Autore: SergioVi (---.98-62.inwind.it)
Data: 09-11-03 15:30
Caro Antonio,
sono lieto di riprendere parte ad una rubrica che, come ha affermato Marco, è mancata a molti "vecchi" del forum, durante questa torrida estate. Il tuo modo di parlare mi ricorda quasi quello di un filosofo, più che di un astrofilo, ma forse, come sottolineato da Alfonso, i due termini sono quasi equivalenti, quando ci affidiamo alle braccia di Urania per uscire dal mondo convulso in cui viviamo per ritrovare un contatto intimo e ravvicinato con la natura che ci circonda, diventiamo tutti un pò filosofi. E dobbiamo coltivare gelosamente, ritengo, questo spirito, è un messaggio che rivolgo benevolmente a tutti gli amici, specialmente quelli che, in questi due mesi, si sono prodigati (con ottimi risultati) di fronte a webcam, pc e programmi di elaborazione per cogliere qualche sfumatura sfuggevole di Marte. Non lasciatevi completamente assorbire da tecnologie che, per quanto efficienti, non avranno mai l'impatto emotivo di un'osservazione condotta per ore all'oculare, in contatto più intimo con il cosmo. Credo che oggigiorno, essendo colpiti da una miriade di stimoli esterni, facciamo fatica a trovare un equilibrio interiore che ci permetta, al tempo stesso, di godere appieno delle immense possibilità offerte dal mondo esterno senza perdere la bussola, cioè il contatto con quelle cose semplici che rendono veramente ricca ed appagante la vita. Se hai notato Antonio, in quest'ultimo mese sono stato l'unico a condurre osservazioni visuali dirette su Marte ed a riportarle, in seguito, su un disegno di carta. La cosa da un punto di vista mi ha fatto piacere, perchè significa che non troppi ( a parte mastro Serafix) osano cimentarsi con un disegno che, per quanto ben fatto, può essere sempre soggetto ad errori di valutazione e ad "illusioni" ottiche del cervello umano, che può far vedere ciò che, in realtà, non c'è.
Ma da un lato ciò mi è anche dispiaciuto, perchè tante immagini digitali probabilmente sono state ottenute, come dice Marco, con una frettolosa osservazione di 5 minuti all'oculare. E ciò fa perdere il contatto intimo con un oggetto celeste che invece io oramai, dopo mesi di pazienti osservazioni, ho imparato a conoscere a fondo.
Concludo qui il mio intervento, al prossimo salotto cari interlocutori
Sergio
|
|