Autore: ANTONIO (194.243.137.---)
Data: 11-10-03 15:43
Ancora una volta le leggi che sovrassiedono alla meccanica celeste del nostro Sistema Solare ci hanno regalato il suggestivo spettacolo in cui Gea si frappone tra la eterna lucerna e Selene.
Per alcuni minuti la Luna si spenge, cessa di esistere dando vita al regno delle tenebre ove le anime dei morti tornano nei luoghi a loro cari.
Deimos e Fobos: terrore e paura è ciò che incuoteva questo fenomeno alle popolazioni passate, quando vedevano l'argentea Selene sparire coperta dall'ombra di Gea.
E' la stessa sensazione che ho provato sabato notte, quando con alcuni amici stavo ammirando l'inizio del fenomeno dalla mia terrazza.
Le nuvole attraversavano come ombre nere la superficie della Luna, mentre il suo lembo sud occidentale scompariva alla nostra visione dandoci il segnale che era in atto l'inconsueto rito dell'eclisse.
Il grigio si presentava hai nostri occhi con tutte le sue sfumature, mentre l'argenteo colore della Luna andava anch'esso assumendo il cinereo colore dell' ignoto.
Nuvole vaganti che assumono l'eterea forma di strani esseri; ombre che osservano, che dominano con la loro eterea presenza l'ancestrale e misterioso cerimoniale che si stà compiendo, in cui l'uomo può soltanto assistere.
Gli astri della notte sono fermi nei loro asterismi zodiacali, mentre il rosso Ares prosegue il suo cammino attraversando lentamente da est verso ovest la volta celeste.
Come guardiani dell'ignoto Deimos e Fobos ci conducono nel regno delle tenebre del nostro inconscio ove dimora il loro regno: il terrore dell'ignoto di ciò che per noi umani non è dominabile dalla ratio.
Il grande drago dell'orgoglio e dell'onnipossenza umana è sconfitto dalle eterne leggi che da sempre regolano il Cosmos.
Il tempo trascorre e con esso l'ancestrale rito raggiunge il suo apice chiudendo le porte alla cinerea luce di Selene.
Ora domina nel cielo di questa notte dedicata a Zeus il colore rosso scarlatto della paura,del terrore, della guerra e ,del sangue.
Anche morte attende il compiersi dell'ancestrale rito: non osa abbassare la falce per timore di profanare l'incompiuto rito dell'eclisse.
Il silenzio aleggia intorno a noi, tutto è fermo ed immutabile, persino il vento.
Simili ad ancestrali dolmen di cemento i palazzi elevano le loro ombre verso il cielo, quasi volessero invocare l'aiuto degli dei.
Per qualche attimo i nostri respiri si arrestano: avvertiamo la presenza dell'ignoto, di queste eteree forme che volteggiano , facendo vibrare l'aria con la loro misteriosa presenza .
D'untratto riemergono dall'inconscio le ancestrali paure dell'uomo: Deimos e Fobos sono accanto a noi, sbeffeggiandoci della nostra arroganza e presunzione di umani.
La mente trema, per alcuni istanti ci sembra che la falce lunare della Signora della notte si abbatta su noi, la nosrta mente viene sommersa dai ricordi, la nostra storia prende forma, sembra che tutto crolli, svanisca nelle tenebre della paura e del terrore...
Poi, d'incanto, tutto snanisce, l'argentea luce di Selene torna a spendere di nuovo nello Zodiaco Celeste del Firmamento, facendo volatilizzare i mostri ed i draghi della notte nelle profondità del nostro incoscio.
Ecco come ho vissuto l'eclisse di Luna!
alla prossima
Antonio
|
|