Autore: Umb (---.37-151.net24.it)
Data: 12-12-04 12:38
>Il problema è proprio questo: l'ealaborazione successiva ha quacùlcosa su cui >basarsi?
Hai toccato un tasto importante. Che alla fine ci costringe a domandarci: perchè facciamo astrofotografia ? Ognuno può avere motivazioni diverse...
se hai fini anche lontanamente scientifici o di studio, allora appena metti mano all'elaborazione digitale, stai potenzialmente facendo un arbitrio, sia che riguardi il ritocco dei colori, ma anche le sempici curve di luminosità ( ogni pretesa di correttezza astrometrica se ne va a farsi benedire )
Io, personalmente, e non mi vergogno a dirlo, ho un semplice fine estetico, per cui non mi sento in colpa ad intervenire per ottenere quella che è la *mia* personale visione di un oggetto. Del resto, basta guardare su Internet 100 immagini di M42, e vedremo 100 interpretazioni diverse, soprattutto sui colori e il rapporto tra questi. Come si può dire qual'è quella più "giusta" ?
Giusto per fare un esempio: il filtro LPR che sono costretto ad usare ( altrimenti il fondo cielo dopo pochi minuti di posa mi copre l'oggetto a causa dell'IL ), aggiunge un residuo di dominante verde in alcuni punti. Che faccio ? Rinuncio al filtro per correttezza colorimetrica, e quindi rinuncio a fare la foto finchè non trovo un cielo buio ? Preferisco fare la foto, dovendo poi cercare di correggerla, piuttosto che non farla proprio.
Se per raggiungere questo scopo sono costretto ad usare tutti i trick possibili che il computer ci permette ( se vi parlassi dell'algoritmo di "star beautification" che ha Keith's Astrostacker, un programma per Mac, i puristi inorridirebbero ), lo faccio senza pormi troppi problemi. C'è spazio per tutti, ognuno dovrebbe essere libero di mettere dove vuole il confine della giusta etica dell'elaborazione digitale. Io ho messo il mio piuttosto avanti, ma capisco benissimo e rispetto le motivazioni di chi preferisce un approccio più corretto e scientifico.
Per tornare alle macchine digitali, sì, è probabile che la ridotta risposta nel vicino infrarosso possa essere un problema, per le macchine non modificate. Non è un problema che non si possa risolvere rielaborando, ma è ovvio che verrà comunque effettuato un arbitrio in base a *quanto* rosso devo reinserire per compensare la risposta. Immagino che facendo opportune misurazioni della risposta, sia possibile ricavare una correzione "corretta", e magari vale la pena indagare su questo argomento. Per esempio, il sito di Iris ci suggerisce di correggere r g e b usando 1.57, 1.00 e 1.64 per la 10D, quindi sembrerebbe che anche il blu vada "aiutato", e qui c'è l'analisii della risposta spettrale di questa macchina.
http://www.astrosurf.com/buil/us/digit/spectra.htm
Come si vede, senza modificare la macchina e rimuovere il filtro IR, la sensibilità verso l'H-alfa è piuttosto bassa. A quel punto, ognuno dovrebbe poter decidere in base alle sue esigenze ( e budget ) se vale la pena dedicare una macchina all'astrofotografia rimuovendo il filtro IR integrato. Magari la 300D, che costa meno. Del resto, non c'è alternativa di prezzo paragonabile, se ci serve un campo inquadrato di grosse dimensioni.
ciao,
Umberto
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