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 "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data:   01-26-04 13:46

Carissimi,

Il "Salotto di Urania" è stato nel corso del 2003 uno de gli appuntamenti più visitati di questo forum, soprattutto per gli argomenti trattati i quali talvolta hanno affrontato l'astronomia o scienza di Urania, sotto diversi aspetti: culturale, filosofico, teologico, storico e scientifico.

Anche quest'anno mi ripropongo, salvo indicazioni diverse, di riproporre alla vostra attenzione questo angolo di riflessione il cui scopo è appunto quello di stimolarvi ad approfondire alcuni aspetti della vita sia pratica che culturale di ognuno di noi.

In altri termini il "Salotto di Urania" vuole essere un "pensatoio" su cui tutti noi riflettere sul nostro vissuto, e sulle proprie esperienze e conoscenze individuali le quali proiettono la nostra mente verso nuove esperienze intellettuali e per certi versi filosofiche.

Non fatevi ingannare dalle roboanti parole che ho scritto, volgio semplicemente dire che l'Astronomia possiamo anche viverla non solo osservando le stelle, ma anche chiederci perchè stiamo osservando, quali sono le nostre sensazioni che ci accompagnano lungo il sentiero della conoscenza degli astri.

Ed ancora perchè esiste il Creato e l'uomo e con esso la Civiltà!

Una civiltà che dedica la maggior parte del suo tempo a rincorrere l'effimero, il potere, il possesso delle cose e naturalmente il denaro!

In poche parole siamo immersi in una civiltà nella quale predomina il materialismo e l'utilitarismo a discapito invece della conoscenza umana che invece richiede un notevole, ma appagante impegno culturale.

In molti di voi ho notato una grande disponibilità al dialogo, all'amicizia ed alla conoscenza è ciò costituisce un ottimo collante affinchè ciò che è stato scritto è detto dai grandi uomini del passato non rimanga sepolto dalla polvere del tempo.

Già, il tempo, un concetto che si può esprimere ed interpretare in diversi modi a seconda di come intendiamo definirlo: matematicamente, scientificamente, filosoficamente, religiosamente oppure non definirlo affatto, ossia considerarlo come una astrazione mentale che appartiene alla razza umana e non all'intero Universo.

In altri termini, intendo dire che ciò che noi umani consideriamo "Tempo" ossia la misurazione convenzionale del passato, del presente e del futuro è anche un concetto sia filosofico che scientifico adattabile anche all'Universo?

Oppure l'Universo possiede intrinsecamente una propria concezione di murazione del Tempo?

Chissà, forse un giorno lo scopriremo, come scopriremo di non essere soli nell'Universo, di non essere l'unico pianeta abitato e presumibilmente anche altre cose che oggi ci appaiono impossibili come, ad esempio, attraversare il Tempo.

Ecco, questa è una bella domanda:come si attraversa il Tempo?

Come possiamo noi umani percorrere l'Universo da un capo all'altro di esso senza invecchiare.

La relatività ci offre una chiave di lettura e la cosmologia moderna ci offre gli strumenti ed i mezzi teorici per attraversare lo spazio-tempo, ma sempre in una chiave cosmologica legata al pensiero ed all'esperienza umana la quale ancora possiede dei limiti di conoscenza ed interpretativi dell'Universo.

Creatio ex nihilo!

Nulla nasce dal nulla ad eccezione del Creato per mano divina.

Anche questo concetto potrebbe essere una chiave interpretativa dell'Universo, ma per accettarla bisogna prima accettare la Fede è poi il principio della Creatio ex nichilo!

Anche su questo tereno tutto è discutibile ed opinabile in quanto non siamo in grado con la nostra intelligenza di comprendere cosa vi possa essere prima del nulla in quanto non sappiamo ancora definire il nulla e con esso il principio che ha dato vita al Tempo!

Ecco ritorniamo al Tempo, al Cronos di tutto ciò che ha dato origine all'origine, ovvero al Creato, all'universo che noi osserviamo con le sue innumerevoli luci cosmiche entro cui è racchiusa la vita sia essa chimica che intelligente.

