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 MM3
Autore: alfonso (---.pool80181.interbusiness.it)
Data:   04-01-03 11:35

Vi dico subito che la sigla di cui all' oggetto sta per Maratona Messier 2003.
Detto questo vi riferisco della mia partecipazione a questo star party.
Il cielo, nonostante tante nubi che affollavano gli orizzonti nella giornata di sabato scorso, alla fine per ripagare tutti noi che trepidanti eravamo ai 1600 metri di quota belli e pronti coi nostri strumenti si è presentato in tutta la sua magnificenza. Era un tappeto nerissimo incastonato di tantissime stelle brillanti quante non ne vedevo ad occhi nudi dalla mia ormai lontana infanzia al mio paesello sui monti d' Abruzzo :-). E già questo era uno spettacolo sufficiente per noi appassionati. Il luogo dell' osservazione è un vasto piazzale antistante un " rifugio" con bar ristorante ecc. alla quota di circa 1500 metri slm. Tutt' intorno degradava la montagna tranne a nord-ovest dove si saliva in cima ad un monte alto altri 150 metri sopra le nostre teste. D'intorno tutto libero fino ai monti lontani all' orizzonte. Nessuna luce artificiale tranne le lampadine rosse degli astrofili e qualche pc portatile. E' iniziata la Maratona e per fortuna ho trovato un astrofilo esperto che mi ha aiutato a fare le osservazioni e soprattutto i puntamenti. Ho avuto la possibilità di conoscere come opera il vero " Astrofilo " con l' assistenza di questo esperto. Egli in barba a tutti i cerchi graduati mi indicava con un puntatore laser i punti esatti ( nel cielo ) dove dovevo puntare il telescopio e come d' incanto nell' oculare apparivano le meraviglie che si voleva vedere. Ho visto il " presepe " subito a fianco a Giove, tanti altri oggetti Messier e infine M 13 che era spettacolare. Ho portato con me sia il G8 sia il nextar 4. Ho usato solo il G8 insieme all' esperto astrofilo dell ' UAI ( Paolo Colona, forse qualcuno ne ha sentito parlare, fa parte del consiglio direttivo dell' UAI e si occupa della sezione SCIS-UAI ovvero della divulgazione scientifica ). Avevo a fianco il nextar 4 che ho "concesso" ad altri due ragazzi astrofili evidentemente sprovvisti del mezzo i quali hanno anch' essi osservato tanti oggetti.
Con mio grande stupore nonchè soddisfazione sentivo i commenti entusiastici di questi due ragazzi alle prese col mio Nextar 4. Di esso elogiavano sia la capacità di puntamento ( gli oggetti cercati erano sempre nel campo dell' oculare ) sia la qualità visuale. In effetti ho visto M13 sia col G8 sia col Nextar 4 e, a parte le differenze dovute all' apertura dei due strumenti, devo dire che anche l' immagine offerta dal nextar 4 era molto soddisfacente. Il metodo di puntamento del N4 è computerizzato. Il metodo di osservazione col G8 è chiamato STAR HOPPING ovvero metodo di puntamento con punti di riferimento. Quest' ultimo è applicato dal vero astrofilo. Presuppone la conoscenza perfetta del cielo, di tutte le costellazioni e di tutte le stelle maggiori. Basta poi un atlante stellare per
rimembrare qualche dato e poi si punta il telescopio in un sito preciso del cielo e appare come per incanto ciò che si vuole osservare.
Non vi dico la meraviglia e la soddisfazione che si prova a fare queste osservazioni. Certo di base è necessario un sito adatto. Ora che ho imparato a puntare M13 ieri sera ho provato da Roma ma pur puntando la zona di cielo esatta e tutt' intorno per sicurezza non ho potuto vedere nuovamente M 13. Questo a causa dell 'inquinamento luminoso. Infati a differenza della Maratona in cui il cielo nell 'oculare e nel cercatore era nerissimo e quindi gli oggetti luminosi risaltavano immediatamente agli occhi, qui a Roma il cielo è grigio chiaro quasi lattescente e non c' è il necessario contrasto per visualizzare gli oggetti deboli del profondo cielo. Forse è necessario un filtro particolare che abbatte il problema.
Verso l' una di notte il freddo e l' umidità hanno fatto la loro parte e sopraffatto la disponibilità di mia moglie per cui ho dovuto abbandonare il campo e rifugiarmi al calduccio delle coperte.
Cia a tutti!
;-) P.S. di giorno ho potuto osservare tramite i mezzi messi a disposizione da altri astrofili il sole anche in H- HALFA ( non so che vuol dire ma la visione era spettacolare sembrava un rosso d' uovo vivo e pulsante ).
Coi normali filtri solari l' immagine è più fredda e poco o nulla colorata. Quindi ho potuto vedere Venere in pieno giorno Domenica mattina.
In conclusione un' esperienza davvero emozionante e che mi sento di consigliare a tutti.



