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 Einstein aveva ragione quando diceva di avere torto?
Autore: mizaralcor (andrea) (---.24-151.libero.it)
Data:   03-24-05 18:43

Perché l'Universo si espande accelerando?
Quale forza lo spinge ad aumentare sempre di più la propria estensione, condannando a una ineluttabile rarefazione tutto ciò che esso contiene?

Un'originale risposta a questi quesiti, fra i più appassionanti della cosmologia moderna, viene da uno studio reso pubblico
oggi ed inviato alla prestigiosa rivista scientifica Physical Review Letters. I suoi autori sono quattro fisici teorici: Antonio Riotto, dell’Infn
(Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) di Padova, Sabino Matarrese, dell’Università di Padova, Edward. W. Kolb del Fermilab, a Chicago, e Alessio Notari,
attualmente alla McGill University (Montreal, Canada)

Per tutto il ‘900 la questione dell' espansione dell'Universo è stata al centro di un acceso dibattito che ha messo alla prova molte delle menti più
brillanti del secolo. Albert Einstein era inizialmente convinto, come tutti i suoi contemporanei, di abitare in un universo statico, che non si espande né
si contrae. Così quando i risultati della teoria della relatività generale gli indicarono con chiarezza che il nostro Universo è sottoposto a una forza che
lo fa espandere, per contrastarla si vide costretto a introdurre nella teoria quella che chiamò “costante cosmologica”: sostanzialmente una forza che
avrebbe dovuto fermare i movimenti del cosmo sia in espansione che in contrazione, cristallizzandolo in confini immutabili. Più tardi, quando nel 1929 anche
le evidenze sperimentali provarono che l'Universo si espande, Einstein stesso fece a meno della propria costante cosmologica, definendola anzi “il più grande
errore della mia vita”. Curiosamente, molti decenni dopo i fisici si sono visti costretti a reintrodurre la costante cosmologica, anche se in forma di una
sua variante chiamata energia oscura. A partire dal 1998 infatti l'osservazione di alcune supernove poste ai confini del cosmo ha messo in luce che non solo
il nostro Universo si espande, ma lo fa accelerando, cioè aumenta progressivamente la propria velocità di espansione. E ciò apparentemente poteva essere
spiegato solo ammettendo la presenza di una forza derivante dalla energia oscura. Quest’ultima rappresenterebbe addirittura il 70% di tutto ciò che esiste
nel nostro Universo, mentre il 25% sarebbe formato da una altrettanto misteriosa materia oscura, e appena il 5% dalla materia composta da particelle come
quark, protoni, neutroni ed elettroni, che costituisce tutto ciò che conosciamo, da noi stessi fino alle più lontane galassie.
L'ipotesi dell'Energia Oscura è estremamente affascinante, eppure presenta un grave problema: nessuno dei modelli teorici che conosciamo, neppure i più
moderni come quelli che chiamano in causa la supersimmetria o le stringhe, riesce a spiegare l'esistenza di questa forza misteriosa, a meno che essa non
sia immensamente più grande di quanto ipotizziamo. Se così fosse tuttavia l'Universo si espanderebbe tanto velocemente da non permettere l'esistenza di nulla
di ciò che sappiamo esserci nel cosmo.
La fisica moderna negli ultimi anni si è dunque trovata di fronte a un dilemma imbarazzante: mentre le osservazioni sperimentali indicano che l'energia
oscura, se esiste, deve essere relativamente minuscola (pur ammontando pur sempre al 70% di tutto ciò che c’è nell'Universo), i modelli teorici la accettano
solo se immensa. La soluzione a questo profondo dilemma, a nostro avviso, viene da studi che partono dalla cosiddetta teoria dell'inflazione. Questa è nata
nel 1981 e prevede che l'Universo subito dopo il Big Bang abbia subito, nello spazio di una infinitesima frazione di secondo, una espansione rapidissima.
È proprio quest’ultima che ci spiega perché esso ci appare oggi estremamente omogeneo. Recentemente tale teoria è stata confermata dai dati ottenuti dagli
esperimenti Boomerang e WMap, entrambi volti a misurare le piccole fluttuazioni della radiazione di fondo che ancora esiste in tutto l'Universo e che
riecheggia quella lontanissima esplosione.
Nel processo di espansione inflazionaria avvenuto subito dopo il Big Bang si sarebbero create piccolissime increspature dello spazio tempo, previste dalla
teoria della relatività di Albert Einstein. Le increspature, “stiracchiate” dall'espansione del cosmo, esisterebbero ancora oggi e si estenderebbero persino
al di là dell'Universo visibile, a oltre 15 miliardi di anni luce da noi. Ci siamo resi conto che è sufficiente riconsiderare le equazioni di Einstein
applicate alla espansione del cosmo tenendo conto dell'esistenza delle increspature dello spazio tempo, perché torni perfettamente anche il fatto che
l'Universo sta accelerando, e ciò senza dover invocare l'esistenza della Energia Oscura. Ancora una volta nella storia della fisica
la costante cosmologica, dopo essere stata nuovamente chiamata in causa nella forma di energia oscura, si vedrebbe dunque costretta a tornare nel limbo delle
ipotesi rivelatesi false, lasciando il campo a una soluzione molto più semplice ed elegante.

