Autore: mizaralcor (andrea) (---.24-151.libero.it)
Data: 03-29-05 16:42
Ecco un elenco parziale di date in cui, secondo alcuni, sarebbe dovuta venire la fine del mondo:
992: secondo Bernardo di Turingia;
31 dicembre 999: "mille anni dopo la nascita di Cristo", la data della fine del mondo secondo i vangeli apocrifi;
settembre 1186: secondo l'astrologo Giovanni di Toledo, che aveva calcolato un allineamento dei pianeti per quel periodo;
20 febbraio 1524: un anno colmo di predizioni di disastri, diluvi e catastrofi culminanti nella fine del mondo, secondo gli astronomi Johann Stvffler e Jakob Pflaumen;
1532: secondo il vescovo viennese Frederick Nausea;
18 ottobre 1533 (ore 8.00): calcolata dal matematico tedesco Michael Stifel. Quando, passata questa data, ci si accorse che non era successo niente, Stifel venne aggredito da un gruppo di suoi concittadini;
1533: un enorme incendio avrebbe distrutto la Terra ma, secondo l'anabattista Melchiorre Hoffmann, la città di Strasburgo si sarebbe salvata;
1537: secondo l'astrologo Pierre Turrel (che predisse la fine del mondo anche per il 1544, il 1801 e il 1814);
1584: secondo l'astrologo Cipriano Leowitz;
1588: secondo il saggio Regiomontanus (Johann Muller);
1648: secondo il rabbino Sabbati Zevi, di Smirne;
1654: secondo il medico alsaziano Helisaeus Roeslin;
1665: secondo il quacchero Solomon Eccles;
1704: secondo il cardinale Nicholas de Cusa;
19 maggio 1719: secondo il matematico Jacques Bernoulli (il primo di una stirpe di otto celebri matematici);
1732: secondo Nostradamus;
1736: Secondo William Whiston (1667-1752), prete e matematico inglese. Annunciò che "l'inizio della fine" avrebbe avuto luogo il 13 ottobre di quell'anno con l'inondazione di Londra. Centinaia di persone si accalcarono sulle colline di Hampstead Heath e Islington Fields nel tentativo di evitare la prevista alluvione;
1757: secondo il mistico di Svezia Emanuel Swedenborg;
5 aprile 1761: secondo il fanatico religioso William Bell. Non accadde nulla (ovviamente) e Bell venne rinchiuso in un manicomio;
1814: secondo Joanna Southcott, leader di una setta religiosa inglese. Annunciò che il 19 ottobre di quell'anno avrebbe dato alla luce "Shiloh", il secondo Messia, e che, in quell'attimo il mondo sarebbe finito. Morì 10 giorni dopo la mancata profezia;
14 ottobre 1820: secondo il profeta John Turner, nuovo leader della setta di Joanna Southcott;
3 aprile 1843: secondo William Miller. Quando la fine del mondo non arrivò la nuova data fu fissata per il 7 luglio 1843, e poi per il 22 ottobre 1844. Si è calcolato che un americano su 85 sia caduto preda dell'isteria provocata dagli annunci di Miller;
1881: stando ai calcoli di alcuni studiosi delle misure geometriche delle piramidi; la data dell'apocalisse fu in seguito ridefinita per il 1936 e, quindi, per il 1953;
1914: secondo C.T Russell, fondatore dei testimoni di Geova (TdG);
1919: secondo il sismologo e meteorologo italiano Alberto Porta, residente a S.Francisco. Previde che il 17 dicembre la congiunzione di sei pianeti avrebbe provocato una corrente magnetica che avrebbe trafitto il Sole, provocando un'immane esplosione che avrebbe distrutto la terra. Il terrore si diffuse e si registrarono scene di suicidi in varie parti del mondo;
1925: secondo Rutherford, secondo presidente della Watch Tower Society (TdG);
1941/42: sempre secondo i TdG,
1945: secondo il reverendo Charles Long di Pasadena. Annunciò nle 1943 che il 21 settembre 1945 la terra si sarebbe vaporizzata e l'umanità si sarebbe trasformata in ectoplasma! I suoi seguaci smisero di mangiare, bere bere e dormire una settimana prima della presunta catastrofe;
1947: secondo John Ballou Newbrough, il "più grande profeta d'America";
1954: 1l 18 maggio comparvero delle crepe sul Colosseo. Secondo un antico adagio, Roma e il mondo sarebbero stati al sicuro "finché il Colosseo fosse rimasto in piedi". Viste le crepe sul Colosseo, qualcuno calcolò che il mondo sarebbe finito il 24 maggio e migliaia di pellegrini si riversarono in Piazza San Pietro per chiedere al Papa l'assoluzione dai peccati;
