Autore: antonio (194.243.137.---)
Data: 12-12-02 14:00
" L'Astrofilo, raccomandava Camille Flammarion, farà bene a tenere sempre un registro sul quale annotare tutte le osservazioni che comunque viene facendo,non soltanto quelle con gli strumenti,ma anche le altre, soprattutto se insolite."
Gran parte di noi ammiratori e studiosi del cielo ha avuto come precettore un "astrofilo anziano" ( così chiamato in gergo astrofilino), al quale dobbiamo rendergli grazie per averci insegnato ad osservare le stelle e utilizzare al meglio il nostro fedele compagno: il telescopio!
Rispolverando per l'occasione dalla soffitta dei miei ricordi chi è stato il mio "precettore" posso dire di essere stato abbastanza fortunato: l'Osservatorio Astronomico di Roma!
Era il 1968, da poco avevo lasciato la mia città natale per vivere definitivamente a Roma:
Avevo lasciato i miei studi in quanto, per motivi familiari, dovetti trovarmi un lavoro per vivere e, nel contempo, proseguire i miei studi nelle scuole serali.
L' Astronomia non era ancora entrata nella mia vita, ma un giorno un mio carissimo amico il quale mi prestava i libri da leggere, in quanto non avevo le risorse economiche per acquistarli,mi diede da leggermi non il solito testo di storia o di filosofia, ma bensì uno di astronomia:" La struttura dell'Universo"di Shatzman.
Ebbene, fu come riscoprire un nuovo mondo: l'autore mi prese per mano e mi condusse pagina dopo pagina alla scoperta dell 'Universo!
Ero affascinato da questo " mondo" che la sera osservavo dalla finestra della mia cameretta: vedevo in cielo le costellazioni ma non sapevo ancora distinguerle, non riuscivo ad individuare neppure la stella polare!
Tuttavia, ero affascinato da esse e rimanevo in contemplazione ad osservarle, mentre mentalmente mi ripassavo ciò che avevo letto nel mio primo libro di Astronomia!
Il mio amico mi suggerì allora di frequentare le lezioni di astronomia al Planetario che si trovava in Piazza Esedra (oggi piazza della Repubblica), ove certamente avrei trovato qualche astrofilo con cui scambiare delle opionioni.
Così feci e lì conobbi un gruppo di astrofili, tra i queli ricordo il Prof.Carnabuci ed il signor Tosi, che lavorava presso il negozio della Salmoiraghi.
" Per prima cosa devi abbonarti alla rivista Coelum, devi acquistare l'atlante del Lacchini e il libro "Astronomia Pratica" di Wolfang Scroider ." mi dissero sapientemente questi "anziani astrofili".
Così feci, anche se dovetti risparmiare qualche lira per potermi abbonare a Coelum ed acquistare l'atlante ed il libro che fortunatamente era della poket della Longanesi.
Intanto si faceva strada il desiderio di possedere un telescopio per osservare il cielo: la sera con le cartine pubblicate nel "Astronomia Pratica" cercavo didare il nome alle costellazioni ed alle stelle che osservavo in cielo dalla mia cameretta.
Rammento che mia zia, con la quale vivevo, mi chiedeva cosa trovassi di così interessante nel vedere quei puntini luminosi che brillavano in cielo!
" Ma è l'Universo, in ognuna di esse potrebbe celarsi un sistema planetario simile al nostro: potrebbe esserci una forma di vita a noi sconosciuta" rispondevo allo scetticismo della mia dolce zia.
Poi, amici miei, era ed è così bello osservarlo nel suo insieme, saper riconoscere le stelle per nome e le loro intrenseche caratteristiche ( mi riferisco a quelle di 1^ grandezza); saper distinguere un pianeta da una stella, individuare nel grande labirinto celeste delle costellazioni dove si celano le nebulose e gli "universi isola" e navigare con esse nell' infinito Universo stellato.
Embè,non era cosa da poco: la fantasia non mi faceva difetto e, per dirla tutta, neanche oggi, a distanza di oltre trent'anni!