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 Re: Einstein aveva ragione quando diceva di avere torto?
Autore: franco sgueglia 
Data:   03-24-05 22:31

La domanda che oggi si pongono più spesso, mi correggo .....
la diatriba oggi sembra spostata su un concetto assai piu radicale del perchè l'universo si espande e cioe' : E' vero che l'universo si espande!

La teoria di Arp , spesso considerato un eretico dalla scienza contemporanea , personaggio con il quale però la stessa scienza attuale e' costretta a confrontarsi , introduce nuovi concetti basati su alcune osservazioni che mettono in dubbio le fondamenta della teoria dell'universo in espansione .
Come nasce l'idea di un universo che si espande?

Doppler ( fisico della fine del '900) rilevò che le frequenze delle onde sonore diminuviano all'aumentare della distanza della sorgente che le emetteva. Da qui ipotizzò che lo stesso fenomeno , anche se in maniera diversa , doveva essere riscontrabile analizzando la luce ( considerata fenomeno ondulatorio e non particellare).Per la luce la cosa e' un po piu complicata che per le onde sonore. Lo spettro rappresenta la scomposizione in vari colori delle varie frequenze che compongono la sorgente . Dallo spettro si puo ricavare la composizione chimica dell'oggetto sorgente e da qi fare le derivazioni del caso .
Piu in particolare , per quanto attiene il fenomeno del Red Shift , si osserva che le righe presenti in uno spettro ( riga di assorbimento o di Fraunhofer)che fanno riferimento ad una determinata frequenza , possono subire spostamenti verso il rosso o verso il blu , a seconda che la sorgente si allontani o si avvicini all'orservatore.

La maggior parte delle galassie ( o oggetti notevoli presenti in esse che ci consentono di effettuare misurazioni come sn o quasar ) posseggono un red shift , il che si traduce che tutto intorno a noi si allontana , quindi si espande .

Arp , nel corso della sua lunghissima ricerca, e' approdato a soluzioni ed analisi che mettono in crisi l'intera teoria espansionistica.

Ha iniziato con lo scoprire alcune quasar presenti in galassie il cui red shift era assolutamente discordante con quello della galassia di appartenenza, Finendo col trovare intere galassie che non rispettano quanto teorizzato e fin ora osservato . Un caso eclatante e' quello della galassia spirale barrata NGC 1073 a basso Redshift.Questa galassia contiene , tre quasar ad alto Red Shift. La stima probabilistica che riporti questo fenomeno a pura casualità e' di 1/50000.

Evidentemente, a parte le analisi teoriche , ognuno di noi puo sentirsi trasportato verso una teoria tradizionale o entusiasmarsi per la nascita per qualcosa che prova a confutarla.
Quello che io mi chiedo e': quanto la ripetibilità di un fenomeno realizzato in laboratorio in scale infinitesimali può rappresentare lo stesso identico fenomeno su scale infinitamente piu grandi?

E cioe' ; il red shift e' stato provato , ormai da decenni , in laboratorio e ne conosciamo tutti gli effetti e le derivazioni, ma.......un fenomeno dimostrato e misurato nell'infinitamente piccolo può essere trasposto sull'infinitamente grande ?

Possono esserci altri fenomeni su scala astronomica come le onde gravitazionali generate da miliardi di masse solari contenute nelle galassie o contorte da singolarita come i buchi neri che intervengono influenzando le nostre errate misurazini , non solo dei red shift , ma anche delle semplici distanze , magnitudini , masse .....

