Autore: Winny
Data: 02-07-05 13:39
Allegato: M66.jpg (30k)
Quasi anticipando l'invito di un altro post (AK47) sulle galassie ieri ho provato per la prima volta la Meade DSI: ho scelto proprio una galassia... M66 (vabbe' non è la Vergine). Credo che ci voglia sempre un po’ di tempo per iniziare a sfruttare veramente un qualunque dispositivo: questa è solo la prima prova...
Le condizioni climatiche tipiche dell’hinterland milanese: temperatura 0°C, turbolenza irrisoria, foschia e luminosità diffusa del cielo con theta leone invisibile a occhio nudo (Mv 3.3!!) e nel cercatore del taka a stento la Mv 5.5 ( Ma nessuno vende un goto a poco che centrare il bersaglio in queste condizioni, pure con il flip mirror, è un delirio??? M66 nel taka era assolutamente invisibile. In compenso Giove alle due di notte era spettacolare... mi dispiace non aver messo in temperatura il 2080...). Messa in asse con le derive testata entro un pixel fino a 60 sec ma rovinata con un calcio alla montaura del telescopio (... ma @#!!***#@ !!!): la foto è quindi somma di esposizioni da 30 sec e le stelle sono un po’ allungate.
La foto è realizzata registrando una “luminanza” – ovvero la camera in mocromomatico – con tre sequenze di auto track da trenta foto (ovvero 3 seq. x 30 foto x 30 sec = 45 minuti) e una esposizione a colori da 20 minuti circa. Non so se sapete come funziona il sistema: si seleziona a video una stellina e autostar mette a registro le singole riprese facendo tutto da solo: insomma si riesce ad entrare a casa a prendersi qualcosa di caldo... (ovviamente il processing dei singoli raw è più potente... ma lo affronterò poi). Ho salvato i fit LRGB delle quattro sessioni di ripresa li ho messi a registro e processati con IRIS. Mi rendo conto che è migliorabile... sono però contento dell’acquisto su e-bay che, alla fine, è costato il giusto...
Ci sono altri utilizzatori?
Speriamo che il cielo sia un po’ più trasparente la prossima volta.
A presto
Francesco
Invia modifica (02-07-05 13:43)
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