Autore: claudio (---.24-151.libero.it)
Data: 06-16-01 17:19
Ciao Serafino, Ing.Comm.Dott.Rag.Grand Uff.Imper. ecc.
mi devo anch’io scusare per il ritardo.
A questo punto, considerando che siamo entrambi occupatissimi, credo che ci convenga adottare una convenzione di tacita venia che ci consentirà in futuro di omettere giustificazioni )
- Faccia marziana: Come già detto, è normale che le percezioni visive che abbiano qualche somiglianza “prospettica” ad immagini familiari vengano interpretate in modo semplice e, spesso, irrazionale. Basti pensare alle nuvole, ai profili delle montagne, ecc. , ma il discorso si complica quando subentrano i condizionamenti dovuti al desiderio di un contatto con altre civiltà, oppure dovuti alla presunzione umana di ritenersi concettualmente al centro dell’Universo o, comunque, l’essere pensante per eccellenza . Condizionamenti che, come in questo caso specifico, portano a ritenere che un’eventuale forma di vita extraterrestre evoluta debba avere le stesse nostre sembianze.
- Acqua liquida o CO2 liquida: Su quest’argomento, anche la NASA ha già fatto marcia indietro. C'erano evidenze contrarie all'interpretazione di acqua liquida ed esistono spiegazioni più plausibili (ghiaccio secco). Ormai, si ritiene che, nelle condizioni climatiche di Marte, l’acqua potrebbe esistere, salvo condizioni eccezionalmente favorevoli, solo sotto forma di ghiaccio o aeriforme. Inoltre, la maggior parte dei gullies si trovano in posizioni geografiche sfavorevoli alla presenza di acqua allo stato liquido. Alcuni ritengono che l’acqua liquida si possa trovare su Marte, ma solo a 500 metri di profondità e in altre posizioni geografiche. Quindi pare che non ci sia tutta quest'acqua liquida come ci avevano detto. Per ciò che riguarda la CO2 liquida, per la temperatura bassa e per effetto della pressione delle rocce sovrastanti, può, a circa 100 metri di profondità, mantenere una stabilità. Per i gullies è maggiormente credibile la possibilità che siano causati dalla violenta sublimazione di anidride carbonica (CO2) congelata nel sottosuolo. (Sunto dell’art. di F. Berengo – Coleum di maggio 2001): “Sembra che si tratti di profondi solchi scavati da CO2 che, presente in forma congelata nel sottosuolo, fuoriesce vaporizzando immediatamente e si espande violentemente condensandosi per effetto della temperatura rigida. Così si formano delle nevicate di CO2 solida che resta in sospensione in quella ancora gassosa, formando dei fanghi per agglomerazione con i detriti rocciosi provocati al momento dell’eruzione. I geologi lo chiamano fluido in sospensione che si comporta come un liquido capace di scavare solchi simili ai letti dei torrenti.”
- Equazione di Drake: Condivido le tue considerazioni, tranne per alcuni punti:
1) Se fossimo soli…. SAREBBE UN BELLO SPRECO DI SPAZIO: Questa ormai famosa frase tratta dal film Contact, a mio avviso, si basa su un concetto del tutto umanistico. Lo spazio, anzi, l’Universo, non segue le leggi della logica umana, ma quelle della fisica, della gravitazione, ecc. , che sono ben diverse da quelle che riteniamo razionali ai fini intellettualistici se pur accreditate dalla scienza. Noi vorremmo che l’Universo avesse un senso che ci collochi in una posizione precisa, o meglio, vorremmo che la vita, in qualunque sua forma, ne sia la componente principale. Di sicuro, almeno per me, la vita rappresenta quel che vorrei associare ad un fine razionale del Cosmo, ma per l’Universo la vita non è altro che una bizzarria della natura, una componente del tutto ininfluente alle sue dinamiche (sempre a mio avviso).
2) Nel secondo punto, affronti un altro punto fondamentale del desiderio umano. Non voglio tralasciando le tue simpatiche elaborazioni fantastiche sulla teoria di colonizzare la Via Lattea perché non sei il solo a sostenere che esistano numerosissimi pianeti cosiddetti “abitabili” per l’uomo. Ogni specie vivente conosciuta si è evoluta sul nostro pianeta e ritengo, se non impossibile, almeno molto improbabile che queste possano avere una qualche possibilità di sopravvivenza su di essi. Spesso la fantascienza (compresi i films e i telefilms di Star Trek) alimentano a dismisura questa credulità, infatti, non di rado compaiono astronauti o “coloni” che respirano l’atmosfera del pianeta senza problemi. La vita terrestre si è evoluta nel corso di 4,5 miliardi di anni assecondando i mutamenti geologici, ambientali ed atmosferici del nostro pianeta e si è modellata per vivere sul nostro pianeta. Ritengo assai difficili che le caratteristiche geologiche, chimiche, atmosferiche, ecc. della Terra derivate dai mutamenti incorsi in 4,5 miliardi di anni si siano susseguiti altrove in modo identico da rendere possibile una discreta adattabilità dell’uomo e di qualsiasi altra specie terrestre. In più, bisognerebbe ipotizzare anche la straordinaria combinazione che l’eventuale pianeta “abitabile” orbiti intorno ad una stella che emani lo stesso tipo di radiazioni a noi essenziali. Per essere da noi “abitabile”, poi, la vita su qualunque altro pianeta dovrebbe essersi già da tempo evoluta per consentire la formazione di una grande quantità di ossigeno nell’atmosfera, quindi, anche di batteri, virus, ecc. Lascio a te, che sicuramente ricorderai… ”La guerra dei mondi”, le logiche conclusioni.
- Hai ragione a lamentarti che non ci siano altri interlocutori su questo argomento. Me ne meraviglio e ne sono deluso anch’io!
Cieli sereni
claudio
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