Autore: ANTONIO (---.tim.it)
Data: 04-02-03 12:16
Caro Alfonso,
se non erro sei un medico e come tale dovresti conoscere ( a memoria s'intende!),il giuramento di Ippocrate!
Dico questo perchè il giuramento al quale adempie ogni neo dottore in medicina, affinchè possa poi svolgere con scienza e discenza la professione dell'arte medica,trae origine dall'antica Ellade il cui testo così recita:
"...Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli altri dei tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni...
Di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest'arte, se essi desiderano apprenderla...
Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio...
In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati..."
Parole antiche, scolpite ed immutate nel tempo e nella saggezza dell'uomo di scienza che con il suo sacro giuramentodedica la sua vita al bene altrui.
Perchè tutta questa tiritera sul giuramento di Ippocrate?
E' stato un pretesto per potervi parlare dell'astronomos, ovvero dell'amante delle stelle, di colui che osserva il Firmamento "camminandoci" sopra con lo sguardo, mentre con la ratio si diletta in un intimo dialogo con gli astri, giurando loro di non abbandonare mai questo forte ed infinito colloquiare celeste.
Quei puntini luminosi, rispecchiavano nell'immaginario del pensiero scientifico e filosofico delle antiche civiltà dell'Ellade, della Mesopotamia e della Persia, figure mitologiche o zoomorfe secondo il sacro volere degli dei.
Osservate dopo il tramonto il sorgere delle stelle:avrete modo di vedere come a mano a mano che l'eterna "lucerna mundi" lascia il suo trono all'argentea Selene, appaiono d'incanto, quasi come volere divino, tanti punti luminosi, simili a chiodi conficcati in un scuro drappo vellutato.
Osserverete prima il sorgere della tremolante Sirio e subito dopo l'asterismo di Orione il mitico cacciatore astrale che incastonata sotto la sua cintura mostra la meravilgiosa nebulosa celeste di M42.
poco più a sinistra di Sirio c'è Procione ed ancora verso est troviamo altri asterirsmi che ci rammentano come il ciclo dell'inverno stia cedendo il suo posto alla dolce e leggedra primavera che il Botticelli ha ben così stupendamente raffigurato.
Vi assalirà mentre osservere il volgere ed il rivolgere continuo di queste costellazioni una intima e stravolgente sensazione di essere trasportati da un bellssimo Ippogrifo celeste tra le stelle dello zodiaco per invitarci ad ammirarle e contempplarle come tante madonne cinquecentine che riempiono le pievi della nostra terra toscana.
Volti colorati che confidenzialmente ci narrono la loro storia, ossia ciò che hanno visto nel volgere di milioni se non miliardi di anni.
Alcune di esse vi narreranno che hanno emesso il loro primo fascio di luce quando sulla terra vivevono i grandi sauri o quando gli architetti ellenici edificavano il Partenone e l'Agorà di Atene, o quando Leonida con i suoi trecento guerrieri della guardia del corpo affrontò sticamente l'esercito persiano al passo delle Termopili, di cui l'unico segno di quella storica resistenza del popolo ellenico contro l'invasione persiana è una lapide scritta in greco moderno.
Ma andando ancora più in là, proseguiate il vostro confidenziale dialogo con le stelle ed esse vi nareranno, come se foste ospiti di un gineceo astrale, dei racconti che le hanno viste sempre protagoniste come osservatrici del divino volere degli dei e di Zeus.
Chiedete a Betelgheuse, Rigel e Sirio cosa hanno visto al tempo dei Faraoni, quando dall'antica civiltà astrale tebana si passò a quella delle piramidi che vide in Cheope il suo maggiore protagonista.
Sirio vi stupirà narrandovi che egli sorgeva ( levata eliaca), quando il Nilo con le sue limacciose acque straripava concimando così la fertile terra dei faraoni.
La rossa Betelgheuse vi narrerà invece la leggenda sorta intorno alla costellazione a cui appartiene in cui gli architetti egiziani edificarono, su indicazione dei sacerdoti-astronomi del faraone, le tre piramidi di Cheope, Cefren e Micerino, la cui disposizione è verosilmente identica a quella della cintura di Orione.
I vertici di queste antiche e suggestive, ricoperte da materiale luminescente, indicavano la direzione della cintura del mitico cacciatore in quanto sotto di essa v'era custodita la grande ed evanescente nebulosa dalla quale ancora oggi prendono vita nuove stelle.
Soffermatevi a parlare con esse, osservatele ad occhio nudo e con i vostri telescopi, vedrete che si instaurerà, come è avvenuto per Alfonso, un lungo, silenzioso e meraviglioso dialogo che vi porterà per tutta la vita ad ammirare il Firmamento.
saluti
antonio
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