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 Re: MM3
Autore: ANTONIO (---.tim.it)
Data:   04-01-03 12:07

Caro Alfonso,

Sono lieto che tu abbia trascorso una lattinescente serata tra gli astri in compagnia di altri astrofili.

Come hai avuto modo di constatare l'astronomia, quella vera, deve essere praticata sul campo, ovvero "vissuta" sia emotivamente che professionalmente in senso astrofilino.

Quest'anno sono rimasto a Roma in quanto alle prese con un tremendo stato influenzale trasmessomi da mia figlia a sua volta reduce da una gita scolastica a venezia.

Inoltre, ho dovuto seguire alcuni lavori sul mio camper che riguardavano il montaggio di un pannello solare e di altri accessori.

Poi, si è aggiunto il lavoro professionale e quindi di tempo ne ho avuto ben poco per dedicarlo alla scienza di Urania.

Spero ardentemente di potermi rifare in occasione del ponte pasquale in quanto mi recherò con il camper et relativo osservatorio astronomico (nexstar 5, treppiede, valigetta con oculari et accessori, computer portatile, web camera e macchina fotografica=, a Cana, nella maremma toscana ove il cielo è ancora buio e la via Lattea è ben visibile.

Mi pregusto, dopo una cena alla toscana, ( pici al sugo con funghi porcini, salsicce al finocchietto, insalatina verde, peperoni alla brace il tutto annaffiato da un buon morellino di Scanzano rosso, una leggiadra serata con la Via Latteao per meglio dire affondare le lenti del telescopio nella "strada di san Giacomo".

Posso garantirvi che con Urania consumerò una trasgressiva ed appassionata notte d'amore tra le le lenzuola del firmamento!

saluti
antonio

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 Re: MM3
Autore: alfonso (---.pool80181.interbusiness.it)
Data:   04-01-03 12:31

Caro Antonio, anzitutto i migliori Auguri di pronta guarigione. Il Cielo sta aspettando di vedersi nuovamente da te osservato.
Dopo questa magnifica esperienza appena trascorsa, giuro, sto vivendo con l 'attesa di poter quanto prima rivivere le stesse emozioni.
Quella che chiami " Scienza di Urania" mi ha coinvolto pienamente, e mi lascio immergere nelle sue spire come il legno dal fuoco. Auguro a te e a tutti di poter vivere il meglio e più possibile queste emozioni. Lo sguardo al Cielo è come guardare nel nostro profondo, nella nostra intimità, nelle radici della vita stessa. Un tempo quando veniva sera mi assaliva la malinconia e un fondo di tristezza. Poichè la notte e il buio sembravano concentrare sulle mie spalle ansie, dubbi e fatica di vivere come succede a tutti gli esseri umani. Da quando sono diventato Astrofilo la notte è diversa. Non è più una coperta che opprime ma una finestra sul mondo, sulla vita dell ' Universo, sulla meraviglia del creato. E mentre prima odiavo l' inverno per le sue lunghe notti, adesso mi preoccupo dell 'estate imminente che accorcerà irrimediabilmente la Notte.
Caro Antonio l' Astronomia è anche, e forse soltanto, Poesia.
Che ne pensi?
Amici Astrofili anche voi datemi il vostro parere e convivete con me e con tutti le vostre emozioni.

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 Re: MM3
Autore: ANTONIO (---.tim.it)
Data:   04-02-03 12:16

Caro Alfonso,
se non erro sei un medico e come tale dovresti conoscere ( a memoria s'intende!),il giuramento di Ippocrate!

Dico questo perchè il giuramento al quale adempie ogni neo dottore in medicina, affinchè possa poi svolgere con scienza e discenza la professione dell'arte medica,trae origine dall'antica Ellade il cui testo così recita:

"...Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli altri dei tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni...

