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 "Il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: URANIA (---.prova.tim.it)
Data:   07-13-04 13:28

Carissimi,

Anche il "Salotto di Urania" si concede il suo meritato riposo estivo: un anno trascorso in letizia nel quale abbiamo riflettuto, dialogato e confrontato diversi argomenti sia di natura tecnica che culturale.

In particolare questa rubrica è particolarmente orientata verso l'aspetto culturale e filosofico che lega l'uomo alla Scienza di Urania.

L 'Astronomia richiede infatti anche delle conoscenze umanistiche, oltre che di quelle scientifiche.

Tutto infatti ci collega ad Urania: la nostra esistenza dipende dal fausto o infausto evolversi del Creato.

Senza di esso noi nel potremmo esistere e viceversa: a quale scopo dare origine all'Universo se poi nessuna forma intelligente può ammirarlo?

Fortunatamentre la mano del Creato ha pensato anche ha questo aspetto e quindi da ogni angolo del pianeta l'intera umanità può elevare il suo sguardo verso l'immenso infinito celeste.

D'altronde contemplare il Creato è sempre fonte di nuove suggestioni e di profonde meditazioni che avvolgono il nostro corpo e penetrano nel nostro intimo più nascosto.

Il binomio che intercorre da Creatore e Creato è formato un sottile diaframma che solo attraverso un lungo e costante percorso interiore fatto di conoscenza, di studio, di riflessione, di confronto con sè stessi e con gli altri e soprattutto di contemplazione può condurci ad una visione seppure incompleta dell'Universo.

A riguardo desidero citarvi una metafora di Bernardo di Chatres che dice: "I moderni sono simili a nani seduti sulle spalle dei giganti, gli antichi."

L'Astronomia in quanto tale racchiude nel suo intimo scrigno l'intera sapienza non solo dell'uomo, ma anche della sua stessa origine ed esistenza.

Avrà mai fine?

Credo di no, in quanto la bellezza del Creato non può che generare piacere , luce e colore, ossia vita: l'Essere al centro di ogni cosa.

Se ci riflettete un momento su quanto ho scritto, noterete che ho
definito il Creato come fonte generatrice di bellezza, di piacere al cui apice troviamo l'Essere, ossia l'Uomo che nel nostro caso è l'Astrofilo!

Ohibò, finalmente ci accorgiamo di essere importanti: certo che lo siamo e senza alcuna ombra di dubbio!

Chi osserva l'Universo è ovviamente trascinato dalla mente alla riflessione e quindi mai metafora più calzante di quelle espressa da Ugo di San Vittore può addirsi a noi Astrofili:

"Impara tutto, vedrai che poi nulla è superfluo!"

buone vacanze a tutti dal Salotto di Urania

Antonio

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 Re: "Il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: liegi 
Data:   07-13-04 15:57

Antonio,

trovo particolarmente interessanti e degne di motivo di riflessione il pensiero che trascrivi;
chi di noi non si é mai posto la questione del perche' di tutto questo, dello scintillare degli astri, del movimento regolare dei pianeti, dei colori e delle ombre delle nebulose.

Al di la della mera spiegazione tecnico-scientifica questo apparente statico ribollire di forme e luci che ci avvolgono la notte, non possono non portarci a stati di coscienza superiori, per chi sa guardare dietro le luminose filigrane del cielo.

Cosi' come in alto, cosi' in basso scriveva Trismegisto, facciamo nostre queste parole e quelle di tutti quei grandi filosofi che hanno dedicato vite intere al posto occupato dall'uomo nel creato.

Avremmo da discutere per delle ore, ma piu' che "Ora et Labora", ora devo "Laborare" in ufficio.... ti rimetto i miei piu' cari auguri di buone Vacanze a te e tutti gli esploratori del firmamento.

Enrico

" quello che per il bruco é la fine del mondo, noi lo chiamiamo farfalla. (Lao Tse) "

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 Re: "Il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: Aleandro (---.pool8249.interbusiness.it)
Data:   07-13-04 17:34

Cita:

Senza di esso noi nel potremmo esistere e viceversa: a quale scopo dare origine all'Universo se poi nessuna forma intelligente può ammirarlo?


