Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data: 03-15-04 11:39
"La stoffa giusta" , questo è il titolo di un famoso libro e di un'altrettanto famosissimo film del 1983 che narra l'epica storia della nascita della NASA e dei primi esperimenti fatti dall'USAF con i famosi aerei della serie X.
Tempo addietro su queste pagine del nostro Forum rispondendo ad uno degli amici dissi che per motivi professionali avevo partecipato alla nascita dell'Agenzia Spazialwe Italiana (ASI), ed a tutti i programmi racchiusi nel Piano Spaziale Nazionale (PSN).
E' stata un'esperienza unica ed irripetibile che naturalmente ricordo con molta gioia in quanto mi ha dato modo di poter seguire da vicino, in parte da protagonista, la storia dello spazio dal 1982 al 1993, ossia per un decennio.
In quest'arco di tempo ho avuto modo di scrivere e di approfondire diversi argomenti attinenti alla conquista ed all'esplorazione spaziale sia per quanto riguardava le attività nazionali racchiuse nel PSN che per il mitico ed indimenticabile "Progetto San Marco" condotto dal compianto Prof.Luigi Broglio e dal suo team di esperti dell'Università di Roma, tra cui ricorda con grande affetto il prof.Piccari, il cui fratello Angelo è stato mio professore di matematica:quando si dice il destino!
Naturalmente in quegli anni il nosro paese era anche impegnato in ambito ESA e Nasa e quindi ho avuto modo di assistere al lancio di diverse missioni sia a Cape Kennedy, Houston che a Korouru nella Guiana Francese ove risiede la base missilistica francese dell'Ariane, ossia del lanciatore automatico europeo che ora si chiama "Ariane V".
Perchè vi scrivo queste cose?
Non è per un attacco di narcisismo o di nostalgia,ma perchè ieri sera sul quarto canale della TV ho visto il film di Clinn Eastwood " I cow boy dello Spazio", ossia la storia alquanto romanzata di un gruppo di "Ace pilot" dell'USAF che volaro con i famosi aerei della serie "X".
Naturalmente ho "divorato" il film fino all'ultimo fotogramma non mancando di commentare tra me i vari aspetti organizzativi, tecnologici e scientifici che riguardavano lo Space-Shuttle, che ho toccato con le mie mani, nonchè i vari aspetti organizzativi e di missione che nel film erano esposti molto bene e con grande competenza.
Allora stamane mi sono detto: perchè non racconto qualcosa del mio vissuto agli amici del forum?
Molti di loro sono giovani, magari quando l'uomo sbarcò per la prima volta sulla Luna alcuni non erano ancora nati o forse ancora tiravano il latte dal capezzolo materno.
Forse, mi sono detto, molti hanno solo sentito parlare di sfuggita del Progetto San Marco" e del prof.Broglio, del satellite Sirio 1 e 2, del modulo spaziale Spacelab, della piattaforma di lancio santa Rita che ancora "vive" al largo delle coste keniote a Monbasa.
Anche noi italiani abbiamo vissuto una fantastica storia nello spazio, anche noi abbiamo avuto uomini dalla "Right Stuff" al pari degli americani e credo che valga la pena di ricordarlo, se non altro per non perdere la memoria storica dello spazio "made in Italy".
"Era da poco terminata la seconda mondiale e l'Europa cercava di ricostruire sulle ceneri della barbarie nazi-fascista, una nuova europa unita, basata sulla democrazia, sulla cooperazione e soprattutto sulla pace dei popoli del vecchio continente.
Intanto sia gli americani che i russi si erano presi tutti i più valenti esperti e scienziati tedeschi che avevano lavorato a Peneemunde, ossia alla base segreta tedesca ove vennero progettati e costruiti i primi razzi della storia: le famose V1 e V2 alla cui progettazione partecipò un giovane ingegnere tedesco che si chiamava Von Braun!
La sua esperienza in materia di razzi nacque nello storico razzodromo di Berlino a cui parteciparono diversi grandi pionieri dello spazio: Willy ley, Sanger, il papà dell'odierno Shuttle e naturalmente Von Braun che nel 1933 era un giovane ingegnere pieno di idee e progetti per l'esplorazione spaziale.
Purtroppo le cose non andarono come previste, racconta lo stesso Willy Ley, nel suo introvabile libro autobiografico "I Razzi" in quanto la Wermach, ossia l'Esercito tedesco, comprese che in quel manipolo di sognatori v'era qualcosa che poteva servire a fini militari.
In breve, dal razzodromo di berlino si passò ben presto alla realizzazione della base spaziale segreta a Peenemunde.
Mentre la guerra mieteva distruzione, morte e sofferenze, nella base segreta di Peenemunde gli scienziati tedeschi lavoravano ai loro progetti a cui lo stesso Hitler era molto interessato.