L'Universo pulsa come cpulsa il nostro cuore, batte come il cuore di un atlata che vuole raggiungere il traguardo della vittoria e della gloria, mentre l'uomo, quello che pensa, il suo traguardo è la conoscenza, non l'effimero che appartiene solo ed unicamente all'attuale modello di civiltà consumistica.

Se potessimo cogliere in una conchiglia il "tempo" egli ci farebbe ascoltare le parole dei grandi pensatori della storia: Platone, Aristotele, Epicuro e tanti altri ancora è noteremmo così che il loro pensiero ancora echeggia, come se fossimo nell'antro della Sibilla Cumana o nell'orecchio di Dioniso a Siracusa, nell'etere, nello spazio, in quella immensità oscura e nello stesso tempo raggiante di vita e di luce, in cui il Cronos, ossia il Tempo ne è l'eterno custode, come a suo tempo i templari furono i custodi del Santo Sepolcro nel tempio di Gerusalemme.

Il Tempo si coniuga con la Storia ed essa a sua volta si unisce con la conoscenza e con il vissuto dell'umanità la quale a percorso solo alcuni istanti del suo eterno cammino nell'universo.

Un Universo che ci apare maestoso, profondo, affascinante, ma nello stesso tempo sconosciuto e terribile capace di mutare gli eventi in una manciata di secondi, di attimi in cui tutto svanisce per poi riapparire sotto forma di una nuova vita.

Nulla si crea, nulla si distrugge!

Pensate alla nostra vita: si nasce, si cresce e si muore: il nostro corpo subisce solo delle trasformazioni chimiche, ma non il nostro pensiero, esso vive è presente, ancora pulsa nell'etere racchiuso nello scrigno del Tempo.

Purtroppo non abbiamo ancora la conchiglia che ci consente di raccoglierla, ma un giorno riusciremo anche in questa impresa, ovvero quando riusciremo a dialogare con l'eterno Cronos che governa l'Universo.

Un caro saluto

antonio

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 Re: "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: Serafino 
Data:   01-26-04 14:47

"cos'è il tempo? se nessuno me lo chiede lo so, ma se qualcuno me lo domanda non lo so spiegare". erano parole di s.agostino se non erro, giusto?
purtroppo non so dare definizioni riguardo al tempo e mi trovo d'accordo con quanto detto da agostino qualche secolo fa.
inoltre se penso alla vastità dell'universo ed al fatto che mai potremmo riuscire un giorno ad attraversare in tempo reale la sua immensità per poter approdare in luoghi sconosciuti e mai visitati dall'uomo, beh, è un pensiero che mi fa accapponare la pelle.
chissà che non esistano veramente i wormhole e si possano utilizzare un giorno x sbucare in qualsiasi punto dell'universo dandoci modo di accumulare nuove conoscenze e sciogliere annosi dubbi.
alla prossima. ciao

seraf

In fondo, è meglio viaggiare pieni di speranza, che essere già arrivati-S. Hawking
http://info.supereva.it/serafix3/Index.html?p

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 Re: "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: DavideV 
Data:   01-26-04 16:51

Beh, io credo che noi astrofili possiamo già considerarci una specie a parte, presi come siamo nell'osservare ciò che non si può toccare con mano. Ma in quanto esseri umani non credo che comunque ci distinguiamo molto...
Ultimamente, all'annuncio del rilancio verso lo spazio dell'attuale amministrazione americana, mia madre ha esclamato indignata "...con tante gente che muore di fame". Da un lato difendo la mia posizione di astronomo dilettante, ma dall'altra non posso che condividere le "angosce" della mia progenitrice. Perché dico questo? Perché se da un lato difendo la corsa allo spazio essendone legato tramite la passione per i misteri della volta celeste, parlando dalla mia posizione di cristiano (in senso reale, cioè "discepolo di Cristo", e non quale semplice appartenente ad una ragione sociale) mi domando se veramente l'attraversare lo spazio e, per citare Antonio, il tempo possa portare l'umanità a fare un balzo avanti, e se sia veramente indispensabile dover spendere molte risorse per tendere a ciò.

