Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data: 06-06-05 10:46
Carissimi,
Quello che è accaduto a Campo felice è indiscutibilmente un fatto molto riprovevole ed infamante: frugare deliberatamente in una borsa ed appropriarsi indebitamente di un oggetto è stato un gesto che dimostra, da parte di questo individuo, una irrispettosità verso tutti coloro che invece gli hanno dimostrato amicizia, solidarietà e fiducia.
Sono certo che questa persona avrà modo di leggere questo mio messaggio tramite il quale desidero analizzare il suo insano gesto che ha
compiuto con grande superficialità, senza riflettere sul gesto che stava deliberatamente compiendo.
E' un fatto che nel mentre tutti gli altri astrofili presenti stavano osservando e contemplando il Firmamento, tu, amico mio, frugavi nellas borsa di Gianluca appropriandoti di una cosa che non ti appartiene, sostituendola con un'altra cosa, nel convincimento di poterti assolvere dall'insano gesto che hai compiuto!
Non c'è assoluzione per quello che hai fatto, non per il valore dell'oggetto, ma per il gesto, per la tua premeditata volontà di "prenderti" una cosa che non ti appartiene, sostituendola con un'altra perchè, secondo il tuo immaturo ragionamento, il "pezzo" sostituito ti avrebbe in qualche modo assolto: ma di fronte a chi?
Solo ed unicamente a te stesso, non di fronte agli altri amici che ti hanno dato fiducia e tantameno, qualora tu fossi credente, di fronte a Dio!
"Non rubare" è uno dei dieci Comandamenti, qualora ti fossi dimenticato cosa racchiudono le due Tavole della Legge che Dio dettò a Mosè!
Ma potrebbe anche darsi che tu non sia credente e quindi la "cosa" non ti interessa, anzi ti ha infastidito che ti abbia citato una pagina del Vecchio Testamento!
Magari ti scrolli le spalle e sorridi pensando che sia idiota a scriverti queste cose: "povero Antonio, pensa che siamo tutti fratelli e come tale dobbiamo essere tra noi solidali e pieni di fiducia l'uno verso l'altro, ma il mondo è diverso e quindi mi sono adeguato ad esso, prendendo in "lungo prestito" un oggetto che mi occorre, senza peraltro pormi problemi di etica o di moralità cristiana.
Queta potrebbe essere una tua risposta interiore ha quanto ti ho finora scritto, ma ora, amico mio, dimmi come mi rispondi quando ti dico che hai infamato il cognome che porti!
Come ti puoi giustificare di fronte a tuo Padre, ovvero a colui che ti ha dato la vita e l'amore paterno, del tuo insano gesto?
Come puoi ancora guardarlo negli occhi è chiamarlo padre dopo che hai rubato ed infangfato il suo nome?
Ecco, pensa ha quanto ti ho scritto testè è riflettici sopra: forse solo ora ti accorgi di ciò che hai compiuto: la tua coscienza, tutti l'abbiamo, ti sussurra qualcosa che non desideri ascoltare perchè solo ora inizi ha provare cosa volglia dire "vergogna di sè stessi!"
Se tuo Padre sapesse cosa hai fatto non avrebbe certo stima di te, anzi lo avresti solo deluso: "Mio figlio si è comportato come un ladro!"
Che dolore proverebbe quest'uomo per te, mentre tu cercheresti di giustificarti arrapicandoti con delle parole e frasi che fanno appello alla falsità ed alla furbizia, anche di fronte a tuo padre, il quale ancora non sà e forse non lo saprà mai, ma la tua anima, la tua coscienza di essere umano e di figlio lo sà, come sà che con il tuo gesto hai infangato il cognome che porti!
L'unica cosa cosa che posso dirti ancora è di spedire via posta alla Rigel ciò che impropriamente hai preso!
Soltanto in questo modo, a mio vedere, puoi guardare in viso tuo Padre ed i tuoi cari, senza provare interiormente il fuoco della vergogna e del disonore!
Prego per te e per il tuo insano gesto.
antonio
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