Autore: MarcoP (---.pool8251.interbusiness.it)
Data: 01-26-05 22:04
Ciao Piero e ben tornato !
Non ho capito fino in fondo come hai fatto i conti, ma non mi pare che tornino.
Il tempo di esposizione dipende solo dalla dimensione dei pixel del CCD, dal numero di righe e dalla focale dello strumento e si calcola moltiplicando il tempo apparente che una stella impiega ad attraversare un pixel x il numero di righe del CCD.
Ad esempio, nel mio caso, col sensore KAF401E che ha pixel di 9micron e 512 righe, con una focale di 1200mm si ottiene un tempo di transito all'equatore celeste di 102.850 millisecondi che moltiplicati per 512 fanno un totale di poco meno di un minuto.
Il sistema funziona cosi' :
- devi girare il CCD in modo che le colonne siano perfettamente allineate con il moto siderale. In pratica verifichi che al centro del CCD la strisciata di una stella, a montatura ferma, sia perfettamente verticale, dall'alto in basso (possibilmente l'errore dovrebbe essere inferiore al pixel)
- a questo punto sei pronto per lanciare l'acquisizione, della durata che vuoi, normalmente selezionando il numero di righe che vuoi riprendere ( io ho fatto le prove con 5000 ). Tieni conto che 5000 righe diviso 102 millisecondi per riga fa quasi 10 minuti.... La montatura rimane spenta.
- per poter funzionare, il sistema simula un inseguimento elettronico del moto siderale, utilizzando una caratteristica dei CCD che permette di far migrare le cariche da una riga alla successiva, senza che al sensore sia impedito contemporaneamente di raccogliere altra luce ( e' lo stesso principio che genera lo smear, quella riga verticale che parte da una sorgente molto luminosa che continua a "impressionare" il sensore anche mentre si scarica l'immagine ).
- in pratica si parte dalla prima riga che viene esposta per 102.850 millisecondi
- alla fine di questo periodo le cariche vengono trasferite nella riga sotto, ma, nello stesso tempo, anche la luce della stella si è spostata per la rotazione terrestre ed ora cade sulla riga sotto, sommandosi, per altri 102.850 millisecondi, alle cariche gia' raccolte nella riga sopra e trasferite.
- il tutto prosegue cosi' finchè la stella non esce dal campo, dopo aver attraversato tutte le 512 righe.
- nello stesso tempo pero' le prime righe saranno illuminate da oggetti posti più a est che pian piano entrano nello stesso campo visivo del sensore ed il tutto si ripete, per la durata che avremo impostato.
- poiche' in pratica espongo e contemporaneamente acquisisco, non esistono alla fine dell'esposizione i tempi morti di scaricamento dell'immagine perche' quando ho finito la striscia, in realta' ho gia' scaricato tutti i dati.
Morale :
- nessuna vibrazione o errori di inseguimento perche' tutto e' perfettamente immobile : la qualita' dell'immagine e' limitata solo dal seeing e dalla qualita' della messa a fuoco . A questo proposito sarei veramente curioso di provare a fare delle planetarie, in serate di buon seeing, con focali lunghe.
- migliore rapporto S/N perche' la carica e' raccolta da tutti i sensori della colonna e non da un solo pixel. In pratica e' come se avessi gia' applicato un dark ed un flat all'immagine
- possibilità di fare immagini enormi con CCD "economici"
Difetti :
- piu' si sale in declinazione e piu' la velocità di rotazione delle stelle all'interno del campo del CCD tende a essere differente, creando allungamenti delle stelle sui bordi dell'immagine ( ho comunque fatto qualche prova con M51 a dec di circa +50 e non mi sembra che la cosa sia ancora dannosa, con 1200mm di focale )
- l'esposizione equivalente non puo' essere allungata, anche se, salendo in declinazione i tempi aumentano. Per immagini veramente profonde bisogna sommare piu' passate. Sulla singola passata io arrivo comunque, all'equatore, attorno alla 17 ( da riprovare quando non ci sara' la luna per niente ).
Spero di averti un po' spiegato il tutto : come al solito e' piu' facile a farsi che a dirsi......
Non mi hai detto che CCD usi.
Ciao,
Marco
http://www.astrosurf.com/mpaolilli
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