Non voglio affermare bigottamente che ciò sia impossibile "perché nella Bibbia non è scritto", altrimenti anche gli aerei, Spirit, Opportunity e tante altri successi della teconolgia sarebbero impossibili perché di essi non vi è traccia nelle Sacre scritture. neanche che ciò sia assolutamente vietato perché nessuno ci vieta di apportare migliorie al nostro modo di vivere. Molte di queste "migliorie" hanno però avuto effetti devastanti che sono sotto gli occhi di tutti...

"Tutto mi è lecito, ma non tutto mi edifica", diceva l'apostolo Paolo. Siamo liberi di fare ciò che giusto e ciò che è sbagliato. Nessuna condanna, per carità, uno solo è Colui che può giudicare.

Ma siamo veramente chiamati ad arrivare al punto di poter attraversare il tempo e lo spazio per giungere nei più remoti angoli dell'Universo?

Io credo che lo spazio più difficile seppur infinitamente piccolo che noi siamo chiamati a superare è quello che separa il nostro cuore da Dio e da coloro che ci sono affianco.

Posso testimoniare che da quando io ho smesso di essere il mio dio la mia vita è cambiata...

...un saluto a tutti!

DavideV.
---
«I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l'Opera delle sue mani.»
(Salmo 19:1)

http://davidev.altervista.org

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 Re: "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: alfonso 
Data:   01-26-04 19:50

Ciao Antonio,
tu dici:
....Il "Salotto di Urania" è stato nel corso del 2003 uno de gli appuntamenti più visitati di questo forum...

hai ragione.
Credo che siano belli e importanti i momenti di riflessione che ci proponi regolarmente.

A noi piace volare con lo sguardo e con l' anima verso mete lontane.

Il telescopio è un mezzo per volare e sognare "ad occhi aperti" nel vero senso della parola.

Solo la mente umana può riuscire nel prodigioso viaggio attraverso il tempo e nello spazio siderale infinito.

La capacità di comprendere il Tempo e lo Spazio questa è, probabilmente,
la cosa che ci differenzia dagli altri esseri viventi?

La capacità di comprendere il tempo che passa, la capacità di capire che c' è il presente e che prima di esso c' è stato un passato ( Storia ) e dopo ci sarà il Futuro.
Il mio gattino non credo sia cosciente del suo passato nè del suo futuro. Non sa pensare il suo passato, i suoi antenati, la sua storia, non penso che comprenda il suo futuro.

Ciao a tutti.

- E' doveroso per i credenti, a qualunque religione appartengano, proclamare che mai potremo essere felici gli uni contro gli altri; mai il futuro dell'umanita' potra' essere assicurato dal terrorismo e dalla logica della guerra.
Giovanni Paolo II -

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 Re: "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: urania (194.243.137.---)
Data:   01-26-04 22:03

"QUO VADIS, DAVIDE?"

iL TUO POSTO E' ACCANTO A NOI, DISCEPOLI DELL'ETERNO E DELL'UNIVERSO.

NOI SIAMO L'ALFA E L'OMEGA DI COLORO CHE CELEBRANO SULL'ARA DELLA CONOSCENZA L'ANTICO RITO CHE CI CONGIUNGE ALLO ZODIACO CELESTE.

SIAMO STATI PRESCELTI DA COLUI CHE ERA CHE E' E CHE SARA' AFINCHE' POSSIAMO AMMIRARE E COMPRENDERE LA SUA IMMENSA OPERA CELESTE CHE L'UOMO CHIAMA CREATO.

UN CARO SALUTO, E CHE L'ALTISSIMO ILLUMINI SEMPRE IL TUO CAMMINO VERSO LA CONOSCENZA.

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 Re: "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: DavideV 
Data:   01-27-04 12:02

"Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro [degli uomini] cuori il pensiero dell'eternità, sebbene l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta." (Ecclesiaste 3:11)

Credo che questo verso della Bibbia sia abbastanza eloquente di fronte al problema che ci siamo posti! La facoltà primaria che ci distingue dagli animali è quella infatti di pensare all'infinito. Dopo di questa, ma certamente non meno importante, anzi, è quella di poter discernere il bene dal male e scegliere di conseguenza.