E' relativamente recente la scoperta delle lenti gravitazionali e l'uso che la l'astrofisica moderna fa di queste per andare oltre l'osservabile .
Li le onde gravitazionali si concentrano e ci rendono marcatamente visibile e soprattuto intuibile il fenomeno . Lo stesso fenomeno o derivazioni di esso potrebbero in qualche modo distorcere lievemente l'intera visione che oggi abbiamo dell'universo, e quest'ultimo potrebbe avere un aspetto ed un'origine completamente inaspettati .

Di fatto quando cerchiamo di misurare le cose interagendo con esse le modifichiamo e il tempo stesso le modifica ;la fisica contemporanea si sta abituando a rifare tutti i conti considerando gli effetti relativistici .
la fisica del futuro dovrà rifare i suoi conti con la gravità , spesso messa da parte nelle analisi cosmologiche poichè ritenuta una forza trascurabile rispetto a quelle in gioco (forze elettriche , nucleari , ......) .

Chissà come sarà l'universo del futuro!

cieli sereni a tutti
Franco

http://www.franco-sgueglia.com

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 Re: Einstein aveva ragione quando diceva di avere torto?
Autore: gianpri 
Data:   03-25-05 00:14

Ciò che ha scritto Andrea lo avevo letto qualche ora prima qui: http://www.infn.it/news/news.php?id=343
Forse era in caso di citare la fonte!!
Giovanni

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 Re: Einstein aveva ragione quando diceva di avere torto?
Autore: mizaralcor (andrea) (---.24-151.libero.it)
Data:   03-25-05 00:24

Il tuo intervento mi è molto gradito
Non sono molto in accordo sul fatto che la fisica attuale non tiene conto della gravità anzi penso che sia delle 4 forze (gravitazionale elettromagnetica nucleare debole e forte) la più considerata.
La fisica del futura semmai a mio avviso dovrà trovare una teoria che le metta tutte in relazione tra loro che le matta finalmente a posto.
Attualmente ci sono più leggi che regolano più o meno l’architrave dell’universo ma la maggiore sfida è trovare un’unica teoria che regoli tutto. La superteoria che spiazzerà le leggi della gravitazione dell’universo e le varie teorie come quella delle super stringhe.
Tutto ciò che hai scritto è realmente accaduto, dico così perché anche io ne ho letto a riguardo : - )
Il fatto che l’universo si espanda o no è un tasto delicato.
Indubbiamente c’è sotto una comodità politica nel rimanere alle teorie più tradizionali soprattutto di fronte a quelle di Arp e di suoi precedessori meno noti.
Hubble che ha messo una grande e pesante pietra sopra alla bilancia che misura la teoria più accreditata della formazione dell’universo ovvero il big bang.
Arp anche lui si dice insoddisfatto perché non ancora in possesso di prove più o meno inconfutabili.
Non sarà per lui facile farsi strada.

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 Re: Einstein aveva ragione quando diceva di avere torto?
Autore: franco sgueglia 
Data:   03-25-05 08:12

Guarda Giannpri che Andrea le fonti le ha citate

cieli sereni a tutti
Franco

http://www.franco-sgueglia.com

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 Re: Einstein aveva ragione quando diceva di avere torto?
Autore: gianpri 
Data:   03-25-05 13:14

Perdonami, Franco, ma per citare una fonte bisogna almeno usare una frase propria del tipo: "riporto di seguito ecc..." e limitarsi a fare un copia/incolla di un articolo trovato in Rete. Chi legge tende ad attribuire lo scritto, e le considerazioni espresse, a chi ha inviato il messaggio, se non diversdamente specificato. Comunque era solo una mia considerazione: nessuna polemica, per carità !!

Giovanni

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 Re: Einstein aveva ragione quando diceva di avere torto?
Autore: franco sgueglia 
Data:   03-25-05 13:39

Hai ragione Giovanni ,

in realtà e' cosi che andrebbe fatto , lo avevo assunto per scontato ed ti ho risposto in quel modo .....ma non era per sottolineare nulla in tono polemico .

Spesso questo strumento che e' lo scrivere online , ci lascia facili prede del fraintendimento ,poiche' non riusciamo ad accompagnare le parole, cosi come accade nella realtà , con il giusto tono , sguardi ......che possono cambiare il senso di una frase in un verso o nell'altro .

Mi scuso se sono sembrato aggressivo .

cieli sereni a tutti
Franco

http://www.franco-sgueglia.com

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 Re: Einstein aveva ragione quando diceva di avere torto?
Autore: gianpri 
Data:   03-25-05 14:00

Franco, non c'è bisogno di scusarsi: non sei stato aggressivo. Cordialmente

Giovanni

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