fa ad essere sicuro che non esiste l'anima, Dio, e nulla prima o dopo la morte?
Antonio: Naturalmente non spetta a me giudicare la validità o meno delle sue dichiarazioni, però provo ad argomentare il mio punto di vista che non coincide con quello suo, ma non per questo mi permetto di asserire che le idee di Alessio siano sbagliate.
Un'altra risposta, per certi versi simile a quella di Alessio è pervenuta da Andrea che, riferendosi alla religione scrive:" Come di la Hack e molti altri illustri scienziati la presenza di un essere superiore non è provata, come non è provato il contrario!"
" Rimane solo la fede- sottolinea Andrea- ovvero credere in qualcosa di cui non si potrà avere conferma."
Don Ezio: le verità sono di due tipi, quelle che hanno la possibilita' di una verifica sperimentale e quelle che derivano dalla logica che si basa sui due principi di identità e di non contraddizione. Le sperimentazioni scientifiche non escludono che nel futuro le teorie scientifiche di oggi siano superate da teorie che spiegano meglio la realtà sensibile. La logica postula la necessità di un principio di causalità del contingente, che non puo' trovare la ragione del suo essere in se stesso, percio' e' la logica stessa che postula un Dio trascendente e creatore dell'Universo. La logica non ha bisogno di atti di fede ma e' evidente per se stessa. In sostanza, la filosofia insegna che Dio e' l'Essere Necessario, se è tale vuol dire che puo' esistere, dunque esiste. Tutto questo ha niente a che fare con le religioni nel senso che ci si arriva col semplice ragionamento.
Antonio: Anche nella dichiarazioni espresse da Andrea sono presenti dubbi e perplessità sulla presenza del divino.
Infatti, mi è parso capire che tutto ciò che lega l'uomo al divino possa essere attribbuito ad un processo psicologico ed antropologico, oserei aggiungere "magico" che collega l'uomo all'invisibile, all'irrangiugibile, all'inispiegabile, ovvero al "Logos" primordiale.
Per Logos intendo dire il principio, la genesi, il pensiero, la parola da cui è originato il Cosmo, ovvero "Creatio ex nichilo".
Infatti, secondo alcuni filosofi, scienziati e teologi la materia non può essersi prodotta dal nulla: l'Universo e la vita non possono essere il frutto di un capriccio degli dei!
da dove nasce questa considerazione anch'essa così importante come quelle sottolinate da Alessio e da Andrea?
Una prima risposta la troviamo nella Bibbia e successivamente anche nel Vangelo.
Don Ezio: e' vero ma si tratta di una risposta scritta tremila o duemila anni fa e non con il rigore della logica per cui basandoci sulla Bibbia si puo' tranquillamente giungere alla conclusione che contiene solo errori e diventare atei (se non lo si era gia' prima). La Bibbia postula l'esistenza di Dio non la dimostra, ci parla di Dio come si e' rivelato agli Israeliti che gia' comunque credevano nella sua esistenza.
Antonio: Ma vale anche per un agnostico? Per un positivista? per un agnostico? Per un relativista? Per un kantiano?
Certo che sì, in quanto sarebbe opportuno sia per il credente che per il non credente approfondire e riflettere a fondo sulla "Parola" che troviamo nei testi sacri.
Ma come è possibile che la Bibbia possa possa racchiudere l'assoluta verità, ovvero la parola di Dio?
Don Ezio: per un non credente la lettura della Bibbia e' un'autentica perdita di tempo. In realtà nella Bibbia non troviamo l'assoluta verita' ma soltanto la guida per condurre bene la nostra vita, cioe' troviamo le indicazioni per condurre la nostra vita sulla via della comunione con Dio, in altri termini la via per il Paradiso. L'assoluta Verità e' Gesù Cristo che dice di se' stesso: "Io sono la via, la verità e la vita". Ma per comprendere la verità occorre possedere lo Spirito Santo, e anche chi di noi ne ha ricevuto l'effusione nella Cresima, fin che sta su questa Terra non potra' mai possederlo veramente in pienezza.