Come diceva giustamente Alfonso, quindi, abbiamo la possibilità di pensare al nostro passato, presente e futuro, relazionando le nostre azioni con essi.

L'unico futuro che il mio gatto riesce a percepire è quello più immediato, dall'apertura della scatola alla corsa verso la ciotola! ;-)

DavideV.
---
«I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l'Opera delle sue mani.»
(Salmo 19:1)

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 Re: "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: Giampaolo (---.pool212171.interbusiness.it)
Data:   01-27-04 18:46

Questo è uno di quegli argomenti che periodicamente ritornano, trascinando con sè discorsi vastissimi, ed è difficile rimanere sui binari.

Davidev, ha infatti toccato un'argomento estremamente complesso sia dal punto di vista scientifico culturale, che sociale.

Io al contrario mi reputo ateo ormai da anni. Sono stato educato da cattolico, da mia madre grande devota, e dal momento che iniziai a pensare ello spazio, al tempo, e a tutto ciò che nell'universo ci circonda, ho avuto un effetto contrario, cioè ho iniziato a farmi delle domande, che non trovavano risposte nel "mistero della fede".

Lo sò, lo sò Antonio cosa starai pensando, la farò breve per contenere l'argomento in ambito legato al nostro forum, ma era tempo che la mia pentola bolliva, ed ecco un'occasione.

Io non riesco a perdermi nella meraviglia di Dio, perchè ho imparato a dare risposte a quesiti, ad essere curioso, a meravigliarmi di fronte alla storia geologica del nostro pianeta che non si ferma a 2000 anni fà, fino ad arrivare al pensiero metafisico del tempo, che a me sinceramente sfugge...
Al tempo stesso, non sono un'animale dedito solo a mangiare, dormire e riprodurmi. Ho sentimenti, affetti, amicizie e bisogni, cose che ritengo si possono insegnare anche senza essere sotto l'egidia divina.

Però, per tornare all'argomento iniziale, noi siamo degli animali particolarissimi, che hanno la capacità di sintetizzare il tempo (al contrario del gatto di Alfonso), non credo che si potrà mai riuscire ad attraversare le distanze cosmiche (anche se da astrofilo la cosa mi fà sognare), forse noi scompariremo prima, visto come vanno le cose qui da noi!

A me piace più pensare di far parte non di un disegno divino, ma di un grande sistema che è l'Universo, sorretto, mosso ed animato dalle grandi leggi di natura, che ritengo ci sono ancora grandemente sconosciute.

Perdonate lo sfogo, avrei ancora da chiarire concetti, pensieri e quant'altro, su un'argomento legato, o meglio dire, saldato all'aspetto sociale e culturale della nostra razza umana.

Un saluto.
Gp.

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 Re: "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: Enrico 
Data:   01-28-04 15:40

Cita:

"cos'è il tempo? se nessuno me lo chiede lo so, ma se qualcuno me lo domanda non lo so spiegare". erano parole di s.agostino se non erro, giusto?
e già non sbagli proprio, comunque sia proprio sul problema del tempo sto leggendo un interessantissimo libro attualmente di Paul Davies - I misteri del tempo - L'universo oltre Einstein. Ne consiglio a tutti la lettura!

Astro-Web.org
La distinzione tra passato, presente e futuro è solo un’illusione, anche se ostinata - Albert Einstein

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 Re: "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: Serafino 
Data:   01-28-04 15:54

io quest'estate avevo letto il fiume del tempo di Novikov

In fondo, è meglio viaggiare pieni di speranza, che essere già arrivati-S. Hawking
http://info.supereva.it/serafix3/Index.html?p

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 Re: "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data:   01-28-04 18:48

Caro Gianpaolo,

Ognuno di noi, anche inconsapevolmente dalla propria volontà, percorre un sentiero già delineato che il più delle volte non comprendiamo.