Di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest'arte, se essi desiderano apprenderla...

Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio...

In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati..."

Parole antiche, scolpite ed immutate nel tempo e nella saggezza dell'uomo di scienza che con il suo sacro giuramentodedica la sua vita al bene altrui.

Perchè tutta questa tiritera sul giuramento di Ippocrate?

E' stato un pretesto per potervi parlare dell'astronomos, ovvero dell'amante delle stelle, di colui che osserva il Firmamento "camminandoci" sopra con lo sguardo, mentre con la ratio si diletta in un intimo dialogo con gli astri, giurando loro di non abbandonare mai questo forte ed infinito colloquiare celeste.

Quei puntini luminosi, rispecchiavano nell'immaginario del pensiero scientifico e filosofico delle antiche civiltà dell'Ellade, della Mesopotamia e della Persia, figure mitologiche o zoomorfe secondo il sacro volere degli dei.

Osservate dopo il tramonto il sorgere delle stelle:avrete modo di vedere come a mano a mano che l'eterna "lucerna mundi" lascia il suo trono all'argentea Selene, appaiono d'incanto, quasi come volere divino, tanti punti luminosi, simili a chiodi conficcati in un scuro drappo vellutato.

Osserverete prima il sorgere della tremolante Sirio e subito dopo l'asterismo di Orione il mitico cacciatore astrale che incastonata sotto la sua cintura mostra la meravilgiosa nebulosa celeste di M42.

poco più a sinistra di Sirio c'è Procione ed ancora verso est troviamo altri asterirsmi che ci rammentano come il ciclo dell'inverno stia cedendo il suo posto alla dolce e leggedra primavera che il Botticelli ha ben così stupendamente raffigurato.

Vi assalirà mentre osservere il volgere ed il rivolgere continuo di queste costellazioni una intima e stravolgente sensazione di essere trasportati da un bellssimo Ippogrifo celeste tra le stelle dello zodiaco per invitarci ad ammirarle e contempplarle come tante madonne cinquecentine che riempiono le pievi della nostra terra toscana.

Volti colorati che confidenzialmente ci narrono la loro storia, ossia ciò che hanno visto nel volgere di milioni se non miliardi di anni.

Alcune di esse vi narreranno che hanno emesso il loro primo fascio di luce quando sulla terra vivevono i grandi sauri o quando gli architetti ellenici edificavano il Partenone e l'Agorà di Atene, o quando Leonida con i suoi trecento guerrieri della guardia del corpo affrontò sticamente l'esercito persiano al passo delle Termopili, di cui l'unico segno di quella storica resistenza del popolo ellenico contro l'invasione persiana è una lapide scritta in greco moderno.

Ma andando ancora più in là, proseguiate il vostro confidenziale dialogo con le stelle ed esse vi nareranno, come se foste ospiti di un gineceo astrale, dei racconti che le hanno viste sempre protagoniste come osservatrici del divino volere degli dei e di Zeus.

Chiedete a Betelgheuse, Rigel e Sirio cosa hanno visto al tempo dei Faraoni, quando dall'antica civiltà astrale tebana si passò a quella delle piramidi che vide in Cheope il suo maggiore protagonista.

Sirio vi stupirà narrandovi che egli sorgeva ( levata eliaca), quando il Nilo con le sue limacciose acque straripava concimando così la fertile terra dei faraoni.

La rossa Betelgheuse vi narrerà invece la leggenda sorta intorno alla costellazione a cui appartiene in cui gli architetti egiziani edificarono, su indicazione dei sacerdoti-astronomi del faraone, le tre piramidi di Cheope, Cefren e Micerino, la cui disposizione è verosilmente identica a quella della cintura di Orione.

I vertici di queste antiche e suggestive, ricoperte da materiale luminescente, indicavano la direzione della cintura del mitico cacciatore in quanto sotto di essa v'era custodita la grande ed evanescente nebulosa dalla quale ancora oggi prendono vita nuove stelle.

Soffermatevi a parlare con esse, osservatele ad occhio nudo e con i vostri telescopi, vedrete che si instaurerà, come è avvenuto per Alfonso, un lungo, silenzioso e meraviglioso dialogo che vi porterà per tutta la vita ad ammirare il Firmamento.

saluti

antonio

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