Autore: franco sgueglia
Data: 11-12-04 16:18
Ciao Alfonso,
bene....sulla base delle considerazioni di Martino mi sorgono spontanee
alcune domande che penso siano quelle di molti astrofili che
come me sono piu sbilanciati verso il lato estetico delle riprese senza
però disdegnare lo studio e l'approfondimento di tematiche
di carattere , diciamo , piu scientifico.
veniamo alle domande:
Non fa parte anche della ricerca trovare nuovi strumenti e
nuove tecniche che piu semplicemente possono portare
l'astrofilo ad ottenere risultati sempre piu spinti con
soluzioni sempre piu abbordabili sia dal punto di
vista tecnico che finanziario?
Quando non esistevano i CCD astronomici, la pellicola
la faceva da padrona ed era uno strumento di rilevazione
analogica con tutti i suoi problemi , perchè quando
si parla di reflex digitali ( strumenti che si basano
sullo stesso principio dei CCD dedicati ...ma che non
portano l'etichetta REALIZZATA PER L'ASTROFOTOGRAFIA)
si esclude a priori la possibilità di lavorare anche a programmi
di valore scientifico e non solo estetico?
(n una delle ultime camere ccd della Starlight Express e' stato
montato il sensore della Nikon D70)
Quale tipologia di ricerca scientifica è fattibile con CCD
dedicate e assolutamente prelusa alle reflex digitali ?
Se esiste la preclusione per le reflex digitali ad una
o piu tipologie di attività di ricerca , quale CCD dedicata
può, un astrofilo , considerare uno strumento adatto e
non un giocattolo che può compromettere il valore
del risultato?
Dando per scontata la maggiore sensibilità della stragrande
maggioranza dei CCD dedicati rispetto alle reflex digitali,
e' questo un motivo per considerare queste ultime non
idonee alla ricerca?
E'' da stupidi non ammettere che
i CCD dedicati abbiano delle caratteristiche che
li collocano piu in alto rispetto alle reflex digitali
rispetto alla ricerca, ma quanto il pregiudizio
di chi ha speso diverse migliaia di euro
per attrezzarsi influisce nel considerare
questi dispositivi assolutamente non idonei alla ricerca scientifica?
Finisco con una considerazione ; supponiamo per un attimo
che non esistano i CCD dedicati all'astronomia , e che il vecchio
astroimager , abituato alla pellicola si trovi un nuovo strumento
tra le mani , del tutto identico a quello che usava prima
nella forma e nelle caratteristiche funzionali , ma sostanzialmente
diverso in quanto a prestazioni ( difetto di reciprocità che
costringeva a pose da capogiro anche con le migliori pellicole),
ebbene come si comporterebbe questo astrofilo?
Non penso lo accantonerebbe e non ne riuscirei a capirne il
motivo; cercherebbe altresi di capire come sfruttare
e ottimizzare i benefici del nuovo strumento.
Difronte al fenomeno delle digitali mi sto ponendo in questo modo.
Ritengo non sia sbagliato, ne di parte ; gradire , invece , che persone
come Martino invece che semplicemente sostenere il vantaggio
di uno strumento rispetto all'altro , ne spiegassero anche le motivazioni
tecniche e soprattutto facessero capire agli astrofili come me
cosa significa,in termini di attrezzatura necessaria e di obiettivi
scientifici, "andare oltre l'immagine".
Canon EOS 10D
http://astrosurf.com/buil/us/10d/wf.htm
confronto tra Canon 10d e Nikon D70 ( con curve di sensibilità e artifici per aumentare la sensibilità nella zona dell'ha)
http://astrosurf.com/buil/d70v10d/eval.htm
USO della CANON EOS 10D in spettroscopia
http://astrosurf.com/buil/us/apn2/spec.htm
cieli sereni a tutti
Franco
http://www.franco-sgueglia.com
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