Come potrei raccolgiere il mare o l'Universo in una conchiglia?

Come potrei comprendere ciò che ci attende oltre le colonne d'Ercole della vita?

Eppure la nostra esistenza è piena di segnali, di circostanze che c'inducono a proseguire il nostro cammino.

Un cammino nel quale non si è soli, anche se talvolta ci pare d'esserlo, ma non è così,almeno all'apparenza.

Scavare dentro di sè non vuol dire professarsi ateo,tutt'altro!

Le domande che ti poni non sono dovutre al caso, semmai l'opposto di ciò che si è propensi a credere.

Dio non si mostra a noi, come non lo ha fatto con i profeti, sul monte Sinai ed in tante altre occasioni, ma lo si percepisce lo si intuisce attraverso la sua opera che noi definiamo Universo.

"Creatio ex nichilo" non è un concetto filosofico e teologico posto lì tanto per fare accademia, bensì vuole essere ed è un principio su cio si basa il pensiero religioso in merito alla creazione.

Il bene è il male non sono dei beni acquistabili al supermercato, essi nascono con noi è siamo sempre sempre noi, grazie al libero arbitrio, che decidiamo di scegliere una strada o l'altra.

L'Universo ha molte chiavi di lettura, non solo quella prettamente scientifica, forse, a mio vedere, non è quella decisiva, piuttosto sarà l'esprit che ognuno di noi possiede insieme al bene ed al male a porci sulla strada della conoscenza.

Sono certo che in un preciso istante della nostra esistenza saremo avvinti dallo spirito che ci condurrà verso nuove conoscenze interiori e speculative.

Un pò che è avvenuto per Abramo il quale ha abbandonato tutti i sui averi per condurre il suo popolo in Terra Santa.

Ognuno di noi è il pellegrino di sè stesso il cui percorso inizia con la sua nascita per poi, al momento opportuno, giungerà anch'egli nella sua Gerusalemme!

Ne sono certocche ciò avverrà anche per te ed anche per l'amico Luigi il qualr prima di natale scrisse che non riusciva più a provare le sensanzioni che provava da ragazzo quando allestiva il Presepe.

Abbandonatevi alla gioia di voi stessi, pensate che siete vivi e che avetee avuto in dono la vita e con essa molte virtù che ancora non avete del tutto scoperto in voi stessi.

L'Astronomia è un'ottima compagna per affrontare il sentiero della vita che molto spesso si presenta aspro ed incomprensibile, ma approfondendo ed analizzando con l'anima e con il giusto esprit riusciamo anche a darci delle risposte che a prima vista ci appaiono confuse o distorte.

La fede, come il bene ed il male, non lo si raccolglie per strada, ma scaturisce lentamente con il proseguire della nostra vita e della nostra esperienza soprattutto di quella afferente al vissuto interiore.

Provare ad osservare l'Universo e la gente intorno a voi con occhi diversi da come lo si è osservati finora: vi accorgerete che nonostante le tante sofferenze che ci appaionoin esse riusciamo anche a scorgere la speranza e la gioia di poter aiutare gli altri fratelli a riprendere il loro sentiero insieme a noi.

Quando compiamo una buona azione avvertiamo subito un grande benessere interiore, stranamente ci torna il sorriso, la felicità, l'altruismo verso il prossimo e...stranamente, siamo portati ad osserviare il Cielo che in quell'istante ci appare più spendido ed azzurro che mai!

Rifletteteci su quanto ho scritto, forse non è un caso che in questo Forum si parli di argomenti che ci aiutano a percorrere tutti insieme il sentiero della vita e della conoscenza.

antonio

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 Re: "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: Cristiano Orlando 
Data:   01-29-04 01:09