1960: secondo il pediatra Elio Bianco. Costui affermò che il mondo sarebbe finito il 14 luglio, distrutto da un'arma segreta americana. Per questo, con l'aiuto di 45 aiutanti, aveva costruito un'arca da 15 stanze direttamente sul Monte Bianco;
1967: secondo Sun Myung Moon, capo della Chiesa dell'Unificazione;
1975: secondo i TdG e Herbert W. Armstrong, capo della Chiesa Universale di Dio;
1977: secondo John Wroe, successore di John Turner alla guida della setta di Joanna Southcott, che fece la sua previsione nel 1823;
1980: secondo un antico presagio astrologico arabo;
1980: secondo Leland Jensen e Charles Gaines, leaders di una piccola setta religiosa. Annunciarono che la terza guerra mondiale sarebbe scoppiata il 29 aprile. I loro calcoli si basavano sul libro dell'Apocalisse e sulle dimensioni della Grande Piramide d'Egitto. La data fu poi posticipata a 7 maggio e i fedeli attesero la fine nei bunker che si erano costruiti appositamente;
anni '80: secondo l'astrologa Jeane Dixon la fine del mondo sarebbe arrivata in seguito all'impatto di un'enorme cometa;
1992: secondo il reverendo Lee Jang Lim, della Chiesa Missionaria di Tami, nella Corea del Sud. Cristo avrebbe chiamato a raccolta 144.000 fedeli alla mezzanotte del 28 ottobre per salvarli da Armaghedon. Oltre 100.000 persone si lasciarono coinvolgere dall'isteria e si precipitarono in circa 200 chiese fondamentaliste. In molti lasciarono lavoro e famiglie e donarono tutti i loro beni al reverendo Lim. Un mese prima della data prevista, Lim fu arrestato per aver investito i quattro milioni di dollari raccolti con le donazioni dei fedeli: tra l'altro, aveva acquistato fondi di investimento per 230.000 dollari che sarebbero maturati nel 1995;
1993: secondo David Berg, alias Mosè David, fondatore dei Bambini di Dio (Famiglia dell'amore)
1993: secondo una setta nata in Ucraina, la Grande Fratellanza Bianca;
settembre 1994: secondo Harold Camping, un evangelizzatore radiofonico statunitense;
1998: secondo Hon-Ming Chen, un taiwanese di 42 anni. Costui trasferì il suo gruppo di fedeli, noto come "La Chiesa della Salvezza di Cristo" o "Fondazione Disco Volante Dio salva la Terra", a Garland, nel Texas, perché "Garland" suonava come "Godland", cioè terra di Dio. Da qui annunciò che Dio si sarebbe incarnato nel suo corpo il 31 marzo 1998 e si sarebbe in seguito moltiplicato 100.000 volte, per poter stringere la mano a più persone possibile. Chen affermò anche che il 25 marzo Dio avrebbe annunciato dal canale 18 il suo ritorno. Tutto questo sarebbe successo perché nell'agosto del 1999 sarebbe scoppiata una guerra nucleare tra Asia, Africa ed Europa. Solo un gruppo di prescelti sarebbe stato salvato da un disco volante inviato da Dio. Quando i giorni passarono, Dio non comparve in TV né si incarnò in Chen. Il profeta si scusò e disse candidamente: "Preferirei che d'ora in poi nessuno credesse più in quello che dirò";
luglio 1999: ancora secondo Nostradamus
agosto 1999 (gli astrologi hanno rifatto i calcoli): sempre secondo Nostradamus
settembre 1999: di nuovo secondo Nostradamus, (il "settimo" mese, per alcuni poteva essere settembre).
E’ interessante che il Vangelo, a cui spesso questi pseudo profeti si richiamano, dichiara: «In quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno sa, né gli angeli dei cieli, né il Figlio, ma solo il Padre...». «Molti verranno, si presenteranno con il mio nome e diranno: …"Il tempo è giunto". Voi però non ascoltateli e non seguiteli» (Matteo 24:36. Luca 21:8).
Un augurio ottimistico e speranzoso per il prossimo millennio: non "mille e non più mille" – che ormai, come frase, non ha più alcun senso –, ma …"duemila e ancora duemila!", alla faccia di tutti i profeti di sventura!
Fonti bibliografiche:
I Nuovi Movimenti Religiosi: Sette cristiane e nuovi culti, L.D.C., Torino, 1990.
M. Introvigne, I Testimoni di Geova; Mondadori, 1991.
Scienza & Paranormale, luglio/agosto 1999, rivista edita dal CICAP (Comitato per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale)
Serena Foglia, Mille e ancora mille, Rizzoli, 1988.
Jhon Hogue, Nostradamus e il millennio, Mondadori, 1987.
Rivista Focus, n.89, marzo 2000.
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