Autore: antonio (---.tim.it)
Data: 02-20-03 10:29
Caro Serafino,
Innanzitutto ti ringrazio per aver risposto alla mia richiesta di raccontarci come si è svolta la tua osservazione di Giove.
Tuttavia hai dimenticato di dirmi che tipo di strumento hai usato, quali tipi di oculari e se hai utilizzato anche dei filtri colorati e la lente di barlow.
Manca anche l'ora dell'osservazione, elemento fondamentale per scrivere una scheda osservativa.
Spero che tu risponda dettagliatamente a questo mio ulteriore invito.
Colgo anche l'occasione, visto che mi hai posto la domanda, su quale possa essere il sito migliore per poter osservare bene i pianeti.
In prima approssimazione direi il balcone o la terrazza di casa, in quanto in città l'aria non è turbolenta nelle alte e medie quote, così le immagini sono più ferme e di conseguenza offrono all'osservatore più dettagli.
Per raggiungere un certo standard ottimale nell'osservazione dei pianeti, occorre fare molta pratica e di non superare mai, salvo casi eccezionali, i 250 ingrandimenti, oltre i quali è praticamente inutile avvwenturarsi.
Solo chi possiede un rifrattore ED o opocromatico può tentare la "sorte" di oltrepassare il limite dei 250 per raggiungere i 400 ingrandimenti.
Ma stiamo parlando di rifrattori ad alta definizione i quali sono i più indicati per l'osservazione stellare e di planetologia.
Con gli specchi, in particolare i catadriottici, è consigliabile attenersi alle indicazione degli esperti.
A riguardo, devi sapere che Guido Ruggeri, uno dei più grand esperti ed osservatori di Marte, con il suo strumento ( 25o newton ottica marcon), non superava quasi mai i 250 ingrandimenti.
Tieni presente che effettuava le osservazioni dal giardino della sua casa che si trovava nel centro di Mestre!
Ruggeri è ancora oggi, nonostante la sua non recente scomparsa, un punto di riferimento per tutti gli astrofili che si dedicano all'osservazione planetologia e in particolare di Marte.
Un'altro grande astrofilo, anch'egli purtroppo scomparso, era De Mottoni, il quale svolgeva le sue osservazioni da Genova!
Come vedi questi due grandi astrofili riuscivano dalle proprie abitazioni ad osservare con successo il pianeta rosso.
Ruggeri, racconta nel suo libro "Il pianeta marte" alcune sue osservazioni e al riguardo suggerisce di osservare a tratti, ossia di non "incollarsi" sull'oculare, ma di eseguire le osservazioni letamente e cercando di cogliere sempre più particolari dell'oggetto osservato e di disegnarli su di un apposito quaderno. (leggi quaderno dell'Astrofilo).
Altri tempi?
lascio a voi tutti la risposta, spero che Ruggeri, De Mottoni e Farlorni hanno lasciato un grande vuoto nell'astrofilia italiana e la mia speranza è appunto quella di "addestrare" nuove leve di astrofili verso l'osservazione del cielo stellato, come d'altronde loro fanno da lassù!
cieli sereni
antonio
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