Autore: URANIA (---.prova.tim.it)
Data: 09-17-04 10:10
Carissimi,
Questo è un argomento sul quale credo che vi sia tanto da discutere, anche alla luce delle nuove configurazioni "corte" che sono state poste in vendita dalla Vixen, Borg, Willimiams Optical, Tagahashi, Televue ed Orion.
Il nostro Piero in un suo recente messaggio ha posto un valido quesito sul quale ritengo saggio rifletterci un pò tutti, anche per offrire ai neofiti una panoramica su come "gli anziani" sanno discutere e valutare le cose come si conviene.
Per prima cosa mi domando: quale tipo di apo acquistare: corto o lungo?
Lo strumento si usa prevalentente in città o lo si usa anche altrove con una certa frequenza?
Prevale la fotografia o l'osservazione visuale?
Cosa s'intende osservare prevalentemente: pianeti, stelle doppie, luna sole, ammassi stellari o profondo cielo?
Queste, in grandi linee, sono i quesiti su cui bisogna riflettere prima di procedere all'acquisto di uno strumento del genere.
ovviamente conta anche l'apertura, (diametro della lente), nonchè la relativa focale dello strumento (lunghezza del tubo).
Sono infatti questi due valori che determinano la "specializzazione" dello strumento: astrofotografia, planetologia e doppie, ammassi e profondo cielo.
Naturalmente, lo dico per i neofiti, è possivbile svolgere sia con i tubi "corti" che "lunghi" qualsiasi tipi di osservazione, ma, in questro caso, stiamo filosofeggiando, ovvero ci dedichiamo alla "masturbatio mentis"!
Ovviamente scherzo, ma in fondo c'è della verità in quanto poc'anzi ho scritto.
Ad esempio quando osservavo da casa i pianeti dal terrazzino di casa con il 130 edf Astrophisics le immagini pur essendo buone, non erano perfettamente nitide: c'era sempre quel disturbo atmosferico che rendeva l'osservazione dei particolari difficile.
Invece, utilizzando il 102 ED della vixen le immagini erano meglio contrastate.
Ergo, in città il diametro inferiore della lente risente meno della turbolenza atmosferica ed agiungerei anche la maggiore focale.
Ovviamente in campagna o in montagna le cose si ribaltono: il 130 stacca notevolmente anche il blasonato 20 cm sia newton che S/C.
Attenzione, il rifrattore "vince" se il seening non è eccellente: il 20 cm a specchio sia esso Newton o S/C sono in grado di "far male" anche al blasonato Astrophisics o Tagahashi da 130.
Ora passiamo ai rifrattori a corta focale.
Personalmente ho osservato con il 101 della televue Giovwe, Marte, venere, alcune doppie e qualche ammasso stellare.
Ottimo strumento, ma richiede la messa in opera di diversi sistemi di lenti per poter osservare i particolari dei pianeti o delle doppie: barlow 3x apo, oculari tipo radian o panoptic della televue a cui bisogna aggiungere il sistema ottico di quattro lenti di cui è composto lo strumento.
Insomma quando osservabvo Giove l'immagine attraversava un "treno" di lenti prima di giungere alla mia pupilla!
Stesse considerazioni suppongo che valgano anche per gli altri tipi di rifrattori a cora focale e quindi, a mio vedere, prediliggo ancora quelli che si collocano nella via di "mezzo".
Attualmente sono tre gli strumenti che acquisterei molto volentieri:
Il nuovo tagahashi 102, il televue 101 0 102 o il vixen 102 Ed.
Mi hanno parlato molto bene del 114 ED della vixen e del 100 della Williams Opt., a cui aggiungerei anche il recente Orion ED da 80mm che sembra ottenere un rilevante successo tra gli astrofili d'oltremare.
Lascio a voi la parola
saluti
antonio
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