Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data: 11-04-05 13:02
Carissimi,
Nell'attesa di conoscere i nomi dei moderatori del nostro Forum, desidero offrire a tutti noi un "trastrullo" scientifico e culturale apparso oggi sul settimanale l'Espresso.
Si tratta dell'intervista- colloqui al noto astrofisico britannico Sir Martin Rees, intervistato da Annalisa Piras, in occasione del Festival della Scienza di Genova.
Il titolo di questa intevista è già di per sè uno stuzzicante invito per tutti noi alla riflessione: "I mutanti sono fra noi!"
Sir Rees, che ricopre attualmente la prestigiosa carica di presidente della Royal Society of Science,a suo tempo appartenuta ad Isaac Newton, inizia questa entusiasmante conversazione asserendo:
"Non ci saranno umani ad assistere allo spettacolo della fine del Sole, tra circa sei miliardi di anni. Ma creature tanto diverse da noi quanto noi lo siamo per i batteri."
Alieni, esplosioni di galassie, raggi gamma cosmici, universi paralleli e viaggi interstellari - spiega Sir Rees- non sono da consiedrarsi più materia da fantascienza in quanto a tutti gli effetti hanno preso cittadinanza nell'astrofisica moderna.
Sul rapporto tra scienza e religioneSir Rees sottolinea il giusto distinguo tra le due cose:
" La scienza in sè non contiene principi morali e pertanto à giusto cercarli altrove: anche nella religione che può dare un contributo importante alla dimensione etica dell'applicazione delle nuove scoperte".
Ma- sottolinea l'astrofisisico- "E' essenziale però che il dibattito sia essenzialmente basato su fatti scientifici."
Sempre sull'argomento Sir Rees spiega come sia affascinato dalle meraviglie del cosmo e di come non abbia nessuna fede in un particolare dogma.
"Posso solo speculare: di sicuro l'evoluzione della specie non si è fermata.
Ci sono voluti 4 miliardi di anni per arrivare all'uomo: tra 5 miliardi di anni probabilmente- afferma lo scienziato- saremo diventati qualcos'altro!"
D'altronde- prosegue Sir Rees- è impensabile che noi siamo il punto finale di un'evoluzione: se guardiamo a un orizzonte di 200 anni, tutto è immaginabile in quanto, l'evoluzione, sta accelerando, ossia non va più al ritmo del processo descritto da Darwin ma ad una velocità determinata dalla tecnologia.
In sostanza, sottolinea l'astrofisico, con l'ingwegneria genetica possiamo modificare gli esseri umani.
Per la prima volta nella storia, il ventunesimo secolo vedrà l'uomo modificare se stesso: i primi mutanti saranno una realtà!
Alla domanda di cosa sia il 96 per cento della "materia oscura" che compone l'Universo, Sir Rees risponde:
"E' la materia principale che lega insieme l'universo ed è completamente diversa dagli atomi che noi conosciamo: più la scienza avanza e più si moltiplicano i misteri che ci pongono sempre nuovi interrogativi."
Ad esempio - illustra Sir Rees- uno dei quesiti che oggi ci poniamo riguarda la vera natura dello spazio, o cos'è successo prima del Big Bang!
Attualmente - prosegue l'astrofisico- possiamo risalire fino al momento originale dell'inizio dell'espansione dell'universo, ovvero fino al primo microsecondo dal Big Bang; mentre, quello che è accaduto prima è ancora avvolto dal mistero!
Sulla natura di altri mondi e di altri universi-isola Sir Rees dimostra ancor più la sua grande dote di scienziato e di uomo di cultura.
Infatti egli sostiene che che noi siamo solo un' isolotto di un arcipelago infinito di universi.
"E' un gigantesco salto concettuale, come quello di capire che il Sole è una stella come tante altre, che la nostra galassia è una delle infinite galassie.
Quello che abbiamo scoperto negli ultimi dieci anni è che ci sono miliardi di pianeti che orbitano come la terra intorno a milardi di altre stelle come il Sole, e che sono molto simili a noi."
Anche sulla pluralità di mondi abitati Sir Rees è abbastanza esplicito:
"Non sappiamo ancora se siamo soli in tutti questi universi, finchè non capiamo esattamente come la vita si sia creata sul nostro pianeta in quanto, non possiamo immaginare come potrebbe essersi sviluppata altrove: tra vent'anni lo capiremo meglio.
Alla domanda se Sir Rees creda alla vita extraterrestre risponde:
"Potrebbero già esistere forme di vita vicine a noi, ma talmente diverse dalla nostra che non le vediamo perchè non siamo nemmeno in grado di immaginarle. In altre parole, forse i limiti del nostro cervello sono quelli che creano i limiti della nostra scienza, incluse altre forme di vita che magari non possiamo riconoscere.
Molte delle teorie alle quali lavoriamo sono basate proprio sul concetto di nuove dimensioni.
In questa prospettiva, stupendamente infinita, quelle che abbiamo finora chiamato le fondamentali leggi della fisica, quelle di Einstein e della fisica quantistica, potrebbero diventare unaspecie di regolamenti, ossia una specie di leggi municipali!"
Tuttavia, sostiene Sir Rees, che nel futuro post-umano avverrà la colonizzazione di altri pianeti e forse prima della fine del secolo l'uomo sarà su Marte ed i post umani potrebbero invece oltrepassare i confini del nostro sistema solare.
Sperodi non avervi annoiato
un caro saluto a tutti
Antonio
PS
Non mancate al prossimo appuntamento con il Salotto di Urania:
Il nostro ospite sarà Stephen Hawking ed il "Programma Lisa sulle onde gravitazionali!
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