Autore: Umb (---.37-151.net24.it)
Data: 11-18-04 12:07
Horus,
>il ricarico medio per stare sul mercato è del 10- 12 % in alcuni casi
>del 7 dell' 8%
io non conosco il mercato dell'astronomia, dal punto di vista dei rivenditori. Ma sono un rivenditore di informatica, in un settore *molto* di nicchia, quindi un po' paragonabile, anche se i prezzi sono molto più bassi in genere, è comunque un genere particolare, con solo 2-3 negozi di questo tipo in italia ( mi occupo di simulazione di volo, se a qualcuno interessa... )
nel mio campo, situazioni dove l'utente finale possa importare dagli USA, pagare la dogana, e ancora risparmiare cifre tipo il 40%, non esistono proprio. Ad esempio, un accessorio tipico, come ad esempio un joystick per il volo, costa negli USA 199$ e da noi 209 Euro, tenendo conto che il prezzo è ivato, è evidente che nessun utente si sognerebbe mai di comprare quell'oggetto negli USA, la differenza è troppo esigua. Sul software, spesso si riesce addirittura ad essere più competitivi: un prodotto da 39$ negli USA, noi lo vendiamo a 37 Euro, e sempre tenendo conto del 20% di IVA che incide sul prezzo italiano, direi che siamo praticamente più economici degli USA. E attenzione: raramente importiamo direttamente dagli USA, quasi sempre c'è di mezzo un importatore europeo come minimo, e spesso anche un secondo importatore italiano. E noi, ovviamente, siamo anche costretti a dare 2 anni di garanzia, anche se ne abbiamo 1 solo dall'importatore.
E abbiamo l'obsolescenza software ed hardware molto più alta che nel settore dell'ottica. A parte le CCD, che si rinnovano continuamente, i telescopi non è che si svalutano così tanto, certo molto meno dell'hardware di informatica, ed enormemente meno del software, che diventa vecchio già dopo 2-3 mesi.
E il mio settore è parecchio di nicchia, l'associazione italiana di Piloti Virtuali, ad esempio, sarà 20-30 volte più piccola dell'UAI, giusto per dare un'idea.
Forse, l'informatica è già "vaccinata" abbastanza, e gli utenti sono così prontamente informati, che i rivenditori e gli importatori non si possono proprio permettere comportamenti del genere.
C'è qualche problema con l'astronomia, che in molti casi mi ricorda il mercato dell'hi-fi esoterico ( gli ampli a valvole a costi stellari, per fare un esempio ). Si è scelta la strada di vendere sempre meno, a prezzi sempre più alti.
E' chiaro che poteva funzionare 10, al massimo 5 anni fa. Oggi, con l'efficenza delle comunicazioni, chiunque può confrontare i prezzi, chiunque può fare un ordine via Internet, ci sono forum di discussione che fanno le veci dell'assistenza tecnica ( molto meglio, tra l'altro ), i corrieri funzionano molto meglio delle poste, per cui arriva prima una spedizione dagli USA a Milano di una da Milano a Cagliari, in pratica, il modello di vendere sempre meno a prezzi più alti, oggi, non è più sostenibile. Andate in un qualsiasi forum di discussione sull'hi-fi, il tema ricorrente è proprio la differenza esagerata di prezzo con gli USA.
Questo per la fascia alta del mercato, la fascia popolare finirà in altro modo, basta aspettare ( poco ormai ) che il mercato sarà inondato dai cinesi, che continuano a migliorare qualitativamente. Hanno cominciato con i Newton e gli acromatici, ora stanno passando agli apo, e a breve arriveranno a copiare perfettamente anche gli SC, per cui tutti i prodotti che oggi costano cifre eccessive, anche perchè prodotti in piccola serie da case blasonate, li troveremo al Mediaworld, marchiati Konus, Skywatcher, RKS, e la cosa buffa, saranno anche *buoni*.
ciao,
Umberto C.
|
|