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 dubbi sul seeing
Autore: alfonso (---.pool80116.interbusiness.it)
Data:   05-21-03 16:55

Prima di tutto vi chiedo come si pronuncia.
SING per caso con la i lungaaaaa?
Poi chiedo se esso è una grandezza assoluta o relativa?
Cioè il seeing di una serata che vede 3 astrofili nello stesso punto di osservazione ma con 3 strumenti diversi ( 1 rifrattore 1 riflettore 1 SC ),
è lo stesso per tutti e tre oppure ognuno percepisce un seeing relativo allo strumento che possiede?
Agli esperti il responso dell' arcano.
Grazie.
By By
:-)



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 Re: dubbi sul seeing
Autore: Serafix (---.cust-adsl.tiscali.it)
Data:   05-21-03 17:26

caro alfonso,
non so risponderti circa il seeing, ma mi associo alla tua domanda in quanto ho lo stesso dubbio anch'io.
ciao

p.s. la pronuncia è corretta come l'hai indicata tu: siing (con una "i" mooooooolto lunga ;-))

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 Re: dubbi sul seeing
Autore: Marco (StarEnd) (---.30-151.libero.it)
Data:   05-21-03 21:23

Premetto che non sono esperto in materia.. ma proverò a rispondere in base a quello che so e quello che credo sia giusto (poi se sbaglio gli altri mi correggeranno subitaneamente spero :) )....

Il seing è una valutazione del grando di turbolenza dell'atmosfera... ora non so se la scala di seeing venga valutata assoluta o meno: Il fatto è che, in una serata, che ci siano 1,10, 1000 astrofili che osservino non fa cambiare la turbolenza del cielo, in ogni momento la condizione atmosferica è quella che è in quel momento, quindi dovrebbe essere un parametro oggettivo (se qualcuno si prende la briga di inventare una scala di misura)....
Qual'è il punto, è che il suddetto seeing si fa "sentire" in modo diverso a seconda dello strumento che stiamo utilizzando; è un po' come la potenza di una macchina, che si esprime diversamente a seconda di quanto schiacciamo l'acceleratore.. si è un esempio tirato un po' per i capelli, però non me ne veniva uno migliore ehehe.

Più il diametro di uno strumento cresce e più tale strumento sarà sensibile alla turbolenza atmosferica (e meno quindi saranno le serate ove davvero potrà fare la "voce grossa" sugli strumenti di diametro minore).
In effetti nella stessa serata, due astrofili che stiano osservando lo stesso oggetto, ma con strumenti abbastanza differenti, e che si ritrovino a dover dare un giudizio sul seeing, potrebbero con grande facilità assegnare al cielo in quel momento dei valori di seeing differenti...

Che a volte si percepiscano seeing differenti è prassi comune, poi non so se però effettivamente entrambe le valutazioni siano da considerare una approssimazione di un valore reale di seeing o se il effetti la valutazione di seeing sia proprio correlata allo strumento utilizzato.Qui non saprei, ma propendo per la secodna ipotesi... ripeto che l'unoica cosa che per certo so è che effettivamente strumenti diversi molto spesso possono percepire seeing differenti...

Saluti, Marco...

:)

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 Re: dubbi sul seeing
Autore: Leonardo (---.pool62211.interbusiness.it)
Data:   05-21-03 22:00

Ciao a tutti. Per determinare il seeing ci sono diverse scala, una di queste è quella di Antoniadi

http://www.geocities.com/Area51/Dimension/5189/scales.htm

Ciao!!

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 Re: dubbi sul seeing
Autore: maurizio (---.cust-adsl.tiscali.it)
Data:   05-23-03 11:32

Il seeing e uguale per tutti gli strumenti, ma essi si possono comportare in maniera diversa, con un pessimo seeing uno strumento di lunga focale si comporta peggio di uno strumento a corta, ma non perche il seeing è diverso ma semplicemente perche i disturbi vengono accentuati da numero di ingrandimenti e dall'apertura dello strumento. Per cui la conclusione è che con seeing pessimo si comportano meglio gli strumenti con minor apertura e minor focale, al contrario avviene con seeing buono, perche in assenza di turbolenza chiaramente gli strumenti di apertura e focale più lunga daranno particolari e qualità di immagine migliore. un saluto a tutti Maurizio

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 Re: dubbi sul seeing
Autore: Serafix (---.cust-adsl.tiscali.it)
Data:   05-23-03 12:32

quindi possiamo dire che la valutazione del seeing è relativa allo strumento in uso?

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 Re: dubbi sul seeing
Autore: Marco Vedovato 
Data:   05-23-03 19:30

IL sseing è determinato dall'agitazione dell'aria. Perché uno strumento è più agitato di un altro, trascurando le diverse configurazioni ottiche? Dipende da due fattori: il potere risolutivo (funzione del diametro) e l'ingrandimento (che dipende dalla focale dello strumento e dell'oculare). Adesso vado un po' a memoria. Esiste un angolo (detto "aplanatico") che è funzione della dimensione delle celle convettive che si sviluppano nell'aria. Praticamente se uso un ingrandimento molto basso, la risoluzione dell'immagine è maggiore di questo angolo (quindi non sono in grado di risolvere particolari piccoli quanto l'angolo aplanatico) e vedo l'immagine ferma. All'aumentare dell'ingrandimento, comincio a risovere particolari via via più fini ma risolvo pure particolari dell'ordine di grandezza dell'angolo aplantico e perciò l'immagine si agita. Il diaframmare uno strumento, allungandone la sua apertura relativa, fa diminuire l'agitazione perché diminuisce il suo potere risolutivo..Ecco perché gli strumenti piccoli soffrono di meno la turbolenza: hanno uno scarso potere risolutivo.

Marco

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 Re: dubbi sul seeing
Autore: Serafix (---.cust-adsl.tiscali.it)
Data:   05-26-03 10:14

su un utile libercolo del paolo tanga ho trovato la risposta alla domanda. appena posso ve la posto papale papale come è scritta.
porta pazienza, oggi sono incasinato col lavoro :-(
ciao

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 Re: dubbi sul seeing
Autore: Serafix (---.cust-adsl.tiscali.it)
Data:   05-27-03 10:03

questo è ciò che ho trovato scritto sul libricino di paolo:
"....Evidentemente un telescopio di grande apertura è più sensibile ai capricci del seeing di uno più piccolo in virtù del maggior potere separatore, e in pratica le scale descritte approssimano la condizione di oggettività solo nel combinato apertura-seeing. Tali scale sono lontane dall'offrire un dato affidabile sulla turbolenza dell'aria, ed è facile convenire che esse privilegiano la semplicità d'uso rispetto ad una rigorosa descrizione quantitativa. D'altro canto l'osservatore è interessato a definire la qualità di una determinata immagine (ottenuta con un certo strumento da una certa postazione) e non lo stato d'agitazione dell'atmosfera in quanto tale. L'estremo sincretismo della scala di Antoniadi risponde bene allo scopo ed il suo uso appropriato presuppone soltanto - cosa dle resto inevitabile - una buona esperienza osservativa, meglio se di tutti i pianeti maggiori."

ciao a todos

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