Dire che l'universo non potrebbe esistere se non ci fossimo noi ad ammirarlo mi sembra parecchio anotropocentr-egoista :)

Io preferisco dire che l'uomo puo' conoscere cio' che lo circonda soltanto in relazione al suo modo di percepire :)

Il mondo del noumeno è a noi precluso. Ma se non ci fosse questo "universo noumeno" l'uomo "soggetto" non potrebbe entrare in relazione con esso ...e conoscerlo nel suo aspetto di "fenomeno" :)

Anche la peospettiva di "un fine ed uno scopo" non è altro che un nostro modo di vedere le cose :)
Secondo me semplicemente perche' non potremmo sopravvivere e tirare avanti se ci rendessimo conto che in forse uno scopo per la nostra vita non esiste ..

Ed anche definire l'universo come "creato" è solo un modo di intenderlo di alcuni uomini :)
Per me ad esempio il creatore non esiste ... :)
Ed ogni volta che osservo il cielo, questa convinzione si fa in me sempre piu' forte. Insomma "tutto è relativo", :P

Ma questo è un discorso lungo e questo non è il luogo per affrontare certe tematiche :)
Se mai ci incontreremo ...sarò ben lieto di confrontarmi con tutti voi :)

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 Re: "Il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: URANIA (---.prova.tim.it)
Data:   07-14-04 10:14

Carissimo Aleandro,

Noto nelle tue parole una velata dose di agnosticismo cosmologico e teologico che forse andrebbe, a mio parere, affrontato anche in questa sede, ovvero nel "Salotto di Urania".

Credere o non credere, non fa alcuna differenza in quanto il Creato esiste, come esiste la Vita è questo al di là delle nostre personali convinzioni sia filosofiche che teologiche.

Personalmente parto dall'assunto che il creato è fonte di vita, di luce, di colore, di armonia di bellezza e quindi di splendore.

Pertanto da una cosa meravigliosa quale l'Universo non può che sorgere un'altra cosa bella: l'Essere, ovvero l'Uomo e con esso l'intelligenza che gli consente di poter ammirare e ragionare sull'immenso Creato di cui egli stesso è parte integrante in quanto ambedue frutto di un primogenio progetto: "Creatio ex nichilo".

Voluto da chi?

Dalla casualità degli eventi, oppure dall'Onnipossente?

Come uomo di fede la risposta mi è ovvia ( si fà per dire), ma comprendo benissimo la difficoltà o le difficoltà che insorgono in coloro che non l'avvertono, l'hanno smarrita o che forse non l'hanno cercata.

Fortunatamente la Fede non è un bene che la si acquista al supermercato delle religioni, ma è il frutto, se così posso esprimermi, di un lungo, tortuoso e ragionato percorso che ognuno di noi compie consapevolmente o inconsapevolemente nel corso della propria vita.

Ecco che la profonda riflessione di Ugo di san Vittore appare sempre più calzante: "Impara tutto, vedrai che nulla è superfluo!"

Il fatto stesso che si parli e si ragioni sulla Fede e sul Creato è la prova di quantopoc'anzi ho affermato: tutti siamo avvinti dal desiderio di conoscere l'origine di tutte le cose visibili ed invisibili.

Nel corso dei millenni l'uomo ha cercato di darsi delle spiegazioni su tutto ciò che osserva e che avverte in se stesso.

Il pensiero umano ha compiuto notevoli ed insospettabili progressi nel campo scientifico e tecnologico, ma non altrettanto possiamo liberamente sostenere nel campo delle speculazione filosofica e teologica.

Nulla è sostanzialmente mutato rispetto alla storia del pensiero umano: la cultura Ellenistica, Latina ed Orientale sono sempre i capisaldi del Sapere umano e da essi che ancora oggi traiamo la linfa per nuove speculazioni oggettive o soggettive su ciò che più ci avvince: il Creato!

Tuttavia resta sempre il fatto che alla fine di questo certame filosofico emerge, a mio vedere, un valore sul quale nessuno può intervenire sull'altro: la Fede!

Infatti ognuno di noi possiede il "libero arbritrio" con il quale può o meno asserire e sostenere la sua verità o, per meglio precisare, il suo pensiero che in quanto tale merita il dovuto rispetto e la dovuta considerazione .

