Autore: mizaralcor (andrea) (---.24-151.libero.it)
Data: 03-24-05 14:00
Si ricordo anche io le prime volte che ci si era posti il problema dei detriti spaziali.
Bisogna dire che il problema è ovviamente sentito da Nasa e ESA le quali stanno facendo il possibile, e ci riusciranno per il 90% dei loro obbiettivi, per
creare satelliti e vettori che non inquinino.
Gli Usa sono stati i primi a preoccuparsi creando per esempio satelliti che avendo riserve di carburante alla fine della loro vita si accendono e si vanno
a posizionare in un orbita geostazionaria o si vanno a distruggere nella atmosfera.
Orbita geostazionaria che è un mezzo cimitero ma ormai è anche l'orbita più ambita dai "potenti" delle telecomunicazioni mondiali.
Per chi non lo sà è una orbita che permette un equilibrio gravitazionale tale che il satellite rimane "sospeso" sopra una data zona terrestre con una
rivoluzione di 24 h. Sono ovviamente per lo più satelliti per le telecomunicazioni e i famosi gps.
A proposito ricordo che tra poco meno di tre anni si avrà il lancio di qualifica di un nuovo vettore europeo.
Vega è il suo nome (a me piace molto perchè mi fa tornare in mente la bellissima stella bluastra e mi ricorda il mitico Goldrake
Quindi se ne parlerà per la fine del 2007.
Ormai la fase di progettazione è terminata, ora si sta passando alla costruzione reale del vettore, costruendo e
sperimentando elementi dei sottosistemi e dei motori.
E' un grandissimo vettore.
Ed è un grandissimo lavoro dell'ESA e dell'Italia !
Alto 30 metri contro i 50 dell'Ariane5 e una massa complessiva al lancio circa 6 volte inferiore, Vega sarà un
vettore di piccola taglia che punta a giocare un ruolo significativo nel mercato globale del lancio di satelliti di dimensioni ridotte, appunto ci sarà una
corsa per i satelliti delle telecomunicazioni anche perchè ha nuovissime tecnologie validissime e si spera oltre ad essere economiche anche affidabili, ovvio
che perdere dei satelliti di milioni di euro non è il massimo.
Ovviamente i rappresentanti di Arianespace, la società che commercializza Vega, ha confermato che ci sono già almeno 3-4 potenziali acquirenti di lanci di Vega.
Vega sarà in grado di inserire in orbita di trasferimento satelliti con massa fino a circa 2000 kg, destinati a orbite finali di quote e inclinazioni
diverse, da polari a equatoriali, a seconda della massa del satellite stesso.
La flessibilità , infatti, sarà uno dei punti di forza del nuovo lanciatore e permetterà, insieme al basso costo del servizio, di rendere appetibile un
lancio anche a singole aziende o a singoli enti di ricerca, come per esempio, le università europee.
Sarebbe la prima volta che lo spazio si apre all’Europa con un’offerta di lanciatori relativamente a basso costo, che potrebbe aggirarsi sui 20 milioni
di dollari.
Ricordiamo che si aggira circa al 15% in meno di quanto costino lanci analoghi negli USA.
Se il tempo confermerà una alta affidabilità di questo vetture ci sarà da divertirsi.
Entro l’anno si prevedono i primi test dei motori e i test di separazione degli stadi.
La strategia di sviluppo del piccolo lanciatore è stata disegnata per riutilizzare, almeno parzialmente, diverse tecnologie già messe a punto per l’Ariane5,
con una importante riduzione degli investimenti iniziali.
A loro volta, le nuove soluzioni ideate per Vega sono state studiate per essere applicate sugli Ariane5 di nuova generazione.
Ne è esempio il motore P80 del primo stadio, sviluppato con una tecnologia low-cost in vista di un possibili riutilizzo come booster degli Ariane 5.
Una strategia simile è stata adottata anche per ottimizzare l’uso delle infrastrutture di lancio di Kourou.
In particolare, invece di costruire una nuova rampa, si è deciso di riadattare la ELA1, la prima in assoluto a essere stata usata nel 1986 per un lanciatore
europeo.
A Kourou, dopo l’assegnazione della responsabilità del lavoro all’industria italiana Vitrociset, i cantieri sono aperti e i lavori procedono regolarmente.
Vega è un lanciatore che parla italiano: la ELV S.p.A. è responsabile dello sviluppo del lanciatore nel suo complesso, dalla definizione dei requisiti
tecnici fino alla qualifica.
Gli elementi propulsivi dei tre stadi di cui è costituito il lanciatore sono invece realizzati da Avio S.p.A.: dal motore P80 del primo stadio,
alimentato con 88 tonnellate di propellente solido, al motore Zefiro 23 del secondo stadio, anch'esso a propellente solido, che brucerà in pochi minuti
altre 23,9 tonnellate di combustibile, per finire con il motore del terzo stadio, lo Zefiro 9 di identica tecnologia, alimentato ancora da circa 9
tonnellate di propellente solido.
Oggi l’Italia sostiene il programma di sviluppo con il 65% dei finanziamenti, seguita dalla Francia con circa il 15%.
Allo sviluppo di Vega partecipano con quote minori anche Belgio, Spagna, Svezia, Svizzera e Paesi Bassi.
Tornando al discorso dei detriti, se è vero che gli Usa sono stati i primi a preoccuparsi, seguiti dai giapponesi dai russi e poi da molti altri, di contro
ci sono i cinesi coreani e indiani che fanno satelliti sporchi, soprattutto i cinesi che se non ci mettono una pezza andranno ad aumentare i problemi.
Negli ultimi anni cmq accordi internazionali hanno messo un freno a queste "piraterie".
Quella dei satelliti killer è tra le teorie più accreditate oltre ovviamente a quella di creare più semplicemente satelliti "più puliti".
Una curiosità : si è pensato anche di utilizzare i buchi neri per lo smaltimento dei rifiuti.
In effetti in teoria si potrebbe fare ma la pratica....
Quando si raggiunge l'orizzonte degli eventi (diciamo il punto di non ritorno di un buco nero una parte di materia che vi cade in teoria dovrebbe
essere esplulsa e quindi si sono teorizzati grossi contenitori che lascino cadere i loro rifiuti nei buchi neri e che possano essere riutilizzati.
Ma questa è ancora fantascienza, non fantasia, ma ancora per molto tempo sarà solo fantascienza.
Tornando al dusty space, si sente spesso le persone anziane che danno la colpa dell'inquinamento atmosferico a questi razzi che si innalzano in una nube enorme.
Se si pensa che l'India tra 20 anni circa sorpasserà la Cina per popolazione e che la Cina tra intorno al 2020 arriverà ad avere 140 milioni di autoveicoli
si pensa veramente al peggio !
P.S.
Non ho capito cosa volevi dire
"Gli "spaziali" come li definiscono gli "astronomi" è un mondo affascinante, soprattutto coloro che lavorano al JPL ovvero ai progetti unmanned, ossia alle
sonde e satelliti esplorativi scientiici finalizzati all'esplorazione planetaria.
Abbiamo saputo più cose da queste "lune artificiali " che dalle missioni manned, ovvero quelle svolte a suo tempo dalle missioni Skylab, Spacelab e
ultimamente con la stazione orbitale Freedom.
Questo per parlare delle attività spaziali occidentali, ma i russi con le Soyuz e Salyut hanno dato un grandissimi contributo all'esplorazione del nostro
sistema solare."
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