Antonio: Secondo gli gnostici ed i positivisti l'allenza sottoscritta tra Dio e gli uomini riportata nella Sacra Scrittura non rappresenta la realtà fisica dell'universo in quanto la natura e quindi la materia, non ha coscienza, ovvero non possiede anima!
Ne consegue che non esiste alcun legislatore delle leggi fisiche e non che gorvernano l'intero Universo.
Don Ezio: forse Alfonso voleva dire "agnostici" e non "gnostici", comunque il ragionamento non ha alcun senso. E' ovvio che la materia non ha l'anima, l'alleanza tra Dio e gli uomini presuppone un Dio creatore e trascendente rispetto alla materia. Se la materia avesse l'anima cadremmo nell'immanentismo. Se Dio e' creatore della materia, e' necessariamente anche il legislatore delle leggi fisiche che governano l'intero Universo.
Sul problema del male concordo con quanto scritto da Teilhard de Chardin affermava che il male fisico è un effetto secondario, ovvero un sottoprodotto inevitabile del cammino di un Universo in espansione, e con quanto scritto da Antonio che il male morale dipende dal libero arbitrio dell'uomo.
Alessio replicando dice che il dilemma credere o non credere non ha senso, anzi e' una parola priva di senso in quanto non si potrebbe scegliere.
Con questo non voglio assolutamente dire che io ho ragione e che tutti coloro che la pensano diversamente siano nel torto.
Don Ezio: proprio il fatto che esistono comunque dei credenti signifca che la parola ha un senso e che si puo' scegliere: nessuno crede per necessita'.
Alessio dice che la innata sua curiosita' su come sono fatte le cose l'ha portato alla conclusione che solo la scienza potesse dare risposte alle sue domande, trovando via via i tasselli di un puzzle gigantesco, ma perfetto. Pur riconoscendo che la scienza non è in grado di spiegare tutto (per adesso) non ha mai avuto l'impressione che ci fosse qualcosa di superiore a dettare le leggi. Quindi Antonio basa le sue convinzioni sul fatto di non aver avuto impressioni. Mi verrebbe da dire che io non ho mai avuto l'impressione che esistano davvero gli atomi, dunque non posso credere alla scienza.
Ancora Alessio: Per quanto riguarda la Bibbia, l'ho letta solamente quando andavo a catechismo, dove se facevo qualche domanda un po' troppo curiosa mi sentivo rispondere:" perchè è così !"
Personalmente non concepisco l'idea di dover accettare qualcosa "perchè e così" e basta.
Don Ezio: Alfonso immagina che i catechisti dovessero essere dei professori di Sacra Scrittura e che un bambino dovesse avere qualsiasi tipo di risposta alle sue domande curiose. Provi oggi a chiedere ai catechisti di oggi ora che lui non e' piu' bambino, che significa che la Madonna era vergine nel parto? Alcune risposte sono difficili anche per un teologo, come puo' essere difficile per un professore di fisica spiegare ad un allievo di prima liceo determinate leggi che postulano conoscenze di matematica del quinto anno. Provvisoriamente a scuola questo ha dovuto accettarlo proprio nel liceo scientifico che lui ha frequentato perche' proprio in quel tipo di scuola i programmi non sono consequenziali. Comunque, se non ha piu' letto la Bibbia dopo il catechismo significa solo che non l'ha mai letta, infatti a catechismo si leggono pochissime pagine della Bibbia, e se non la lette, significa che non gli interessa leggerla.
Alessio: L'uomo, per natura, sente il bisogno di dover spiegare i fenomeni e non di accettarli passivamente.
Se si fosse sempre comportato così a che punto saremmo adesso?
O meglio esisteremmo ancora?
Don Ezio: non ci sarebbe stato il progresso tecnologico ma certamente esisteremmo ancora.
Marco (StarEnd) nega la possibilita' stessa della logica, per cui il problema del Legislatore universale non si pone perche' cio' che noi chiamiamo regole altro non sono che nostre elucubrazioni mentali. Non potendo dimostrare se Dio esista o no, ognuno puo' credere cio' che meglio ritiene utile per la sua vita.