Sono davvero tanti gli argomenti che avete tirato in ballo, tanti e complessi, a cui certo non io posso dare soluzione e dire cosa è l'uomo,il tempo, la Creazione,lo spazio e Dio.
Come Giampaolo, io ho avuto una educazione Cristiana, cattolica, ho frequenato per 13 anni una scuola cattolica e non ho mai avuto le risposte che cercavo. E' curioso notare come quado si parla di concetti così elevati le citazioni e i richiami, vanno ai padri della teologia o della filosofia. S. Agostino, Platone,Epicuro, Aristotele... ma i moderni sembrano essere lontani da noi, astratti o al contrario troppo sociali. Eppure sono autori come Fichte, Hegel che hanno parlato di infinito e finito. Sarà Nietzche ad uccidere Dio, Marx a politicizzarlo e Wittgenstein a dirci che è superstizione, ma che bisogna tacere su esso. Saranno queste menti a dirci del mondo e a lasciarci senza una risposta, dell'Universo e a lasciarci senza risposta.
La nostra finitudine è la nostra impossibilità a capire l'infinito. Ed ecco il nascere della fede. La fede non è quel qualcosa che si può dimostrare, non è una argomentazione, né una illazione, è l'essere convinti che esistano delle leggi di Natura. La Natura può essere il nostro Dio, lo spazio può essere il nostro Dio. Le leggi di Natura, sono l'universo, conoscerle è prendere atto, come dice Wittgenstein, del fatto che ci sono, il motivo per cui ci sono è quello che chiamiamo Dio. Dio non è inconoscibile, ma lo è se non conosciamo le leggi di Natura. Dio non lo si capisce se ci si chiede come respiriamo, come si crea la materia, il come del mondo, lo si capisce se ci si chiede il perché. Il tempo è quel che ci è dato perché si comprenda perché ci è chiesto di comprendere. Chi ci dice che dobbaimo comprendere? La nostra natura, poniamoci di fronte al fenomeno e qualcuno si chiederà come e una volta capito si chiederà perché. E' l'unica strada? Non lo so, ma è la nostra. Dio non è un uomo barbuto che siede su una nuvola e neppure un essere astratto che crea dal nulla,Dio non fa;è.Non è una idea Dio e lo sappiamo perché esiste quello che esiste. E' la manifestazione di un pensato, di qualunque pensato si tratti. Chi potrebbe difatti dire che la stella funziona in un certo modo per caso, o che una altra stella non funziona così, se così fosse allora Dio sarebbe morto davvero ( anche se Nietzche intendeva tutt'altro), ma se esiste una legge di natura e noi vediamo il suo effetto, vuol di conseguenza dire che è un fenomeno. Questo è hegel, con la sua fenomenologia dello Spirito. Escludiamo lo spirito, esiste il fenomeno, ma il fenomeno non è che l'attuazione di qualcosa, chi parlerebbe di me come di un essere, io sono un fenomeno, perché se fossi un essere sarei unico, invece la mia unicità è impossibile e il mio comportarmi diversamente da Antonio, implica ancor di più il mio essere fenomeno, ossia moto di qualcosa ad essere e pertanto fenomeno, in quanto non ancora essere.
Nel suo Tractatus, Wittgenstein dice:"Noi sentiamo che, anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta, i nostri problemi non sono ancora neppur toccati. Certo allora non resta più domanda alcuna; e appunto questa è la risposta". Wittgenstein, pur se per altro motivo, ci introduce meglio degli altri alla filosofia, l'analisi della assenza di risposta ci porta alla concezione della risposta. Cosa diremmo infatti se divenendo l'essere, ci accorgessimo che in realtà noi siamo un non essente? Un po' come se il noi dei nostri sogni ragionasse autonomamente, non si vedrebbe egli camminare per terra, toccare un altro e vivere in un tempo, magari bizzarro e poi comprendesse di non essere? Potremmo essere questo.
La fede delle chiese l'hanno uccisa i filosofi e la scienza, ma ne per meglio dire la hanno evoluta. Il tempo potrebbe non essere che questo l'ipotesi offerta per capire perché un fenomeno tende all'essere, in modo da divenire essere, qualunque essere esso sia, passando per le identificazioni ancora lontanissime dell'essere e del fenomeno. L'Universo è logicamente tempo, lo spazio non può non essere legato al tempo anche in filosofia. La sua misurazione varia ed è relativa, ma uno non può mutare senza l'altro e senza seguire le leggi di Natura. Per questo molti fisici sono stati filosofi nel passato.
Spero di non avervi annoiato, con le mie ipotesi.
Ciao a tutti