In conclusione il vero punto non risiede nel credere o non credere, nell'affermare o nel rinnegare in quanto il concetto di "Creatio ex nihilo" conduce tutti, credenti o non credenti, agnostici o nichilisti, ad affrontare in noi stessi il più grande esame della nostra vita: perchè esiste l'Universo!

saluti
antonio

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 Re: "Il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: King (---.pool8172.interbusiness.it)
Data:   07-14-04 12:21

Anche per me la risposta è ovvia essendo uomo di fede !

Vorrei poi introdurre una riflessione :
il Creatore è venuto a trovarci di persona duemila anni fa ed ha
passato con noi ( e come noi ) tutti e trentatre gli anni della sua vita.
Ciò è stato riportato da più fonti e, certo usando tutte le pinze e molle
possibili, questo è un punto importante.

Ancora più importante è il fatto che la strada che ci ha indicato è la più
ragionevole ( rispetta te stesso, chi ti circonda e cosa ti circonda : non
è forse tutto ciò che vorremmo e stentiamo a mettere in pratica ? ),
ma allo stesso tempo la più difficile da seguire, lasciandoci però il
libero arbitrio di tracciarla alla nostra maniera ( al ladrone fu sufficiente
pentirsi all'ultimo momento ).

Ed è quello che farebbe un papà con i suoi figli e non un generico
dettatore di norme e regole di comportamento.

Sono anch'io convinto che l'importante non sia il credere o il no :
non ci saranno grosse differenze e conterà quanto avremo messo
in pratica i Suoi insegnamenti, anche in maniera non consapevole.
La Fede serve a me, non certo a chi mi ha creato.

Mi piace pensare che la bellezza, i colori, le luci del mondo e del
firmamento siano solo un debole riflesso dello splendore del loro
Creatore, ed è un'emozione in più guardando nell'oculare !

Forse non è la sede giusta per questi discorsi, ma forse sì !

Cieli sereni !

Alessandro Re

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 Re: "Il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: liegi 
Data:   07-14-04 13:53

Cari

sede giusta o no, sarebbe interessante comunque condividere queste opinioni che uniscono scienza e filosofia. Non si puo' creare una rubrica apposita su questo sito?

Enrico

" quello che per il bruco é la fine del mondo, noi lo chiamiamo farfalla. (Lao Tse) "

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 Re: "Il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data:   07-14-04 16:09

Caro Enrico,

La tua richiesta, pur sostenuta da una valida considerazione, al momento non può essere pienamente esaudita.

Il "Salotto di Urania" è infatti una rubrica la cui finalità è quella di discutere di Scienza, di Filosofia e talvolta anche di Teologia, ma sempre tenendo ben presente che questo Forum è dedicato all'Astronomia.

A mio vedere ritengo alquanto ostico per molti di noi discutere sul concetto Kantiano di "Noumeno" o sull'idealismo tedesco post kantiano, per non parlare dei mei preferiti autori: Aristotele, Platone, Agostino e Tommaso.

Ve ne sono anche altri di cui sono un affezionato studioso, ma essi sono per così dire confinati nell'alveo degli autori medioevali del quale periodo storico ne sono un fervente appassionato al pari dell'Astronomia.

In realtà, amico mio, non credo che oggi vi siano i presupposti per poter dare vita ad una rubrica finalizzata al rapporto tra l' Astronomia e la Filosofia.

Bisofna che prima nasca il desiderio da parte di tutti noi, frutto di una ricerca interiore che emerge solo attraverso una costante lettura di autori del pensiero filosofico e scientifico.

Deve sogere ed affinarsi la sensibilità che ognuno di noi possiede verso la Conoscenza, il Sapere e soprattutto iniziare o rafforzare in noi stessi il ragionamento verso le cose che ci circondono e saper dare loro il giusto valore.

A volte ciò che ci appare scontato di fatto non lo è, ma è solo un condizionamento mentale come asserisce Kant nella sua Critica della Ragione Pura".

Ognuno di noi deve trovare la sua giusta dimensione, ovvero saper individuare il giusto rapporto mentale che intercorre tra il nostro intimo pensiero e la natura che, nel nostro caso è il Firmamento.

Il telescopio è solo un mezzo che mi consente di connettermi, di esplorare, di scrutare l'Universo sopra di me con quello che vive dentro me.

A prima vista il mio potrebbe apparire un atteggiamento kantiano: "Sopra di me il cielo stellato, dentro me la ratio".