Parallelamente sia in Russia che negli Stati Uniti v'era un gruppo di esperti che anch'essi lavoravano ai "razzi" ma non come avvenne a Peneemunde: i tedeschi avevano una marcia in più e lo dimostrarono con il lancio delle V1 e delle V2 sulla città di Londra.
Purtroppo l'Astronautica nacque in questo modo: seminando morte e terrore tra i londinesi i quali si videro piombare queste "bombe volanti" piene di esplosivo che distrussero molti quartieri centrali e prifesrici di Londra.
La Raf potè solo colpire le V1, mentre per le V2 l'impresa fu praticamente impossibile per gli aerei inglesi.
Per poter arrestare questo bombardamento da parte delle V2 gli alleati colpirono dapprima le basi mobile delle V2 e poi decisero, grazie alle segnalazioni della restistenza, di bombardare in grande stile la base segreta di Peneemunde.
Lo stesso Von Braun, nella storica intervista rilasciata a Zavoli, da cui il noto libro "Von Braun, racconta che in quel massiccio bombardamento alleato perirono molti scienziati e tecnici tedeschi, ma la gran pasrte delle installazioni e laboratori non furono distrutti perchè erano alloggiati in gallerie sottorraneee in cui lavoravano anche degli operai ebrei.
Nel 1944 la guerra volgeva al termine, il nazismo ed il fascismo erano finalmente caduti e le truppe alleate e russe stavano occupando la germania o quel che ne rimaneva.
Fu una vera corsa sia da parte alleata che che russa ad assicurarsi le migliori menti tecnologiche e scientifiche tedesche e quindi anche gli esperti di Peneemunde dovettero ben presto fare le loro scelte: Russi o americani?
Fu Von braun che con un manipolo di scienziati ed esperti, dopo una roccambolesca avventura, si consegnarono all'esercito alleato è più precisamente agli uomini dell'Alsos, ossia lo sperciale gruppo dell'esercito americano che ebbe il compito di cercare tutti i maggiori scienziati tedeschi ed italiani .
In Italia venne solo contattato il Prof.Amaldi in quanto aveva lavorato con Fermi alla nascita della Fisica Atomica.
Tenete presente che al " Progetto Manathan", lavorarono anche dei grandi fisici italiani come Enrico Fermi, Emilio Segrè e Bruno Rossi, mentre Bruno Pontecorvo prese la strada dell'Urss.
Tornerò a parlarvi del prof.Amaldi tra non molto, quando citerò la storica lettera che gli inviò Broglio affinchè l'Italia avesse un ruolo nel futuro dell'astronautica e dell'esplorazione spaziale.
In poche parole gli americani ed i russi si aggiudicarono questi tecnici e scienziati dello spazio facendoli lavorarare nei loro rispettivi paesi a nuovi programmi spaziali che riguardavano principalmente i "razzi" in quanto rappresentavano le future armi strategiche che avrebbero dato luogo di lì a poco alla politica internazionale dei due blocchi basata appunto sul principio dell'"equilibrio del terrore".
Ma oltre all'aspetto strategico, comunque di non secondaria importanza, sorsero anche dei progretti, poi divenuti programmi che sottindedevano la esplorazione spaziale a fini prettamente scientifici e non bellici.
L'Italia, con il "Progetto San Marco" può definirsi la capostipite a livello europeo per quanto attiene alle attività spaziali a fine di pace.
Fu grazie al team del Prof.Broglio e del vertice della nostra A.M. a convincere l'allora governo Fanfani a dare vita al Progetto San Marco.
In precedenza vi erano stati illustri personaggi come il generale Gaetano Arturo Crocco, presidente dell'Associazione Italiana Razzi, che sorse a Torino prima della guerra, nonchè del prof. Aurelio Ribotti, dell'Università di Torino.
Fu proprio grazie a questi due storici personaggi dell'astronautica italiana che il nostro Prof.Broglio ebbe l'occasione di dedicarsi allo studio ed alla progettazioni di missili e satelliti made in Italy.
Negli anni '50 l'allora tenente colonello Luigi Broglio effettuò nel poligono di di Perdasdefogu e di Salto di Quirra diversi esperimenti con i razzi americani Nike-Asp, la cui esperienza di lì a poco lo portò a compiere il grande ed ambito passo di ottenere i finanziamenti per dare vita al "Progetto San Marco".
Nella storica riunione scientica ove presero parte, oltre ad Amintore fanfani, allora capo del Governo, al Prof.Polvani, Presidente del CNR, al Prof.Amaldi, allo stesso Broglio, oltre a diversi esperti nel campo dell'ingegneria aerospaziale,venen deciso di dare vita poco dopo, anche grazie all'intervento dell'amico di Broglio, Latimer Dryden della NASA, allo spazio "Mede in Italy".
Poco dopo nacque l'Eldo, la prima organizzazione spaziale europea che successivamente diede vita nel 1971 all'attuale Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Per ora fermiamoci quì: il seguito alla prossima puntata.
antonio
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