Ma veniamo al nocciolo della questione: per iverso tempo, in quanto non aveno le finanze necessarie perl'acquisto del telescopio, dovetti "accontentarmi" di andare due volte al mese all'Osservatorio Astronomico di Monte Mario per aiutare, si fa per dire, gli astronomi nel corso delle serate osservative che organizzavano per gruppi di studenti o di persone interessate all'Astronomia.
Ebbi così modo di fare la conoscenza con Giorgio Buonvino, il quale si occupava anche di organizzare questi gruppi e di portarli la sera del sabato in specola ove c'era il rifrattore da 18 centimetri con il quale vidi la prima volta la Luna, Saturno,Giove e tanti altri corpi ed oggetti del cielo stellato.
Ed è proprio in occasione di una di queste serate osservative che Buovino mi disse una cosa importante: " Per le osservazioni puoi utilizzare utilizzare il telescopio dell'Osservatorio, ma sappi che esso è finalizzato alla ricerca scientifica e non al puro divertimento: devi iniziare a porti degli obiettivi di ricerca, perseguirli e soprattutto devi scrivere tutto ciò che osservi e che fai, in poche parole devi dotrti di un quaderno delle osservazionisul quale "memorizzare" le tue osservazioni allo strumento."
La pena per un mio eventuale rifiuto era naturalmente quella di non poter più accedere in specola e quindi addio osservazioni!
Così avvenne, mi procurai una matita, un notes e tanta,ma dico tanta buona volontà per iniziare sotto la sua guida a divenire un "Astrofilo".
Per la cronaca le fotografie al telescopio si facevano con delle particolari lastre di vetro che costavano un occhio della testa, il cui uso era di esclusiva competenza degli astronomi dell'Osservatorio.
Ebbene, imparai a servirmi del quaderno per fare le mie osservazioni su cui diligentemente riportavo anche i disegni degli oggetti o dei corpi celesti che osservavo.
Una sana abitudine che ancora oggi conservo, anche sè per un lungo periodo di tempo non ho più svolto in quanto avevo abbandonato, ma solo pro-tempore, la Scienza di Urania.
Oggi, a distanza di tanti anni conservo ancora alcuni di questi quaderni e mi fà piacere poterli rileggere con occhio più maturo sia per l'esperienza maturata che per l'esperienza di vita.
Pertanto, vi esorto a fare altrettanto e vedrete che il vostro lavoro non darà vano, anzi è importante soprattutto se teniamo conto che questi dati possono tornare utili alle varie sezioni di ricerca dell'UAI: Luna, Pianeti, Sole, Variabili e Stelle Doppie.
Cosa occorre come corredo?
Direi poche cose ma essenziali: una serie di matite tra le quali una morbida,un notes ove riportare nell'immediato dati e disegni, un quadernone a spirale su cui trascrivere (in bella copia), i dati ed i disegni riportati nel notes, uno o più sfumini per spandere il colore della matita a carboncino, una scatola di pastelli, un compasso, un righello, tempera matite, gomma pane etc...
Prima di ogni osservazione bisogna riempire una sorta di scheda: nome e cognome dell'osservatore o degli osservatori, tipo di strumento, oculari adoprati, oggetto osservato, luogo dell'osservazione, durata dell'osservazione, condizioni meteo del luogo secondo la scala Antoniadi e questo solo per iniziare e dopo il resto, ossia disegno dell'oggetto o del corpo che osservate badando bene a riportare tutti gli oculari che adoperate durante l'osservazione soprattutto se state osservando dei pianeti, la Luna o il Sole.
Per queste cose vi rimando al sito dell'UAI afferente alla Luna, Pianeti, Sole e stelle variabili.
Naturalmente nellavostra relazione non mancate di trascrivere le vostre impressioni: sono proprio quest'ultime, insieme al disegno, che vi torneranno utili nelle osservazioni future.
lasciate perdere di trascrivere su floppy o cd. usate invece il quaderno e vedrete che vi verrà il desiderio di compiere tante osservazioni e di trascriverle tutte nel vostro prezioso quaderno di astronomia che vi terrà compagnia per tutta la vostra lunga vita di astrofilo!
Un caro saluto a tutti voi
antonio
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