Non è così o almeno lo è solo in parte in quanto condivido la mia ratio con l'anima la quale, oltre ad essere una eterea essenza, racchiude il "core" del mio essere, ovvero la Fede la quale mi indica il cammino interiore e speculativo nel quale sono impegnato.

La Fede è come un castello che domina una vallata, ovvero l'intero nostro essere, mentre la ragione ci indica il sentiero per giungere ad essa e quando siamo giunti al nostro traguardo allora possiamo finalmente conoscere meglio noi stessi e quindi apprezzare e valutare al meglio ciò che ci circonda : così come in basso, così come in alto!"

Il mio intento è quello di costruire insieme a tutti voi un valido lavoro culturale senza però distruggere ciò che ognuno di noi già possiede, ma rafforzarlo attraverso questa costruzione collettiva che apre la strada della Conoscenza e quindi del Sapere.

Scriveva Agostino d'Ippona:" La filosofia non è oziosa riflessione accademica, bensì un vivente impegno che deve servire a rispondere alle domande dell'uomo concreto, non ad astratte curiosità".

Esse, Nosse, Velle (Esistere, Conoscere, Volere), sono infatti le tre certezze che concernano il superamento del dubbio che ognuno di noi ha soprattutto quando siamo innanzi a Dio o all'Universo.

Anchio, che mi professo uomo di fede ho più dubbi di un kantiano, di un nichilista o di un ateo.

Per il credente ogni giorno si pone la "demoniaca" sfida del dubbio, della perplessità, dell'esistenza o meno del Creato e del suo Creatore.

Le tentazioni, se così posso esprimermi, non sono solo quelle visibili, al contrario, esse dimorano in ognuno di noi cercando di scavare un profondo solco tra noi e la nostra anima, tra noi e la nostra fede.

Nel "contra Academicas" Agostino afferma che se anche dovessimo dubitare di tutte le verità che si riferiscono al mondo eterno, non potremmo dubitare del fatto che esistiamo e che quindi siamo coscienti di noi stessi in quanto siamo in grado di pensare.

A tal proposto mi collego alla mistica medioevale sottoponendovi una riflessione semplice ma allo stesso tempo molto profonda:
"Il Sole c'è, la sua luce c'è ed illumina tutti noi. basta aprire gli occhi per vederla, basta riconoscere l'evidenza di ciò che la lucerna mundi ci offre allo sguardo.

Se poi ostinatamente decidessimo di non aprire gli occhi è solo colpa nostra non della nostra anima.

Un caro saluto
Antonio

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 Re: "Il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: liegi 
Data:   07-14-04 22:05

Antonio

beh, che dire, é un peccato da un punto di vista tutto mio personale.
Trovo che continuare a separare scienza e filosofia (come d'altronde molti altri settori), ha portato, porta, e porterà ad un impoverimento dell'uomo, ad una visione monodirezionale ed handicappata del sapere, inteso come conoscenza sapienzale a 360° e non 180° o meno.

Questo vale sicuramente per entrambi i campi filosofici o scientifici che siano.
Un tempo all'uomo mancava l'aspetto di accesso alla conoscenza scientifica che abbiamo ora, ma sicuramente era piu' avanzato nei settori della sapienza legata ai misteri concernenti l'uomo, la sua anima ed il rapporto con il cosmo.
Ora é il contrario, abbiamo una eccelente conoscenza scientifica, ma abbiamo dimenticato (o rifiutiamo) tutto quel settore del mondo che é legato all'aspetto piu' sottile, indefinibile che ci rende uomini e non animali (nel senso spregiativo del termine, mi consenta ... :-)).

I tempi di un Goethe, Leonardo, Bernardo Silvestre ed altri da tu stesso citati, sono aimeh passati? Credo di no, ma difficile é ritrovarsi.

Il dire che non sappiamo nulla e non possiamo accedere a conoscenze superiori é semplicemente chiudersi la porta in faccia alla possibiltià che ci é data di scoprire e migliorare noi stessi qui ed adesso.
Insomma non voglio occupare kilobites su questo sito dove é necessario ed importante scambiare informazioni, dati, curiosità su eventi astronomici, e ben lungi da non continuare a parteciparvi. E' buffo comunque (ma non piu' di tanto), leggendo le tue frasi, come il tuo cammino di ricerca sia sovrapposto in modo particolare al mio (stessi interessi, cambia solo l'età e l'esperienza).
Scusate se per alcuni puo' sembrare tedioso questo bla-bla, basta solo fare click su "Precedente" del vostro browser.

