Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data: 12-02-04 12:28
Caro Piero,
Sono lieto leggere le argomentazioni della tua lunga ed interessante "epistola" informatica.
Magari ci fossero altri amici del Forum che, "attizzati" dal tuo intervento esprimessero il loro punto di vista sulle tue argomentazioni relative al rapporto tra tecnologia e conoscenza umanistica.
Deliberatamente non ho scritto tra scienza e filosofia perchè le due dottrine, ovvero quella scientifica e quella filosofica non possono, a mio parere, essere disgiunte.
Può esserlo invece la tecnologia, in quanto non è una dottrina, ma una mera applicazione della scienza che non presuppone all'origine una conoscenza dottrinale filosofica o scientifica.
In altri termini riterrei che la "tecnologia" non farebbe parte del quadrivio in quanto verrebbe considerata come un'arte impura!
Noterai che sull'argomento ci scherzo un pò, mi prendo qualche arbitraria licenza diciamo filosofica, ma a guardar bene le cose forse non sono tanto distante dalla verità!
Mi dirai: dove si cela la verità, qualora fossimo in grado di percepirla?
Forse nella Filosofia,nella Teologia? nella Scienza o nella tecnologia?
Forse in nessuna di esse, oppure è racchiusa nell'insieme di esse, ovvero nella conoscenza, nel sapere e nella maturità intellettuale e scientifica dell'uomo odierno.
La Maturità! Forse la chiave di lettura risiede proprio in questo termine che inconsapevolmente ci porta a pensare alla scuola, agli studi superiori ed universitari,o qualvolta alla maturità della vita!
Personalmente quando parlo di maturità intendo quella del pensiero, ovvero della capacità che ognuno di noi possiede per esprimere sia con se stesso che verso gli altri il proprio pensiero,ovvero le proprie idee che sono il frutto della sua conoscenza a sua volta frutto di un percorso che ha avuto inizio al momento che ha preso consapevolezza della sua ragione.
Ora, quando giustamente affermi che sarei distante dall'Homo Tecnologicus è vero, ma solo in parte e con i dovuti distinguo che mi appresto ad illustrarti.
Nel mio intervento ho asserito che molti astronomi ed astrofili odierni posseggono prevalentemente una vocazione "specialistica" e che, conseguentemente, agiscono e ragionano in maniera specialistica, tralasciano o, nel peggiore dei casi, ecludendo a priopri le dottrine filosofiche, umanistiche e scientifiche.
La scienza ha bisogno della speculazione e nel momento che lo scienziato "cogita" ,ovvero pensa è gia entrato con la mente e aggiungerei con l'anima nell'alveolo della filosofia: Cogito ergo sum!
Ecco un'altra chiave di lettura: esistere!
L'esistenza si può interpretarla e praticarla in vari modi: al bar con gli amici parlando di donne e di calcio, oppure leggendo e confrontandosi con altri amici, studiando solo per il piacere della conoscenza, oppure vegetare, ovvero vivere la vita senza porsi alcuna domanda, se non quella di come procede il proprio conto bancario e se ha sostituito l'olio della propria autovettura!
Di certo non spetta a me giudicare costoro, me ne guarderei bene dal farlo: non fare ad altri ciò che non vorresti che gli altri facessero a te!
Sagge parole del nuovo testamento che porto sempre con me, perchè in questa frase riscontro due valori importanti: l'umiltà e la solidarietà verso gli altri!
Ma ho divagato senza accorgermene: torno subito al nostro argomento, ovvero il mio rapporto con la tecnologia!
Caro Piero, può sembrarti un paradosso, ma il sottoscritto ha avuto il provilegio di toccare, anzi accarezzare la "corazza" dello Space Shuttle sulla torre di lancio a Cape Kennedy e di assistere al suo lancio!
Ho girato per lungo e per largo i più importanti centri spaziale internazionali ed europei, mi sono tolto delle belle soddisfazioni sia professionali che personali, ma in tutto ciò non ho mai trovato l'esprit!
Ho conosciuto ed intervistato uomini, astronauti, scienziati, esperti e quant'altro tu possa chiedermi, ma nessuno di loro mi ha mai parlato dell'Universo della sua quintessenza, del suo messaggio cosmico, dela sua profondità, della sua bellezza, di Lui!
Tutti mi hanno acclamato e descritto questi stupendi veicoli spaziali che navigano nel vicino spazio, ma nessuno mi ha parlato mai del loro significato o valore in termini di arricchimento della conoscenza interiore!
Ho visto esultare tanta gente, ho visto tanta gente battere le mani, tirare tante, tante fotografie, ma nessuno gioire per l'uomo!
Ho visto invece tanta aridità interiore avviluppata da tanta, tanta tecnologia: il loro sapere era confinato solo in essa e questo per loro era sufficiente!
Come del resto è sufficiente al promotore finanziario o immobiliare quando cerca di vendervi il suo prodotto: la sua realizzazione individuale è spesso racchiusa solo nel piacere di fare soldi!
Non tutti sono così, ma direi, sempre a mio vedere, che per la gran parte di essi lo sono.
L'astrofilo, invece, è diverso, in quanto diversamente dovrebbe (condizionale d'obbligo), intendere la conoscenza, il sapere e quindi saper gestire al meglio la tecnologia!
In sintesi, non sono contrario tout court alla tecnologia se saputa ben gestire e quando prima di essa c'è quel qualcosa che gli antichi chiamano Cultura!
un caro abbraccio
antonio
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