Autore: Luigi (---.fastres.net)
Data: 08-30-03 10:12
Questa recensione potrebbe tornarti utile. L'ha scritta Plinio Camaiti.
Il NexStar 114 GT un piccolo telescopio computerizzato a puntamento automatico, una evoluzione super-moderna del mitico riflettore da 114mm, anche se di tipo "corto".
Ho avuto in prova vari esemplari di questo strumento dall'importatore italiano Auriga perché sembrava che questo modello in particolare avesse dei problemi di funzionamento per quanto riguardava il sistema di puntamento automatico. All'inizio confesso di avere avuto anche io qualche problema, dovuto, come ho scoperto più tardi, ad alcuni miei errori di interpretazione del funzionamento più che a problemi reali posseduti dal telescopio.
Analizzando molto rapidamente questo telescopio, è un corto riflettore Newtoniano con primario f/4.5 e lente di Barlow installata in modo permanente all'interno del fuocheggiatore che porta la lunghezza focale da 500mm a 1000mm. Il secondario (di cui mi sono dimenticato di misurare il diametro, ma dovrebbe essere di circa 35mm, il che comporterebbe una ostruzione centrale pari a 0.3) è sostenuto dal classico spider e non dalla lastra di vetro (da finestra) che equipaggiava gli orribili Tanzutzu che hanno ammorbato il mercato degli anni '70 e '80. Il tubo è di metallo, le celle anche, e sono presenti viti di collimazione sul primario (azionabili anche a mano) e sul secondario (viti a brugola). Tutti e tre gli strumenti che ho provato erano quasi perfettamente collimati appena usciti dalla scatola originale.
La montatura è di tipo altazimutale monobraccio (chiamata anche a "mezza forcella"), con una struttura portante in lega leggera di alluminio e coperchi di chiusura in plastica. Il treppiede in alluminio, regolabile in altezza, ma secondo me un po' basso anche alla massima altezza (anche per me, che sono alto solo 1.74) è molto leggero, ma tutto sommato è funzionale anche a medio ingrandimento.
Come tutti i telescopi a puntamento automatico, il NexStar 114 è motorizzato in entrambi gli assi con motori a corrente continua, ed è controllato da un computer palmare contenuto in una pulsantiera di aspetto gradevole, con tastiera in gomma siliconica retro-illuminata. Nella parte superiore della pulsantiera c'è uno schermo LCD retroilluminato da una luce rossa. Le scritte sono apparse ben visibili.
Il telescopio viene alimentato a 12 Volt, forniti con un piccolo portapile oppure con una piccola batteria al piombo ricaricabile (è la soluzione che uso io) oppure ancora con un alimentatore stabilizzato da 12 Volt.
Durante le fasi preliminari dei miei test, ho avuto risultati sconcertanti dal sistema di puntamento automatico, di cui avrei dovuto conoscere bene le caratteristiche perché ne avevo curato personalmente la traduzione in lingua italiana del manuale di istruzioni. Dopo varie riflessioni e alcune prove, sono però riuscito a trovare il bandolo della matassa: si era trattato di un mix di problemi e di mancate implementazioni di alcune funzioni del software NexStar (il manuale è stato scritto per i modelli NexStar 5 e 8, ma le versioni più piccole NON ne includono tutte le funzioni, salvo che la Celestron si è dimenticata di dirlo alla clientela). Ma soprattutto si trattava di problemi originati dalle profonde differenze di mentalità che esistono tra gli americani e noi europei. Gli americani pensano di essere al centro del mondo, e utilizzano ancora unità di misura e metodi di indicazione della data, dell'ora, dei fusi orari, ecc. a noi poco congeniali. Il cocktail di tutti questi fattori ha generato non pochi problemi, che sono riuscito a risolvere o comunque ad aggirare, riuscendo a far funzionare in modo egregio questo piccolo telescopio e scrivendo una piccola "guida pratica per l'uso dei NexStar GT" che ho consegnato all'importatore Celestron in modo che lo distribuisca alla sua clientela.
Tirando le somme, dopo avere inserito i dati corretti nel computer NexStar GT, si comincia ad osservare: con grande divertimento e ho potuto, in una bella notte serena e limpida dell'aprile 2001, puntare e osservare una cinquantina di galassie, ammassi, nebulose e stelle doppie, che il NexStar GT 114 ha puntato con sorprendete efficacia, mettendoli SEMPRE nei pressi del centro del campo di un oculare da 25mm (40X, circa 1 grado di campo reale). Scegliendo stelle di allineamento molto distanti (suggerite dal computer NexStar), anche l'inseguimento si è dimostrato piuttosto preciso: dopo 20 minuti a 142x, gli oggetti sono rimasti inquadrati nel campo con una deriva non superiore a qualche primo.
La resa ottica è stata, per me, abbastanza sorprendente: lo Star Test, eseguito a 192x (oculare Pentax XL 5.2mm) ha evidenziato una ottima correzione delle aberrazioni geometriche, compresa la sferica. Le due figure di diffrazione intrafocale ed extrafocale sono apparse praticamente identiche, segno di una ottima correzione. L'unico problema evidenziato dalle ottiche è stato il coma fuori asse: l'ampiezza del campo corretto è apparso essere non superiore a 30 primi (mezzo grado).
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