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 Re: "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: Giampaolo (---.pool212171.interbusiness.it)
Data:   01-29-04 22:16

Caro Antonio,
premesso che la mia cultura in tema filosofico, teologico e quant'altro è estremamentre bassa,la risposta di Cristiano, per me è in parte incomprensibile per oggettivi limiti culturali, ma ciò che dico scaturisce dai miei sentimenti e dalla mia ragione.
Perciò ci tengo a precisare che :
il mio modo di vedere non è affatto dissimile da tantissime altre persone, io amo, faccio il presepe con mia figlia, mi commuovo quando mi dice "ti voglio bene papà", ho rispetto per il prossimo come per me stesso, mi sento bene quando faccio una buona azione ecc.., ma ho fortissimi dubbi sulla reale consistenza della fede cioè, alla luce delle conoscenze e di un uso razionale della ragione, io di divino non ci trovo proprio nulla!
Viviamo in una società mossa da regole dettate dal buon senso civile e io mi sento di trasmetterle a mia figlia, ma non perchè "senno fai peccato mortale", ma perchè è giusto avere rispetto per il prossimo...e così via.
In astronomia io apprezzo di più la spiegazione scientifica delle cose.
Con la fede non mi spiego il perchè della diversità degli universi, delle stelle, della materia, delle popolazioni che hanno segnato la storia antica ben oltre 2000 anni fà, ecc..ecc.. possibile che un Dio abbia potuto pensare mai a tutto ciò? e che scopo?
E poi perchè tutta questa diversità di religioni?..e se fossi nato musulmano? maomettano, buddista, ortodosso o altro?
Io penso che la fede abbia radici da ricercare nella storia dell'uomo e nell'uomo come essere "debole", che ha bisogno di creare un'entità a lui superiore per superare i momenti che con la razionalità non potrebbe affrontare.
Ci riuscirebbe solo chi della sua vita ne fà un personalissimo uso e consumo, non ha condivisioni di affetti, ed anche la sua coscienza viene tenuta quanto più tranquilla possibile....ma che è vita questa?

Comunque tornando a noi, ripeto che quando ammiro Saturno, o un ammasso globulare e mi perdo nei pensieri della vastità dell'universo, non penso al lato filosofico dello spazio-tempo, ma più semplicemente ad una casualità, che nella vastità dell'universo magari si è ripetuta da qualche altra parte...
Noi siamo parte della materia dell'universo, e quando arriverà la fine del nostro Sole, e della terra torneremo a far parte di qualche nube cosmica che magari darà vita ad altre stelle e pianeti, e tutto ricomincerà!
E' solo una mia idea, ho solo paura di non campare abbastanza per saperlo.
Un saluto a tutti.
Gp

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 Re: "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data:   01-30-04 10:23

prova

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 Re: "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data:   01-30-04 11:06

Carissimi,

Non nascondo che la discussione si fà molto interessante e per certi versi stimolante sotto il profilo culturale.

Tuttavia, bisogna anche tener conto che stiamo in un Forum e che certe tematiche, anche se meritevoli di essere approfondite, non possono essere del tutto sviscerate in quanto presupporrebbero da parte di tutti una cultura di livello universitario.

Mi riferisco in particolare ai filosofi moderni,soprattutto alla scuola di pensioro filososica tedesca la quale non è di facile comprensibilità se non si posseggono gli adeguati strumenti culturali che si acquisiscono a livello universitario.

Certo, c'è anche la possibilità di farsi una cultura da autodidatta, ma talune tematiche richiedono la frequenza e l'acquisizione di una metodologia di studi comparati che lo si raggiunge attraverso gli studi universitari.

Ecco spiegato il perchè molto spesso faccio riferimento al pensiero filosofico classico, badando bene a non avventurarmi nell'epoca moderna, altrimenti rischierei di fare solo "vanità" e null'altro.