Ciao
Enrico

" quello che per il bruco é la fine del mondo, noi lo chiamiamo farfalla. (Lao Tse) "

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 Re: "Il Salotto di Urania" by Antonio
Autore: URANIA (---.prova.tim.it)
Data:   07-15-04 10:32

Caro Enrico e carissimi tutti,

La filosofia è una bellissima dottrina umanistica che apre la mente e quindi il pensiero verso l'alto, come le colorate vetrate di una chiesa gotica.

L'armonia, la perfezione e lo spendore dell'Universo stimolano e rafforzano il pensiero e la speculazione della nostra mente: il pensiero si eleva, si espande con lo sguardo dell'anima raccogliendone l'eterna luce degli astri.

Cosa può esserci di più nobile e avvolgente per il nostro essere se non di poter ammirare e riflettere sulla profondità dell'universo e dei suoi immensi segreti che ancora custodisce così gelosamente?

Nulla, direi se non la contunua e costante ricerca in noi stessi di quel dialogo interiore che ci unisce al Firmamento ed non solo ad esso.

Fateci caso, quando osservate il silenzio il cielo stellato con il vostro strumento avvertite subito una serenità interiore, tutti i problemi e le necessità quotidiane spariscono d'incanto, sentite una forza (esprit), interiore che si eleva verso l'alto, verso il cielo, verso l'intero Firmento che riuscite a raccolgiere con il vostro sguardo e la vostra anima che si materializza in pensiero.

Ecco quindi che consapevolmente o inconsapevolmente si materializza in noi il pensiero di Tommaso: Esistere, Conoscere, Volere.

Esistere perchè siamo lì, con il nostro telescopio ad osservare il cielo stellato;

Conoscere, perchè desideriamo raccogliere delle risposte non solo cosmologiche ma anche filosofiche che riguardano il nostro essere;

Volere, perchè il dubbio che dimora in ciascuno noi sprona la nostra mente ad indagare nelle profondità celesti e dell'anima.

Questo, a mio vedere, dovrebbe essere l'Astrofilo, ovvero una mente che scava le profondità dell'Universo per ddare a se stesso ed agli altri delle risposte, per dipanare dei dubbi, per crescere come uomop, per rendersi conto che il suo posto nell'Universo non è affatto casuale.

Ci vuole tempo per giungere a questo, forse non basta una vita, ma è certo che in tutti noi prima o poi sorgerà questa esigenza che la nostra mente ci chiederà quando sapremo discerne ciò che è valido da ciò che non lo è.

Ci sono varie strade per ammirare e studiare l'Universo è sono tutte valide, senza alcuna preclusione.

Tra queste strade c'è anche quella della speculazione filosofica la cui dottrina si accosta il più delle volte al pensiero cosmologico e teologico che talvolta mi trasporta verso considerazioni mistiche.

Il misticismo, quello sano, eleva lo spirito, aiuta a riflettere, talvolta a darci delle intuizioni sulle quale posso aprire una nuova finestra di dialogo e di ragionamento al fine di rispondere agli innumerevoli dubbi che spesso mi avvincono.

Un percorso, un sentiero, un cammino lungo e per certi aspetti anche tortuoso, ma allo stesso tempo avvincente e luminoso come il Sole e la luce degli astri.

A volte mi sento di essere più vicino a Dio quando osservo il cielo stellato con il telescopio di quando entro in Chiesa.

La moltitudine a volte distrae il raccolgimento, la preghiera, avverto un ostacolo che si frappone fra me è l'Altissimo, fra me è l'Universo che è sopra di me in attesa che mi colleghi con esso per celebrare insieme l'antico e sacro rituale di contemplare l' infinita e splendente opera divina.

Ecco che, rispetto alla massa umana, l'Astrofilo possiede, se lo desidera, la possibilità, il dono e la capacità di potersi levare, di potersi connettere nella solitudine del buio e del silenzio con il Firmamento e dialogare introspetivamente con esso, magari insieme ad altri amici astrofili nel corso di una belle e lattinescente serata in cui la mano del Signore ci allieta tutti noi con la Sua presenza.

antonio

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