Autore: ANTONIO (---.tim.it)
Data: 05-15-03 10:24
Carissimi,
quando leggo questi topics dedicati agli strumenti, con la memoria risalgo indietro nel tempo: a circa trent'anni fà, quando frequentavo un gruppo di astrofili che avevo conosciuto al Planetario di Roma.
In quel tempo, ossia nel 1967, non vie erano molti strumenti in commercio e quelli che c'erano costano un botto di quattrini.
Ricordo i telescopi giapponesi della Stein di cui ho posseduto il rifrattore 60-900, ed i telescopi che erano venduti da una nota ditta del nord Italia che faceva pubblicità sulla indimenticabile rivista mensile "Coelum" diretta dal Prof. Guido Horn d'Arturo.
Che tempi!
Ogni volta che ci ripenso mi commuovo: mi vedo ancora ragazzo alle prese con i vecchi "marpioni" di astrofili i quali ne sapevano una più del diavolo in tema di strumenti e di intubazioni delle lenti.
Ore ed ore a progettare e discutere sulle lenti, focheggiatori, assemblaggio delle lenti nei tubi, la focale per ottimizzarne la resa ottica nel visuale ecc...
Come si doveva prodere a costruirsi uno specchio per realizzare un newtoniano da 15 o 20 cm di diametro, nonchè di tutti i relativi utensili necessatri allo scopo.
Ricordoche uscivo frastornato da queste riunioni,pieno di appunti mentali e scritti che poi non ho mai utilizzato inquanto ho sempre acquistato gli strumenti e mai autocostruiti.
Eppure, scriveva il noto astrofilo inglese Patrick Moore, un vero appassionato del cielo stellato deve autocostruirselo lo strumento in modo da imparare i principi dell'ottica e della meccanica, per poi passare all'arte dell'osservazione del cielo, non prima di essersi autocostruito alcuni accessori utili all'astrofilo.
Insomma tutto era e doveva essere fatto "in casa", naturalmente con l'aiuto e l'esperienza degli altri amici astrofili i quali erano sempre prodighi di suggerimenti e di trucchi del mestiere: Altri tempi!
Il denaro scorreva poco nelle mie e nelle altre tasche degli astrofili e quindi tutto era fatto in grande economia, persino i tubi dei rifrattori erano realizzati con cilindri di cartone o con dei tubi di plastica bianca di quelli utilizzati dagli elettricisti.
Generalmente si ricorreva all'ottone e quindi al tornitore di qualchwe Osservatorio Astronomico il quale "arrotandava" il misero stipendio di impiegato statale con questi lavori commissionategli da noi astrofili.
Che strumenti ed accessori sono usciti da questi valenti artisti del tornio, altro che strumenti giapponesi, cinesi, americani, russi, cecoslovacchi, tedeschi ecc...
A questi livelli di precisione o di qualità dei materiali utilizzati esistono solo due ditte che costruiscono strumenti ancora "artigianali": la Zeiss e l'Astro-Phisics!
Certo, mi direte, sono costi da capogiro, ma quanto sono bellii: li accarezzi con rispetto, li osservi con suggestione, li usi con delicatezza, li ammiri per ore nel salotto pregustandoti il magico momento che li userai per osservare ed ammirare il grande e suggestivo Universo stellato.
Ho capito: sono uscito fuori argomento da questo topic!
Solo in parte, vi rispondo, in quanto ho voluto con i miei ricordi di astrofilo narrare ed evidenziare che le attuali generazioni di astrofili inconsapevolmente tengono viva un delle più care tradizioni dell'Astrofilia: discutere di strumenti al pari dei vecchi astrofili "tubisti" di cui ho avuto l'onore di frequentare quando ero alle prime armi con la Scienza di Urania.
Cieli sereni e bui
antonio
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