Don Ezio: se non posso neppure scorgere delle regole nell'Universo, non vedo come possa occuparmi di qualsiasi cosa, dall'astronomia al lavoro, alla salute, alla famiglia, la mia stessa esistenza potrebbe essere una illusione e dovrei estendere il dubbio a qualsiasi cosa come fece Cartesio ma con l'esito del nichilismo.
Interviene Antonio che sostiene l'insufficienza di una spiegazione razionale, materiale, sperimentale di fronte al problema dell'esistenza di Dio o delle regole che lo postulano per cui e' necessaria una spiegazione spirituale.
Don Ezio: Razionale non si oppone a spirituale, la fede non esclude ma suppone la ragione. La ragione ci dice che Dio esiste (l'esistenza di Dio infatti in teologia e' uno dei "preambula fidei"), la fede ci dice che si e' rivelato in Gesù Cristo morto e risorto per noi e gli apostoli sono testimoni attendibili e che la prova sono i miracoli.
Ancora Antonio conclude:
l'uomo odierno è il legislatore di sè stesso, accettando così un radicale processo di decristianizzazione del suo essere, della sua vera essenza vitale che i greci chiamavano pneuma, ovvero l'anima!
Don Ezio: processo di disumanizzazione non di decristianizzazione soltanto.
Interviene Alfonso citandomi come prete astrofilo attaccato tra l'altro da un laureando in astronomia che scrive su alcune riviste (sono curioso se mi facesse il nome - anche solo personalmente (ezio.fonio@libero.it) - perche' non ho capito a chi allude. Concordo sul fatto del dono della fede che non hanno alcuni scienziati. Per me il mistero e' questo: se Montanelli in una intervista televisiva disse di non riuscire a credere e di dispiacersi di questo tant'e' che nell'aldilà avrebbe chiesto a Dio: ma perche' non mi hai dato la fede, io dico che non riesco a capire perche' mai io credo senza alcuna difficolta' e perche' alcuni non credono benche' anche piu' intelligienti ed istruiti di me.
Don Ezio: a Luigi dico che se quando dovesse mai parlare di Giove, padre degli dei, o di Zeus o qualunque altra divinita' giustamente immagino che usi la maiuscola anche se siamo tutti convinti che sono personaggi fantastici, gli chiedo di usare la maiscuola nel caso in cui parli del Dio dei monoteisti. Anche se Dio non esiste, Dio e' nome proprio di persona e quindi va scritto con la maiuscola, come vanno scritti con la maiuscola - si fa per dire - Hitler e Satana. Egli (Luigi) dice che le regole sono umane e tutte ingiuste (possibile che sia ingiusta anche quella di tenere la destra per evitare incidenti stradali?, forse se si sforza ne trovera' altre di regole giuste) e relega il divino nella razionalizzazione del super io. Quindi non potendo dimostrare che Dio non esiste, ne elude il problema. Quanto alle conseguenze dell'attuale indifferentismo religioso, ricordati da Antonio: nichilismo, individualismo, consumismo, ricerca della ricchezza e del profitto, contrappone la tendenza a dimenticare i roghi di un tempo, le condanne di Giordano Bruno e di Galileo, l'obbligo di uniformarsi al pensiero della chiesa che diceva che la Terra fosse piatta. Per quanti errori abbia commesso la Chiesa nel suo passato (non pero' quello di credere che la Terra fosse piatta, per piacere, mi dica dove lo ha trovato...) non inficia la verita' delle conseguenze dell'indefferentismo religioso odierno.
Non so se questo mio intervento giunge tardivo e noioso o peggio, ma vi assicuro che non l'ho fatto apposta.
Cieli sereni
Don Ezio Fonio
curatore del Museo di Storia Naturale Don Bosco
viale Thovez, 37 - 10131 TORINO
Tel. 011.63.006.29 - 011.66.010.66 - 011.63.006.77
ezio.fonio@libero.italfonso Scrivi:
> ok, non ci avevo mai pensato.
> visto che mi hai dato lo spunto, appena posso, lo contatto e
> gli faccio presente di questo forum e delle nostre discussioni.
> poi sarà lui a decidere se farci visita o no.
> qualcuno forse lo conosce, trattasi di Don Ezio Fonio,
> attivo militante di cielobuio.
>
> ciao
>
> alfonso
>
>
|
|