Poi, non mi sembra il caso di accendere discussioni filosofiche che ci porterebbero solo e per pochi intimi, ad affrontare la vexata quaestio sui massimi sistemi del mondo e delle leggi del pensiero che la governano.

Certo, il concetto di Tempo, di Creato, dell'esistenza o meno dell'Altissimo, sono argomenti che l'uomo ha sempre dibattutto altrimenti perchè è stato dotato dalla natura o da Dio della ragione?

Quì potrebbe entrare in ballo Kant con il suo pragmatismo:" dentro di me la ratio, sopra di me il cielo stellato!".

Personalmente non condivido Kant, anche se rispetto il suo pensiero, come non condivido altri filosofi mederni tra i quali cito Bertland Russell, tanto per parlare dei contemporanei, ma mi definisco, molto immeritatamente, un seguace di uno dei dottori della Chiesa:Sant'Agostino!

Certo, anch'io ho avuto come molti di voi una sana educazione cattolica, poi, lungo il mio pellegrinare, c'è stato un lungo periodo ateo o per meglio precisare di agnosticismo che mi accostava molto al pensiero laico-socialista, infine è viamo ad oggi, ho riscoperto, per una seguenza di circostanze e di approfondimento culturale, il sentiero che mi porta verso Gerusalemme.

Potrei parlarvene per ore di questa mia esperienza, talvolta ricca di misticismo (sempre filosoficamente parlando), ma ritengo, come più volte ho scritto in questo Forum, che ognuno di noi, pur percorrendo insieme lo stesso sentiero della vita, troverà le giuste risposte, ma tutto al momento opportuno, quando meno ce lo attendiamo.

Dio non si rileva a noi attraverso suppliche e meno che mai nel porgli dei quesiti dei quali pretendiamo di conoscerne in parte le risposte: è solo un atto di superbia intellettuale che dimostriamo non solo a noi stessi, ma anche verso Dio.

Il Dio è unico, qualora esistesse e non credo che a Lui interessi sapere se la religione cattolica, ebraica, mussulmana, indù, confuciana o tibetana, siano o meno relatori della Verità.

Presumibilmente nessuna di queste è quella giusta, come presumibilmente nessuna di esse può offrirci le opportune risposte che cerchiamo, ma un fatto credo sia inoppugnabile: il bene ed il male e lo spirito della nostra coscienza, che come cattolico chiamo anima, non è il frutto di una casualità scientifica ma, a mio vedere, sono il dna dell'esistenza di Dio il quale tramite essi mostra al momento opportuno ad ognuno di noi il sentiero che ci conduce verso la conoscenza e tramite essa alla saggezza della vita .

antonio

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 Re: "il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: Cristiano Orlando 
Data:   01-31-04 15:07

Ciao a tutti,
premetto che la mia non era una critica ad Antonio, o a S. Agostino [piaciuto il paragone?! :-) ] era una semplice constatazione del fatto che senza Agostino non ci sarebbe stato Hegel, o Kant o Russel etc, ma senza questi non ci sarebbe stato il pensiero moderno, la logica moderna. Non volevo fare uno sfoggio di cultura che tra l'altro NON HO, neanche in minima parte. Però per la mia esperienza di crescita personale, che continuerà e muterà ancora in futuro, ho scoperto in coloro che si definivano atei e in quelli molto più moderni, una maggiore possibilità di percepire Dio nella scienza stessa. Ossia credo che sia più facile per gli atei oggi comprendere Dio se lo identificano non come un essere barbuto che ha pensato e fatto un programma di creazione delle cose (spazio e tempo, o qualunque cosa sia!), ma nel comprendere bene a cosa S. Agostino si riferisse che se pur scontato per lui, magari noi oggi necessitiamo di una risposta più scientifica; la filosofia, secondo me, è una evoluzione costante, per cui quello che ha detto s. Agostino, non volevo dire che fosse sorpassato, ma solo ricordare che esistono anche dei più moderni, che forse rispondono più alle esigenze di comprendere.
Anto' t'assicuro che non sono così stro... come sembra!
Cris

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